La sigaretta elettronica tira sempre di più nel nostro Paese e non solo. Se ne sono accorti anche in Europa, tanto che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è volata qualche giorno fa in Lussemburgo per siglare un’intesa sulla direttiva del tabacco, che include anche le cosiddette “e-cig”, con gli altri colleghi della UE. Si parla di vietarle ai minori, quindi nelle scuole, oltre a sconsigliarle alle donne in gravidanza e a quelle che allattano. In alcuni casi potrebbero essere vendute solo in farmacia. Intanto, mentre a Bruxelles si discute, a Torino nasce la prima sigaretta elettronica totalmente “made in Italy”. L’hanno progettata e realizzata quelli di Italeco, tra i leader mondiali nei prodotti ‘aftermarket’ per stampanti. L’azienda, nata nel 1993, occupa circa 25 dipendenti e una quindicina di consulenti esterni per un fatturato che si aggira intorno ai 7 milioni di euro con un 50% di export. I tre soci (Marco Torello, 42 anni, Federico Pastore, 45 anni, e Riccardo Bonardi, 43 anni) si conoscono dall’infanzia, quando trascorrevano le vacanze estive a Chiomonte nella Val di Susa. Sono stati definiti un trio di hackers perché sono stati i primi a realizzare dei chip elettronici in grado di violare le chiavi hardware che impedivano un tempo il riutilizzo e la rigenerazione delle cartucce per la stampa.
“Il nostro socio Riccardo (Bonardi – n.d.r.) è stato diverse volte in Cina, l’ha provata e gli è piaciuta” racconta a EconomyUp Federico Pastore, presidente di Italeco. “Con le e-cig si aspirano solo vapore acqueo aromatizzato e un po’ di nicotina, contro le 600 sostanze tossiche e cancerogene della sigaretta tradizionale. Da lì è partita l’idea di realizzare qualcosa di nuovo, progettato e realizzato in Italia, puntando sulla qualità e sull’innovazione tecnologica. I numeri in questo settore sono sotto gli occhi di tutti. Si valuta che entro la fine del 2013, soltanto in Italia, vi saranno più di un milione di ‘svapatori’. Noi vogliamo essere l’alternativa vera ai prodotti made in China”.
A ben vedere la “Big Battery”, questo il nome della e-cig di Italeco che sarà lanciata a luglio in Italia (prezzo intorno ai 140 Euro), ha veramente poco a spartire con gli altri modelli in commercio. Grande come un sigaro, ha un cuore elettronico: un chip integrato nella “carrozzeria”, realizzata interamente in alluminio riciclato, che controlla la batteria e consente di personalizzare la modalità di aspirazione, la quantità e l’ intensità del vapore emesso. Inoltre, sul display integrato, è possibile verificare il numero di “tiri” fatti ogni volta che la si accende, dati che possono essere riversati sul computer, grazie a un collegamento usb.
“Di sicuro il nostro obiettivo è quello di esportare i nostri prodotti in tutti i mercati internazionali dove la e-cig ha preso piede” continua Pastore. “E’ un mercato in fortissima trasformazione , talmente veloce, da non poter essere paragonato a nient’altro di simile. In Italia , siamo convinti che molto presto verrà introdotta una normativa a garanzia di tutti, soprattutto per i consumatori. Inoltre, nei prossimi 12 mesi ci sarà una selezione naturale che porterà a una probabile riduzione dei punti vendita, ma anche a un incremento della qualità del servizio offerto”.