Sarà perché ognuno può sceglierlo secondo il proprio gusto. Oppure perché, nonostante le difficoltà economiche, nessuno rinuncerebbe a dare cinque minuti di gioia ai propri bambini. Sta di fatto che il gelato made in Italy sembra essere piuttosto impermeabile alla crisi interna e continua a crescere come eccellenza tricolore all’estero.
In vista di Sigep, il salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione artigianale in programma a Rimini Fiera dal 17 al 21 gennaio (più di mille espositori e 175 mila operatori attesi da tutto il mondo), ecco quali sono dieci verità del gelato all’italiana che è utile ricordare.
Sempre più gelaterie in Italia
Nel nostro Paese continua a crescere il numero di gelaterie e di esercizi commerciali in cui si vendono gelati artigianali (pasticcerie, ristoranti, bar…) sono quasi 40 mila, per la precisione 38.892.
Una gelateria ogni 1.600 abitanti
L’incidenza delle gelaterie artigiane rispetto alla popolazione è altissima: ce n’è una ogni 1.612 abitanti. In altri termini, ci sono 62 gelaterie ogni 100 mila abitanti. Una situazione pressoché satura: prima di aprire nuove gelaterie, bisogna pensarci su.
Un’opportunità di lavoro per più di 150 mila persone
Si stima che siano oltre 150 mila gli addetti delle gelaterie artigianali. E se fino a pochi anni fa, il mestiere veniva imparato direttamente sul campo, oggi ci sono sempre più accademie che formano i nuovi maestri gelatai.
6 kg di gelato a persona
Sebbene il mercato a cui le aziende italiane guardano di più sia quello estero, soprattutto in Europa, ma anche in America e Asia, i consumi in Italia sono ancora di tutto rispetto: anche per effetto della destagionalizzazione, ogni italiano consuma circa 6 chilogrammi di gelato in un anno: complessivamente, si tratta di 380 mila tonnellate di prodotto. La spesa annuale delle famiglie – circa due miliardi di euro – è invece leggermente calata.
Per fare un gelato, ci vuole il latte (e tutte le altre materie prime…)
Il mercato del gelato artigianale alimenta un significativo indotto nell’industria agroalimentare. In termini di volumi, nel 2013 i produttori del settore hanno acquistato 220 mila tonnellate di latte, 64 mila di zuccheri, 21 mila di frutta fresca e 29 mila di altre materie prime.
Macchine: un giro d’affari da 300 milioni di euro
L’industria delle macchine per la produzione di gelato – che vede alcuni pesi massimi come Carpigiani e Cattabriga – è un fiore all’occhiello dell’export made in Italy (Unione europea, Usa ma, di recente, anche Estremo oriente) in cui sono presenti 15 marchi, che fanno registrare un fatturato totale di circa 300 milioni di euro, di cui l’80% realizzato all’estero. Se nel calcolo si mettono anche gli arredamenti e le attrezzature, il volume d’affari complessivo raggiunge quota 800 milioni di euro.
Macchine e attrezzature: più di mille occupati
Nel settore delle macchine per la produzione di gelato lavorano circa 450 persone. Se si considerano anche gli arredamenti e le attrezzature, si supera quota mille addetti.
Ingredienti e semilavorati: una piccola miniera da 450 milioni di euro
Le aziende che producono ingredienti e semilavorati (tra cui la Mec3 di Rimini, che detiene la leadership a livello mondiale) sono circa 80, che generano ricavi complessivi per oltre 450 milioni di euro. Negli ultimi anni, il fatturato di questo segmento è cresciuto sia in Italia che all’estero, con l’Ue come maggiore mercato di esportazione (prima tra tutte, la Germania), seguito da Usa, Europa dell’Est, Estremo oriente e Australia.
1.600 persone che producono gli ingredienti
Nel settore degli ingredienti e dei semilavorati sono impiegati complessivamente 1.600 addetti.
Un certificato per il gelato made in Italy
Per combattere le imitazioni, al Sigep sarà lanciata l’iniziativa della certificazione del gelato artigianale italiano. Il progetto è promosso dai Ministeri degli Affari esteri e delle Politiche agricole alimentari e forestali, Assocamerestero, Isnart e lo stesso Sigep. Si punta a creare un marchio che identifichi all’estero le gelaterie italiane e ne certifichi la qualità.