Ha progettato un apparecchio di illuminazione tra i più sottili al mondo e ha presentato un dispositivo in tecnologia trasparente. Si occupa di illuminazione a tutto tondo, passando da quella stradale all’arredo urbano, all’illuminazione per uffici, negozi e impianti sportivi. E da Colognola ai Colli, in provincia di Verona, ha aperto 13 filiali in altrettanti Paesi (Germania, Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Danimarca, Usa, Regno Unito, Polonia, Finlandia, Portogallo, Australia, Singapore), un ufficio di rappresentanza a Dubai e distribuisce i suoi prodotti in oltre 90 Paesi. Performance in Lighting ha puntato su diversificazione di prodotto e internazionalizzazione per superare a testa alta la crisi.
Performance in Lighting nasce in Veneto nel 1978 da un’azienda di plafoniere per il mercato edile. All’inizio del terzo millennio, il gruppo inizia ad acquisire altre realtà del settore con l’obiettivo di diversificare il prodotto. “La prima è stata Sbp di Bergamo”, racconta la marketing manager, Alessia Usuelli. Poco dopo è stata la volta della società belga Dircks/ED-DIS e della tedesca Spittler, specializzata in illuminazione tecnica di alto livello per centri commerciali, musei e negozi.
Una strategia concreta, insomma, di grande differenziazione e internazionalizzazione: “Conquistando mercati stranieri attraverso aziende già ben radicate”, aggiunge Usuelli. E questo percorso si è rivelato vincente anche negli ultimi anni di crisi: “In Italia la situazione di difficoltà economica ha avuto maggiore impatto ma è stata bilanciata dalle condizioni migliori di sedi in altri Paesi”.
Non a caso oggi il gruppo si presenta sul mercato con quattro sedi produttive e sei diversi marchi commerciali: Prisma, per l’illuminazione residenziale per interni ed esterni; Prisma Architectural, che produce prodotti per esterni e per l’illuminazione scenografica di aree verdi; Sbp, che si occupa di illuminazione industriale e proiettori per l’illuminazione di magazzini, stabilimenti, parcheggi; Sbp Urban Lighting, il cui core business è l’illuminazione di impianti sportivi, di grandi spazi pubblici, ma anche tutto ciò che più strettamente riguarda l’arredo urbano (per esempio strade, piazze, parchi pubblici) e l’illuminazione scenografica di grandi monumenti; Spittler, che fornisce apparecchi per l’illuminazione tecnica di spazi interni residenziali, commerciali e museali; e Lumis, marchio del gruppo specializzato nell’illuminazione generale per interni del settore terziario come uffici, scuole, banche.
Oggi Performance in Lighting conta circa 700 dipendenti, di cui più di 300 in Italia e nel 2013 ha mantenuto un fatturato di circa 100 milioni di euro, come l’anno precedente. Puntando sì sul mercato, ma anche sull’innovazione tecnica. “La più grande innovazione degli ultimi anni è stata il passaggio dall’illuminazione tradizionale al Led, in tutte le nostre aree”. E diffondendo in tutto il mondo, in luoghi pubblici, i suoi progetti innovativi.
In Italia, tra gli ultimi lavori, l’illuminazione completa del circuito di motocross di Maggiora e della viabilità circostante. “L’intervento di riqualificazione ha portato alla sostituzione dei tradizionali apparecchi di illuminazione con sorgenti a Led ad alta efficienza energetica e consentirà all’amministrazione comunale di risparmiare anche sui consumi di energia elettrica e sui costi di manutenzione, nonché di limitare i fenomeni di abbagliamento e inquinamento luminoso, permettendo anche l’osservazione astronomica del cielo”, spiega Matteo Iuliani, area manager di Performance in Lighting.
L’azienda ha dimostrato di eccellere anche nell’illuminazione di impianti sportivi, come quelli del campo di allenamento del Chievo e del Sammy Ofer ad Haifa in Israele, progetto che si concluderà entro il 2014. Infine è andata forte sull’illuminazione di interni all’estero con il centro commerciale Veturi a Kouvola in Finlandia (uno dei più grandi del Paese) e il Museo delle arti figurative di Lipsia in Germania.