Nonostante la pandemia, il valore dei deal venture capital 2020 è rimasto elevato rispetto al 2019, e ha stabilito un record annuale. Lo indicavano diversi segnali positivi, e lo conferma il 2020 Annual European Venture Report di PitchBook (scaricabile qui), che mostra un andamento positivo in particolare per l’attività venture capital nell’ambito della tecnologia e della sanità, settori che hanno subito una forte spinta di crescita.
2020, anno record per gli investimenti venture capital
Il valore delle transazioni VC ha raggiunto un nuovo record annuale di 42,8 miliardi di euro attraverso 9.341 deal, vale a dire un aumento del 14,8% su base annua rispetto al precedente record stabilito nel 2019.
CVC 2020, gli investimenti top
Già nel 2019 il corporate venture capital aveva raggiunto una cifra record, con un totale di 15,6 miliardi di euro, e il 2020 ha continuato il trend di crescita, spodestando il precedente record con un valore maturato pari a 9,4 miliardi di euro. I CVC hanno inoltre a molti dei più grandi round del 2020, tra cui il round da 527,6 milioni di euro di Deliveroo e quello da 106,2 milioni di euro di Hopin.
È aumentato del 13,9% il valore totale delle exit di capitale di rischio in Europa, con 18,6 miliardi di euro attraverso 697 operazioni. Dopo un primo trimestre che faticava a partire, Il mercato europeo delle uscite ha guadagnato slancio e chiuso il Q4 con 7,6 miliardi di euro.
Il trionfo del Pharma e del biotech
La pandemia e la crisi sanitaria hanno portato un massiccio aumento di interesse per il settore biotecnologico e farmaceutico, interesse che le aziende hanno saputo capitalizzare, assicurandosi 6,7 miliardi di euro di valore delle venture exit nel 2020, ovvero il 35,9% del totale europeo.
Tra le exit più degne di nota, le le IPO di CureVac e ADC Therapeutics, entrambe per un totale di oltre 200 milioni di euro, e l’acquisizione di Themis Bioscience, che ha venduto per 1,1 miliardi di euro.
Sono salite leggermente le IPO sostenute da venture capital, passando dalle 46 del 2019 a 50, segno che che alcune startup sono state disposte a quotarsi anche nel turbolento anno della crisi sanitaria. La rinascita delle azioni pubbliche e la mancanza di quotazioni nel secondo e terzo trimestre hanno creato una domanda repressa di IPO, che startup healthcare come Compass Pathways, Freeline e Nanox hanno deciso di accogliere e cavalcare.