Dal mondo delle startup innovative è arrivato in questi giorni il tentativo di dare un contributo concreto per affrontare l’emergenza coronavirus: la fiorentina Cupsolidale.it ha proposto a tutti i residenti nel Comune toscano il test sierologico rapido per capire se si è contratto il Covid-19. La proposta lanciata a fine marzo dalla società, una piattaforma di booking per prenotazioni sanitarie, ha riscosso un successo impressionante, tanto che nel giro di poche ore le prenotazioni online sono state temporaneamente sospese a seguito delle migliaia di richieste. Inoltre è apparso interessante il prezzo dichiarato al momento del lancio: 25 euro a test. Ma per il momento Cupsolidale.it non ce l’ha fatta. Con un’ordinanza firmata il 3 aprile, il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi – che intende sperimentare su larga scala i test sierologici, ma solo su operatori sanitari e affini – ha detto stop ai test fatti dai privati: la priorità, sostiene, va data alle categorie a rischio, perciò chi si muoverà in autonomia verrà denunciato alla Protezione civile nazionale chiedendo il sequestro dei kit. I laboratori privati che vorranno mettersi a disposizione potranno comunque eseguire i test sierologici, ma dovranno convenzionarsi con la Regione in modo da ricevere pazienti secondo l’ordine di priorità.
Ma cos’è e perché è importante il test sierologico? È affidabile? E soprattutto come è nata e si è sviluppata questa giovane realtà innovativa dell’Health?
Che cos’è un test sierologico
Il test sierologico è un metodo già usato per altre malattie infettive (ad esempio il morbillo o la mononucleosi) che permette di capire se un paziente abbia sviluppato gli anticorpi specifici per un determinato agente patogeno. Nel caso del coronavirus si chiama test qSars-CoV-2 IgG/IgM e può essere effettuato da personale professionale tramite prelievo di sangue.
Il test riesce a rilevare l’eventuale presenza degli anticorpi IgM e IgG specifici del COVID-19, prodotti dall’organismo in presenza dell’infezione. Può così misurare la reazione dell’organismo al virus e fornire informazioni importanti sulla sua risposta immunitaria. La presenza di anticorpi IgM nel sangue rivela che l’infezione virale è in corso. Gli anticorpi IgG sono quelli che conservano memoria del virus e proteggono il soggetto nel caso ne venga nuovamente a contatto.
Il test qSars-CoV-2 IgG/IgM, certificato C E (Comunità Europea), ha una sensibilità relativa sulle IgG (infezione pregressa) del 100%.
Perché il test sierologico per il coronavirus è importante ora
Alcuni infettivologi e epidemiologi ritengono che, se si potessero fare test sierologici a tappeto, saremmo presto in grado di stabilire chi è protetto dal coronavirus perché l’ha contratto (magari senza accorgersene) e ha sviluppato gli anticorpi, e chi ancora non lo conosce, e perciò è maggiormente a rischio.
“Il test sierologico è il più adeguato per capire come siamo messi. Fare un test a campione sulla popolazione sarebbe anche semplice” ha detto la virologa Ilaria Capua. “Bisognerebbe capire se, per fare un esempio, in Lombardia abbiamo il 60% di sieropositivi e in Calabria il 10%. Si potrebbe dire che la Lombardia possa pensare ad una ripartenza, mentre la Calabria debba aspettare ancora un po’. L’immunità di gregge è il fenomeno che si contrappone al picco”.
“Nel momento in cui il virus rischia di vincere, dobbiamo sparigliare tutto con una mossa decisiva a livello planetario” ha dichiarato Francesco Le Foche, immunologo e infettivologo del Policlinico Umberto I di Roma. “Andiamo a fare il check di chi è stato già contagiato. Liberiamo gradualmente chi ha la protezione degli anticorpi, arrivando a una immunità condivisa (…) Questi test hanno un altissimo tasso di attendibilità. Se rileviamo che il 60, 70% della popolazione ha sviluppato gli anticorpi possiamo cominciare a riaprire”.
Gli organismi di controllo però frenano. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, dice: “I test sierologici ad oggi non hanno raggiunto livelli di affidabilità tali da poter essere utilizzati e quindi non ne viene raccomandato l’utilizzo”. Anche il Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Sanità ha espresso “parere non favorevole dal momento che il loro risultato non è utile a determinare se un paziente ha una infezione in atto”.
Test sierologici: governo e Regioni
Tuttavia alcune Regioni si stanno portando avanti, nonostante il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, abbia chiesto di aspettare le linee guida.
Veneto
A differenza della Lombardia, dove il governatore Fontana dice di voler “aspettare la scienza”, il Veneto è già partito. “Per noi il test sierologico è l’ultima frontiera. Eravamo conosciuti come quelli dei tamponi (ne abbiamo fatti 105.000), poi per i test con i kit rapidi, e adesso avremo questa ulteriore evoluzione, più probante scientificamente, con la validazione delle Università di Padova e Verona” ha spiegato il governatore Luca Zaia. I test dovrebbero essere fatti sui 54mila dipendenti della sanità e nelle case di riposo, poi estendibili “a tutti gli altri”. Anche alcune aziende (Ducati, Ima) starebbero valutando l’ipotesi.
