La grande bellezza italiana? A volte ci credono, a volte no. A volte decidono di finanziarla, altre volte preferiscono astenersi: per esempio è piaciuto un documentario didattico sulla Roma antica e un altro sui doppiatori italiani di film stranieri, mentre non ha riscosso lo stesso successo un film con Asia Argento girato dal marito Michele Civetta. È quanto emerge dai progetti con l’Italia come protagonista finanziati di recente attraverso Kickstarter, piattaforma di crowdfunding per garantire fondi a iniziative artistiche, attualmente la più popolare nel suo genere grazie ad una solida base di utenze. Di recente il musicista Neil Young l’ha usata per lanciare il progetto di un player musicale di alta qualità, Pono Player, destinato a competere con l’iPod creato dal defunto co-fondatore della Apple
Quartier generale a Greenpoint, Brooklyn, Kickstarter è una piattaforma anglofona e attiva solo in alcuni Paesi, attualmente non in Italia. I progetti relativi all’Italia inseriti sul sito sono sostanzialmente promossi da italiani che vivono in Usa o in UK. In tutto da inizio 2014 sono 11 i progetti con al centro l’Italia che hanno raggiunto l’obiettivo di finanziamento.
Ma anche negli anni precedenti il BelPaese ha imperversato su Kickstarter con le iniziative più varie. Numerosi i film e i documentari che hanno suscitato l’interesse degli investitori. Matteo Troncone, che vive in California, è riuscito a farsi dare dalla Rete oltre 25mila dollari per il film da lui diretto con il significativo titolo “arrangiarsi…(pizza & the art of living)”, che lui definisce “un’opera su Napoli, luogo di nascita della pizza e, appunto, sull’arte di arrangiarsi”(nel sito spiega agli stranieri cosa significa).
Ha sedotto gli utenti anche “Bella Vita”, pellicola di Jason Baffa su alcuni appassionati di surf in giro per l’Italia, che si è conquistata quasi 34mila dollari.
Quando poi è chiamato in causa il bel canto l’entusiasmo cresce. Pasquale Esposito – nome italianissimo, anzi napoletanissimo, eppure anche lui è residente in California – si è aggiudicato più di 50mila dollari per un “esclusivo documentario sul tenore italiano Enrico Caruso”.
I navigatori hanno anche apprezzato l’impegno di Sophia Ahwazi, altra californiana che è riuscita a farsi dare quasi 2000 dollari per seguire un corso estivo per voci classiche a Roma.
Quando poi scendono in campo i big la Rete diventa generosissima: il progetto di Mag London, “Aiutaci a restaurare un chiostro nel cuore di Napoli”, ha ottenuto ben 76mila sterline. Ma c’è da dire che era promosso, tra gli altri, da Laurie Anderson, da Lou Reed, scomparso di recente, e da Patti Smith.
Tra i postulanti di Kickstarter ci sono anche i frati italiani che chiedono quasi 8000 dollari per il restauro dell’abitazione romana di San Francesco: una piccola cella dove il giullare di Dio era solito dormire quando si trovava in visita a Roma, nel periodo tra il 1209 e il 1223, per incontrare Papa Innocenzo III. Per ora è stato raggiunto il 6% della somma richiesta, ma mancano più di tre settimane alla deadline. E anche in questo caso i testimonial sono di grido: Franco Zeffirelli, Liliana Cavani (entrambi registi di film sul Santo di Assisi), alcuni studenti della “Stella Adler Studio of Acting” di New York e i giovani ospiti del monastero di San Francesco a Roma.
E poi ci sono artisti che vogliono finanziarsi una mostra, attori che puntano a raccogliere denaro per mettere in scena uno spettacolo teatrale, musicisti classici e moderni decisi a reperire fondi per tournée o per un cd…Il panorama è davvero vario.
Ma c’è anche chi non ce l’ha fatta. Tra questi Michele Civetta, che cercava 30mila dollari per il suo film di 15 minuti, A Spy in the House of Love, ispirato a Henry and June di Anais Nin, con attori di eccezione quali Asia Argento, Brady Corbet, Lou Doillon, Franco Nero e Alessandro Roja. Su Kickstarter Civetta specifica che ha ricevuto parte dei fondi dal ministero della Cultura ma che non sono sufficienti a coprire il budget: l’appello non è servito, sono arrivati poco più di 17mila dollari.
Anche “A day in Rome”, un calendario sulla “bellezza e magnificenza di Roma”, proposto da Dillan Mohotigge di Blacksburg, non ce l’ha fatta. Anzi, ha fatto una brutta figura: di 5000 dollari chiesti non ne ha ottenuto uno. Sarà perché in giro di calendari simili ce ne sono già tanti?
E molto male è andato anche il progetto di Melissa Saulnier che, con alcuni amici romani, voleva registrare canzoni italiane “originali” perché “il loro linguaggio è così poetico e bello”. Chiedeva 8000 dollari, è arrivata a venti.