Genenta Science è sbarcata al Nasdaq mercoledì 15 dicembre. La scaleup attiva nella ricerca per la cura dei tumori è la prima società italiana a quotarsi nel listino tecnologico americano.
La società biotech, nata da subito come ambizioso progetto internazionale basato sulla qualità della ricerca italiana e sostenuto dai più prestigiosi family office del Paese, ha comunicato i numeri dell’IPO: 2,4 milioni di American Depositary Shares, o ADS, ciascuna delle quali rappresenta un’azione ordinaria, ad un prezzo di offerta pubblica di 11,50 dollari per azione. Genenta ha inoltre venduto 720.114 azioni ordinarie riservate alla sottoscrizione da parte dei suoi attuali azionisti, sempre al prezzo di 11,50 dollari per azione. Il primo giorno in borsa si è chiusa con un lieve calo, visto che il titolo è stato scambiato a 11 dollari.
I proventi lordi dell’offerta, comprese le azioni ordinarie, dovrebbero essere di circa 36 milioni di dollari meno commissioni e offering expenses. Inoltre, Genenta ha concesso ai sottoscrittori un’opzione per un periodo di 30 giorni dalla data del prospetto finale per l’acquisto di ulteriori 360.000 ADS, che, se esercitati, porteranno i proventi lordi dell’offerta a circa 40 milioni.
Genenta Science nasce nel 2014, fondata da Pierluigi Paracchi (CEO) con Luigi Naldini, direttore della Divisione di Medicina rigenerativa, cellule staminali e terapia genica dell’Ospedale San Raffele di Milano, e con Bernhard Gentner, ematologo e medico ricercatore sempre al San Raffaele.
Pierluigi Paracchi con il Professor Luigi Naldini
Il progetto è una cura per i tumori con una particolare tecnologia che fa uso di cellule staminali, infiltrate tramite un vettore “buono” derivato dal virus dell’HIV, che riescono a penetrare i tessuti malati stimolando la produzione di una specifica proteina antitumorale.
La quotazione al Nasdaq arriva dopo la raccolta di 10 milioni raccolti pazientemente da investitori privati, che includono grandi nomi dell’”aristocrazia imprenditoriale” italiana: una bella storia di cui l’Italia può essere orgogliosa.
Genenta Science al Nasdaq: la bella storia della scaleup biotech italiana