Obiettivo raggiunto: 10 milioni di euro. Genenta Science, la startup biotecnologica fondata da Ospedale San Raffaele, Pierluigi Paracchi, Luigi Naldini e Bernhard Gentner ha concluso il round di investimento, con il supporto della private bank di Mediobanca e Mediolanum, Banca Esperia, e ha raggiunto il proprio target di raccolta di capitali: 10 milioni di euro.
La società è attiva nella terapia genica per la cura dei tumori. Nello specifico, si propone di sviluppare una cura basata sull’inserimento di un gene terapeutico nelle cellule staminali, indifferenziate, del midollo osseo in grado di indurre, nella progenie di cellule differenziate che infiltra i tumori (monociti e macrofagi), la produzione di una proteina, l’interferone-α.
Anche se i capitali raccolti sono già tanti, la startup è stata costituita solo nel luglio 2014. “Da settembre abbiamo raccolto quasi 32 volte l’investimento medio di una startup”, aveva detto a gennaio EconomyUp Pierluigi Paracchi, presidente e Ceo di Genenta Science, nonché venture capitalist con successi alle spalle tra cui quello di EOS (Ethical Oncology Science), società biofarmaceutica milanese ceduta nel novembre 2013 a Clovis Oncology, azienda biotech statunitense quotata al Nasdaq, per 420 milioni di dollari.
La chiusura del round rafforza il ruolo di Genenta Science come nuova impresa innovativa che ha raccolto più di tutte le startup italiane in un solo trimestre ed è tra le startup che hanno ottenuto più capitali italiani dal 2000 a oggi.
Intorno all’idea si erano raccolti nomi di spicco del settore. Oltre a Luigi Naldini, volto di Telethon e noto per occuparsi di malattie rare, nel cda compaiono altre figure come Roger Abravanel – in precedenza director di McKinsey & Company, Consigliere di amministrazione di Luxottica e Banca BNL, attualmente Consigliere di amministrazione della multinazionale farmaceutica Teva, di Coesia (Gruppo Serragnoli) e Admiral Group (gruppo assicurativo quotato a LSE) – e Gabriella Camboni, fondatrice di EOS.
In questo round che porta la raccolta a 10 milioni, gli investitori sono privati, imprenditori, manager, family office e professionisti. Con l’ingresso dei nuovi soci, la società potrà completare la fase di studio pre-clinico e di progredire nella preparazione della fase clinica del proprio protocollo terapeutico antitumorale.