Eataly prosegue nella sua marcia di sviluppo. Fisica, digitale e finanziaria. In un’intervista al quotidiano economico francese Les Echos il cofondatore e direttore generale Luca Baffigo parla per la prima volta di quotazione in Borsa, entro il 2016 e con un modello particolare: «Si tratta di fare partecipare i nostri clienti, non solo come azionisti ma anche come aderenti a un club di scambio di vantaggi: un misto di mutualismo e capitalismo. Secondo i nostri calcoli, questo sistema potrebbe permettere agli azionisti-clienti di realizzare 15mila euro di risparmi in tre anni».
La creatura di Oscar Farinetti, l’imprenditore che ha applicato l’esperienza della grande distribuzione (non dimentichiamo che è stato l’artefice di Unieuro, venduta dieci anni fa agli inglesi) all’alimentare di qualità. Sette nuovi negozi saranno aperti entro la fine dell’anno, quattro in Italia ( (Bari, Firenze, Milano e Piacenza) e tre all’estero (Istanbul, Dubai e Chicago) . Nel 2014 sono in programma aperture a San Paolo del Brasile, Londra e Parigi, dove potrebbe allearsi con Galeries Lafayette.
Tutto è successo in sei anni, raggiungendo un fatturato di 200 milioni (dato 2012). E senza trascurare una visione per il futuro. Infatti Eataly non sta spingendo solo sui negozi fisici. A settembre infatti si concluderà la fase sperimentale di www.eataly.net, il portale lanciato con il fondo di venture capital 360 Capital Partners (lo stesso che ha affiancato Yoox e Mutuionline).
Un progetto ambizioso, sostenuto da un investimento di 2,5 milioni di euro. «Una piattaforma unica mondiale di prodotti alimentari di qualità made in Italy. Partiamo con l’Italia, poi punteremo sull’Europa, nei mercati più promettenti come Germania, Francia, Gran Bretagna e Turchia. Quindi arriveremo in Giappone e Stati Uniti, dove comunque sono già iniziate le operations. Entro l’anno vorremmo completare il lancio», è il piano di Franco Denari, amministratore delegato di EatalyNet, la società per gestire tutte le attività digitali del gruppo, di cui è anche socio al 10% (il 60% è di Eataly, il 30% di 360Capital Partners). Lo sviluppo dell’ecommerce, integrato con la rete dei negozi, sarà un passo importante verso la creazione di valore e il progettato collocamento in Borsa