E-Health

Arkimed, ecco l’app made in Italy per le visite mediche del futuro

Il software ideato da Franco Battaglia, docente all’Università di Catania, consente a due medici distanti tra loro di lavorare in team e permette di scambiarsi in real time dati e foto sui pazienti e di eseguire esami specifici in videoconferenza. Il sistema entrerà nelle prime strutture sanitarie dalla primavera 2015

Pubblicato il 05 Gen 2015

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Trasmettere in real time dati e foto, tutte in HD e codificate, dello stato di salute dei pazienti. Mettere in comunicazione medici che stanno a chilometri di distanza permettendo loro di fare diagnosi e consulti congiunti. Realizzare esami specifici, come una Tac, pilotando l’apparecchiatura in videoconferenza.

Questo si propone di fare Arkimed, il software che rivoluziona la visita medica sviluppato dopo 20 anni di studi da parte di Franco Battaglia, docente di informatica in oftalmologia all’Università di Catania, e un team di una decina fra medici sviluppatori e ingegneri.

Arkimed, il cui nome rievoca il matematico e inventore siracusano ma è anche l’acronimo di Arki (archivio) Med (medicale), promette di far fare alla medicina un salto di vent’anni.

«Ho immaginato una follia e per realizzarla ho messo in campo me stesso e a settembre scorso ho dato vita a un’azienda. Il coraggio me lo

Franco Battaglia

hanno dato i miei pazienti e l’obiettivo di valorizzare le professionalità della mia terra». L’intuizione che poi ha condotto Battaglia all’ideazione di Arkimed è semplice: la visione del paziente non avveniva in maniera olistica. Spesso la diagnosi veniva ritardata dal rimpallo delle cartelle cliniche fra vari studi e ospedali, con i conseguenti tempi di attesa per gli appuntamenti e gli spostamenti dei pazienti da una città all’altra.

Il software, che entro la primavera del 2015 dovrebbe essere installato nelle prime strutture sanitarie italiane, permette lo scambio online di dati, immagini, referti e consulti da un medico all’altro grazie a un’applicazione per smartphone e tablet, compatibile con i dispositivi iOS e Android. Nato per il settore oftalmologico, potrà facilmente essere applicato a tutti gli altri settori della medicina.

«Nei primi mesi del 2015 ne invieremo alcuni anche in Afghanistan, così da fornire consulti e assistenza ai medici in loco senza doverli raggiungere fisicamente», continua Battaglia.

«Stiamo stringendo accordi con un grosso sistema bancario che vuole investire nel progetto», spiega Battaglia, e all’orizzonte ci sono anche collaborazioni internazionali.

L’obiettivo finale è la raccolta centralizzata di tutti i dati del paziente nel portale ARKiMED WEB, attivo in primavera, a cui potranno iscriversi gratuitamente tutti i medici del mondo, pagando solo quando usufruiscono del servizio. Così si fanno viaggiare i file, non i pazienti.

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