L'INTERVENTO

Vi spiego perché gli studi legali hanno bisogno delle startup per restare sul mercato

Deloitte Legal ha integrato la startup In2Law, che propone servizi legali personalizzati e collegati al business dei clienti. Il managing partner dello studio spiega lo scenario che sta dietro questa scelta. Gli studi devono diventare piattaforme di competenze con il modello “law as a service”. E chi sta fermo, sarà perduto

Pubblicato il 25 Lug 2018

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Studi legali e startup, non è più solo una relazione fra professionista e cliente. Anche nel mondo dell’avvocatura comincia a praticarsi l‘open innovation. hanno bisogno delle startup per restare sul mercato e mantenere la loro competitività. Deloitte Legal ha da poco annunciato l’integrazione della startup In2Law all’interno del proprio network. Il managing partner Carlo Gagliardi in questo intervento spiega le ragioni di questa scelta, che deriva da una visione ben precisa dell’evoluzione della professione e del business.

LO STUDIO LEGALE COME PIATTAFORMA DI COMPETENZE

Superare la logica del prodotto e del servizio e diventare un hub di competenze. Lo tsunami dell’innovazione, che tutto sta trasformando intorno a noi, per il mondo dell’avvocatura potrebbe avere proprio questo impatto: quello di riorientare l’idea dei servizi legali verso una dimensione che ha il profilo di una piattaforma, intesa non solo come infrastruttura tecnologica, ma come insieme di conoscenze da condividere. Se, infatti, fino a oggi siamo stati abituati a ragionare in un’ottica di servizio legale in relazione a specifiche prestazioni, nel futuro, e forse già da oggi, i player del settore saranno chiamati a mettere a disposizione figure professionali capaci di abilitare i loro clienti a fruire con una modalità nuova delle loro competenze. Il perché è presto detto. La complessità della competizione di mercato, che sta interessando praticamente ogni industry, si riflette in una maggiore pressione sui costi – clienti che chiedono di più per meno –  in una separazione di servizi legali precedentemente omogenei in diverse attività e dall’aumento dell’outsourcing di parte del processo di consulenza legale.

STUDI LEGALI: SE RESTANO IMMOBILI, SONO FUORI DAL MERCATO

Di fronte a questa traslazione, gli studi legali non possono pensare di rimanere immobili. Qualora ritenessero, infatti, di potersi considerare autosufficienti rispetto a questo nuovo scenario, si ritroverebbero presto ai margini di una sfida consulenziale e operativa che ha contorni ormai molto ampi. E che, soprattutto, ha delle coordinate imperniate sull’utilizzo di dati, intelligenza artificiale e sull’infrastruttura tecnologica. In questo senso, l’unica opzione percorribile è quella di abilitare il cliente – indipendentemente dal fatto che possa essere una grande azienda multinazionale o una piccola realtà radicata su uno specifico territorio – a un accesso modulabile e trasversale delle competenze giuridiche. Un accesso che, in particolare, dovrà essere facile. Perché la facilità, la semplicità è il grande paradigma del successo nell’epoca dell’innovazione.

PERCHÉ DELOITTE LEGAL INTEGRA IN2LAW

Lo studio legale di domani, quindi, non dovrà più essere il terminale di servizi, bensì un moltiplicatore di competenze in linea con le esigenze del cliente, proiettando verso l’orizzonte nuove capacità di fare business, risolvere complessità, raccogliere sfide. Deloitte Legal vuole già oggi compiere questo passaggio evolutivo e lo sta facendo grazie all’integrazione con in2law, una startup innovativa che ha modificato le modalità con cui un professionista dei servizi legali si mette a disposizione del mercato. Attraverso una prospettiva organizzativa nuova, in2law risponde alle esigenze delle aziende, integrandosi all’interno dei loro processi di business, attivando una cooperazione ritagliata esattamente sui contorni delle singole realtà e per il tempo strettamente necessario. L’obiettivo non è di rispondere a un bisogno di carattere legale ma di diventare dei partner di business capaci di concentrarsi in primo luogo sulle opportunità e sulla contestualizzazione dei problemi rispetto alla strategia aziendale. La conoscenza giuridica è quindi messa al servizio dei traguardi industriali che un’azienda vuole darsi e non è più correlata esclusivamente alla gestione di una patologia o di una criticità.

IL MODELLO “LAW AS A SERVICE”

Esattamente come siamo arrivati al modello del “software as a service”, in cui l’accesso alla tecnologia è calibrato sulle nostre esigenze e con un prezzo certo, allo stesso modo in2law introduce il concetto di  “law as a service”,  per il quale la conoscenza giuridica assume un profilo perfettamente sovrapposto alla singola sfida di business. In questo senso Deloitte Legal e in2law aprono al mondo dell’impresa facendo diventare la conoscenza legale un fattore critico di successo per il business. La disruption legale è iniziata.

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Carlo Gagliardi, managing partner Deloitte Legal
Carlo Gagliardi, managing partner Deloitte Legal

Managing partner di Deloitte Legal dal giugno 2018, ha maturato esperienze sia in campo professionale sia manageriale. Un avvocato specializzato in M&A e equity capital market.

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