Innovazione

8 nuovi modi di fare (e vendere) il vino

Portabottiglie che diventano oggetti di design, tecnologie Nfc che possono sostituire i sommelier, sistemi a infrarossi per valutare le uve. Cambiano i prodotti ma anche i macchinari e le forme. Ecco le soluzioni più originali viste a Vinitaly/Enolitech e fuori

Pubblicato il 07 Apr 2014

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Etichette che si trasformano in sommelier tecnologici, piattaforme informatiche per la viticoltura ecosostenibile, portabottiglie che diventano oggetti d’arredo. Nell’universo del vino, l’innovazione non si limita al prodotto ma si estende sempre di più anche alle nuove tecnologie di produzione e al design. La dimostrazione arriva dalle novità in mostra a Enolitech, la fiera interna a Vinitaly (in programma a Verona dal 6 al 9 aprile) dedicata a macchinari, attrezzature e accessori per la produzione, l’imbottigliamento, il trasporto, la conservazione e la degustazione del vino e dell’olio. Prendendo spunto dalle invenzioni presentate nella città veneta e allargando lo sguardo anche a ciò che si muove al di fuori del salone, abbiamo stilato un elenco delle innovazioni che stanno caratterizzando il mondo del “nettare degli dei”.

Le etichette “smart”
Le etichette “intelligenti” sono tra le protagoniste di Vinitaly/Enolitech e, in genere, del mondo del vino che cambia. Sixtrue, per esempio, ha lanciato un’etichetta con pigmenti in grado di identificare l’origine dei prodotti: un sistema utile per combattere la contraffazione. Può dialogare con lo smartphone attraverso un’app.

Il Podere Provinciale Cantina Laimburg, vicino Bolzano, sperimenta invece un’etichetta dotata di chip digitale con tecnologia Nfc (Near Field Communication) che permette di avere informazioni sul vino e di accedere allo shop online senza la necessità di scaricare un’app specifica: basta accostare lo smartphone alla bottiglia.

Rotas propone tre etichette tecnologiche. Una, “parlante”, fa gli auguri in musica. Un’altra, con brillante, serve a rendere più preziosa e ricercata la bottiglia. Una terza, lenticolare, che attraverso un effetto lente dà un’immagine diversa alla bottiglia e fa apparire l’etichetta come uno specchio lucido.

Il portabottiglie che diventa oggetto green di design
Cavò (nella foto) è un contenitore in legno di betulla eco-compatibile per bottiglie di vino trasformato in oggetto d’arredo modulare utilizzabile come libreria, base, cassetto vetrina, porta bicchieri, scarpiera e altre composizioni suggerite dalla fantasia. Il sistema, made in Friuli e ideato da Enrico Accettola (in collaborazione con Nevio Capuzzo e Michele Grion), ha ottenuto diversi successi tra cui la partecipazione alla mostra del XXIII Premio Compasso d’Oro Adi 2014 (a Milano fino al 31 maggio), uno dei più autorevoli premi di design.

La minipala tuttofare
Tra gli strumenti per lavorare nei vigneti uno dei macchinari più all’avanguardia è Multione, la minipala multifunzione creata da Csf. Si tratta di un miniloader per sollevare carichi e dispone di un set di più di 170 accessori che consentono di eseguire lavori di tutti i tipi, dallo scavare buche nel terreno all’estirpare i tralci. È esportato in tutto il mondo.

La stanza nanotech senza odori
Una stanza completamente neutra, senza odori, fumo, spore e batteri, creata con l’utilizzo di nanotecnologie. È questa l’innovazione di Lightfull Pura, un trattamento che si attiva con la luce (all’esterno con quella solare e all’interno con le lampadine Truelight, realizzate dalla stessa Lightfull) e utilizza la forza dell’ossigeno per decomporre gli agenti contaminanti. Può essere una soluzione efficace per rendere sani e deodorizzati gli ambienti in cui si analizzano gli alimenti, tra cui appunto il vino.

Il vino a infrarossi
Per analizzare uve, vini e mosti una delle tecnologie più all’avanguardia, anche se presente sul mercato da più di dieci anni, è rappresentata dagli infrarossi. Il sistema, denominato WineScan, può effettuare misure prendendo in considerazione più parametri e permette di fare prevenzione in vigna e capire come intervenire in caso di necessità con i fitofarmaci. In Italia sono ancora poche le cantine ad aver adottato questa tecnologia.

L’aeratore di design
Pieriboni Consulting ha messo sul mercato Ponente, un dispositivo dal design innovativo che permette l’areazione del vino attraverso un sistema di lamelle e offre anche la funzione di salvagoccia.

Il software per la viticoltura sostenibile
Magis è uno dei più avanzati esperimenti sulla sostenibilità della vitivinicoltura in Italia. Produttori di vino, comunità scientifica, enologi e industria lavorano insieme in modo coordinato per migliorare la sostenibilità e la sicurezza del vino italiano. Le aziende che aderiscono all’iniziativa registrano le lavorazioni eseguite e i risultati in una piattaforma informatica ad hoc, che è dotata di database su mezzi tecnici e previsioni meteo. I ricercatori che lavorano al progetto possono accedere alla stessa piattaforma e hanno a disposizione molti più dati per trovare sistemi di produzione più efficienti e sostenibili e metterli al servizio dei viticoltori.

In vigna sulle note di Mozart
Al Paradiso di Frassina, un podere non lontano da Montalcino, in Toscana, il viticoltore Carlo Cignozzi fa ascoltare all’uva del vigneto, attraverso 14 casse, la musica di Mozart e di altri grandi compositori di classica. Non si tratta solo di un vezzo: le frequenze sonore, come certificato anche da ricerche dell’Università di Firenze e Pisa, hanno effetti benefici sulle vigne e le piante di Sangiovese, rallegrate dalle note, sono cresciute il 50% in più rispetto al normale e sono diventate molto più resistenti all’attacco dei parassiti. A questa esperienza enologico-musicale, l’ideatore ha anche dedicato un libro, L’uomo che sussurrava alle vigne.

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