Coltivare ed accrescere le competenze digitali sarà sempre più importante per il futuro degli individui e dei loro Paesi. Per questo occorre investire nelle persone e soprattutto negli studenti. Lo ha ribadito il Ceo di Cisco Chuck Robbins in occasione dell’incontro, il 3 marzo scorso, con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Incontro che fa seguito all’accordo firmato circa un anno fa con il predecessore di Gentiloni, Matteo Renzi, in base al quale la multinazionale della tecnologia ha deciso di stanziare 100 milioni di dollari di risorse sull’Italia fino al 2018 per la digitalizzazione del Paese con il progetto Digitaliani. L’investimento riguarda anche lo sviluppo delle competenze. “In Italia il capitale umano è di grande valore” ha detto Robbins, per poi aggiungere: “Lavoriamo con Paesi nei quali vediamo una società con tanta energia, creatività, attivismo e un settore economico che crede nell’innovazione”.
►Open innovation, la strategia di Cisco: 100 milioni di dollari su startup e competenze digitali
È da circa 20 anni che Cisco scommette sulla formazione alle digital skills attraverso la Cisco Networking Academy, elemento portante delle attività di formazione del colosso dell’IT. Ogni anno l’Academy si arricchisce di contenuti, idee e percorsi formativi. Nel 2017 avrà 45mila “studenti”, tra quelli provenienti dalle scuole di vario ordine e grado e i singoli individui appassionati di questi temi. Ultimamente, come spiega in questo video Luca Lepore, Networking Academy Manager di Cisco Italia, l’”accademia” sta lavorando sulla focalizzazione delle nuove competenze e sulle necessità di reskilling che si stanno creando con la digital transformation e con l’avvento dell’Industria 4.0.