Export

Il vino italiano piace sempre di più fuori dall’Europa

Le nuove geografie del gusto premiano il vino made in Italy. Top consumers nel 2013 sono stati i Paesi extra-europei: Russia, Cina, Stati Uniti e Australia. Ma l’export ha recuperato terreno anche in Europa occidentale, crescendo a tassi a due cifre in Francia (13,9%) e Regno Unito (12,4%).

Pubblicato il 09 Gen 2014

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Il vino italiano continua a crescere all’estero seguendo le nuove geografie del gusto. A sostenere le esportazioni nel 2013 sono stati i Paesi extra-europei con Russia, Cina, Stati Uniti e Australia. Sono questi infatti i mercati in cui il consumo è aumentato di più negli ultimi dieci anni e continua a crescere con ritmi ormai impensabili nel Vecchio Continente.

Driver principali di questo trend, i cambiamenti socio-economici di molti Paesi extra-europei che si sono tradotti in un’espansione e una diversificazione dei consumi, a cui fa da contraltare il rallentamento nei mercati di riferimento più tradizionali per il vino. Mentre Russia e Cina guidano il ranking “top consumers”, con i maggiori tassi di crescita nei consumi dal 2000 a oggi, Italia e Francia si confermano leader nella produzione di vino, rincorsi a rapidi passi da new entries come Cile (+92%) Australia (+67,4%) e Sudafrica (57,6%).

Tuttavia, nei primi nove mesi del 2013, l’export di vini italiani ha recuperato terreno anche in Europa occidentale, crescendo a tassi a due cifre in Francia (13,9%) e Regno Unito (12,4%), mentre Paesi dell’Est come la Polonia fanno rilevare un interesse crescente per i vini di qualità Made in Italy (+9,5% nei primi 9 mesi dello scorso anno).

Sul territorio nazionale nell’ultimo anno, performance particolarmente positive sono state registrate dai distretti del vino delle Langhe, Roero e Monferrato in Piemonte, del prosecco di Conegliano-Valdobbiadene in Veneto del Chianti in Toscana. Queste aree rientrano tutte nei 30 distretti italiani con la crescita delle esportazioni più elevata (in milioni di euro) nel secondo trimestre 2013.

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