Emilia Romagna
In Emilia Romagna lo screening per il Covid-19 verrà effettuato su tutto il personale della sanità e dei servizi socio-assistenziali. Nel dopo pandemia La Regione intende fare un’indagine su un campione di popolazione per capire quale percentuale di cittadini ha avuto l’infezione e non se n’è accorta.
Liguria
Dal 2 aprile in Liguria i cittadini possono fare il test sierologico privatamente. Ma i costi sono tutt’altro che popolari. Uniche eccezioni, per ora, gli operatori delle strutture sanitarie, i pazienti ricoverati e gli ospiti delle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali).
Toscana
Il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha stabilito con un’ordinanza del 26 marzo il test sierologico rapido per gli operatori sanitari che hanno avuto contatti con persone affette da Covid-19, ma anche per i medici di famiglia, i pediatri e i medici di continuità. Su questi test la Regione Toscana ha investito risorse finanziarie (diverse centinaia di migliaia di euro arrivate da donazioni) e risorse umane (un gruppo di specialisti). In tutto dovrebbero essere somministrati a 25mila operatori della sanità. Il piano è affidato ai laboratori virologici delle tre aziende ospedaliero-universitarie toscane (Firenze, Pisa, Siena). A Firenze guida la sperimentazione il virologo di Careggi Gian Maria Rossolini.
La proposta di Cupsolidale.it: il test a prezzo calmierato
A fine marzo Cupsolidale.it ha annunciato che, da mercoledì primo aprile, sarebbe stata possibile la prenotazione del test sierologico ai privati cittadini del Comune di Firenze sul sito CupSolidale.it. Un test a prezzo calmierato di 25 euro (55 euro per eseguirlo a casa). “Il test, che identifica la presenza degli anticorpi che si sviluppano contraendo il Covid-19, verrà eseguito da una rete di laboratori di analisi accreditati privati” si leggeva in una nota. “L’esame potrà essere eseguito solo da chi non ha sintomi e non è in regime di quarantena. Tutti i test saranno eseguibili solo dietro richiesta medica, anche con ricetta bianca. La prenotazione e il pagamento potranno avvenire solo online. Il test sarà effettuato da personale medico, nei tempi e nei luoghi indicati nella prenotazione”. Evidentemente tra la popolazione si avverte con forza la necessità di capire se si è protetti o meno dal coronavirus, perché la mole di richieste pervenute ha costretto la startup a bloccare temporaneamente il processo. Sul sito è presto apparso questo comunicato:
ATTENZIONE ESAURIMENTO TEST. RIAPRIREMO LE AGENDE SETTIMANA PROSSIMA.
Date le migliaia di richieste arrivate i test disponibili sono andati esauriti in pochissime ore. Ci stiamo coordinando con i nostri laboratori partner per rendere disponibili nuovi test già dalla prossima settimana, sempre con modalità di prenotazione online.
Il 3 aprile la “doccia fredda” (prevedibile?) della nuova ordinanza di Rossi: i privati non possono fare test. A meno che non si convenzionino con la Regione.
Ma come è nata e cosa fa Cupsolidale?
Il fondatore, ex manager di Groupon
Cupsolidale.it è una piattaforma-aggregatore per la prenotazione di esami e visite presso varie strutture sanitarie private e no-profit in Italia. Una sorta di Booking.com delle visite mediche.
Cupsolidale srl è stata fondata il primo gennaio 2018 da Leonardo Aloi, laureato in Giurisprudenza all’Università di Firenze e per 6 anni, dal 2010 al 2016, in Groupon, prima come City Manager, poi come Regional Manager. Le sue radici affondano dunque nella platform economy, o marketplace economy, quella modalità che consente agli imprenditori di usare piattaforme cloud-based, app per smartphone e social network per aggregare servizi altrui in un unico luogo digitale.
Che cosa fa Cupsolidale.it
La startup innovativa offre, in modo totalmente gratuito per gli utenti, servizi di prenotazione con agende integrate e disponibilità in tempo reale di strutture private e no-profit. Chiunque abbia un computer o uno smartphone può cercare, prenotare e pagare una prestazione socio-sanitaria 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Ove consentito il portale geo-localizza l’utilizzatore per proporgli prestazioni socio-sanitarie, incrociando la sua domanda con i criteri di tempo , spazio e prezzo e offrendo una soluzione comparata a quella che troverebbe nella sanità pubblica. Infine invita l’utente ad iscriversi gratuitamente al portale per finalizzare l’acquisto, evitando le file.
QUI UN VIDEO IN CUI PARLA IL CEO LEONARDO ALOI
I riconoscimenti
Nel 2019 la società è risultata tra i vincitori di ReHealth, Startup Competition per i migliori progetti innovativi dedicati all’Healthcare per una nuova Sanità Digitale. Il contest era organizzato da Associazione 3040, Geosmartcampus e Associazione Scientifica Sanità Digitale in collaborazione con partner del mondo dell’innovazione.
In particolare Cupsolidale.it vinto il premio messo a disposizione da Murate Idea Park : un programma di accelerazione del valore totale di 20.000 euro.
Già a ottobre 2018 Cupsolidale.it era stata selezionata da CNA Firenze tra le startup candidate alla terza edizione di Cambiamenti 2018, premio al pensiero innovativo della nuova impresa italiana.