Panakès Partners chiude il suo secondo investimento nel giro di pochi giorni. Dopo il milione su Endostart, arriva l’annuncio della chiusura di un round da circa 1,5 milioni di euro in Diadem, una startup innovativa basata a Milano e Londra attiva nel settore della diagnostica in vitro per la diagnosi precoce dell’Alzheimer.
Panakes, 1 milione per Endostart: la startup per la colonscopia senza traumi
L’Alzheimer colpisce più persone del cancro e delle malattie cardiache messi insieme e attualmente non esistono farmaci approvati sul mercato che lo possano curare. Le terapie in sperimentazione dovrebbero funzionare meglio su persone con danni cerebrali limitati, quando ancora i pazienti non mostrano alcun segno della malattia o ne mostrano ancora pochi.
Tuttavia, con gli attuali strumenti diagnostici, è molto difficile individuare i pazienti nei primissimi stadi dell’Alzheimer. Il nuovo test sul sangue sviluppato da Diadem è potenzialmente rivoluzionario: punta ad essere più accurato, meno caro e certamente non invasivo, e a risolvere uno dei principali “colli di bottiglia” nella ricerca di una cura.
La co-founder scientifica di Diadem, Daniela Uberti, dell’Università di Brescia, dice: “Questo round di finanziamento servirà alla società per validare e lanciare il kit diagnostico sul mercato”. Maurizio Memo, co-founder scientifico della startup, aggiunge: “Il momento è ideale. Finalmente c’è il consenso scientifico della comunità sul fatto che il danno cerebrale da Alzheimer inizi decenni prima dell’apparire dei sintomi e che le terapie sarebbero più efficaci in assenza di sintomi”.
“Siamo soddisfatti del nostro investimento in Diadem, dal momento che riconosciamo il valore di 15 anni di lavoro di ricerca, con progressi che potrebbero contribuire a risolvere una delle sfide della medicina, il trattamento per l’Alzheimer. Abbiamo creduto fermamente nel background scientifico della squadra di fondatori, nella solidità dei suoi dati clinici iniziali e siamo fiduciosi che il suo management team porterà la società al successo!” dice Diana Saraceni, Panakes General Partner.
“Siamo entusiasti di lavorare a fianco di Panakes, un fondo focalizzato su questo settore, fornendo il giusto expertise e una rete internazionale al progetto. Il nostro scopo non è solo creare valore per la compagnia ma anche per l’intera comunità dei malati di Alzheimer” dice Andreas Ballis, Managing Director della sede in UK. L’investimento di Panakès ha consentito alla startup di attrarre numerosi talenti, tra cui advisors e membri del board.
La società proseguirà con i test attraverso sperimentazioni cliniche e approvazione regolatoria nella Ue e negli Usa. Il test dovrebbe avere il marchio CE in Europa entro la fine del 2019.