Questa piattaforma è il punto di arrivo di dieci anni di ricerca e sviluppo nel campo della robotica umanoide. All’Istituto Italiano di Tecnologia sono riusciti a realizzare una macchina per la riabilitazione di gran parte del corpo, dalla caviglia fino al tronco. Ciò avviene sfruttando tecnologie di Big Data, machine learning e cloud computing e integrando meccatronica, elettronica, sensoristica e software.
In pratica, si tratta di un dispositivo robotico per la riabilitazione e la valutazione di arti inferiori e tronco. Gli ambiti di applicazione vanno dallo sportivo al neurologico, dall’ortopedico al geriatrico. A tale proposito, Movendo sta effettuando presso l’ospedale Galliera di Genova una ricerca per capire quali sono i fattori che portano gli anziani a incappare in quelle cadute che spesso sono l’anticamera di patologie più gravi o che comunque compromettono la qualità della vita.
Hunova è stata premiata come la seconda migliore innovazione del 2017, durante l’euRobotics TechTransfer, il principale evento europeo dedicato alla robotica. L’anno prima aveva conseguito ben altro “premio”: un investimento di ben dieci milioni di euro, fatto da Sergio Dompé, presidente della Dompé farmaceutici.
Dompé lo ha fatto perché crede nelle capacità di Simone Ungaro – che ha lasciato l’incarico di direttore generale dell’IIT per diventare Ceo di Movendo – e di due suoi colleghi, anch’essi provenienti dall’IIT: il fisico Carlo Sanfilippo e l’ingegnere meccatronico Jody Saglia.
Il team di Movendo sta in questi mesi lavorando anche a una mano robotica azionata dal pensiero e a un modello di esoscheletro, che vedrà la luce il prossimo anno.
Tutto ciò mentre l’azienda si prepara a sbarcare in Germania e negli Stati Uniti. Perché una realtà che si chiama Movendo non può accontentarsi di rimanere ferma al mercato italiano…