TIM e Cisco insieme per rinnovare e migliorare il modo di comunicare. Le due società hanno siglato un accordo per l’avvio del progetto di trasformazione della rete Optical Packet Metro (OPM) di TIM, l’infrastruttura che raccoglie e aggrega il traffico proveniente dagli accessi su linee fisse e mobili e dai collegamenti aziendali. L’iniziativa rientra nel piano di investimenti di TIM per l’ultrabroadband: lo sviluppo della connettività, ma anche della sua qualità, che è condizione necessaria per la trasformazione digitale del Paese e delle imprese.
Il progetto rappresenta un importante step nell’evoluzione tecnologica della rete IP di TIM attraverso l’introduzione di nuovi meccanismi di automazione e della tecnologia Software Defined Network, in grado di abilitare una maggiore efficienza operativa e la definizione di nuovi modelli di business funzionali all’adozione del 5G.
È un esempio di collaborazione tra aziende che diventa in qualche modo anche co-innovazione. La co-innovazione è un paradigma dell’innovazione in base al quale nuove idee e approcci provenienti da risorse interne ed esterne sono integrate in una piattaforma per generare nuovi valori e beni condivisi da tutti gli stakeholders, compresi i consumatori.
Co-innovazione, che cos’è e perché le aziende non possono più farne a meno
Grazie all’accordo, la nuova rete OPM di TIM integrerà la tecnologia di Cisco ASR 9000 (Cisco Aggregation Services Router), la piattaforma di ultima generazione in grado di offrire livelli elevati di velocità, completezza del servizio ed efficienza e di supportare la richiesta generata da picchi di traffico video e dati in tutte le reti.
L’investimento rientra nel piano di TIM per il triennio 2017-2019 che prevede circa 5 miliardi per una più veloce realizzazione della copertura nazionale con le reti ultrabroadband (fibra e 4G), con l’obiettivo di copertura a fine 2019 di circa il 99% delle abitazioni su rete fissa e di oltre il 99% della popolazione con il 4G.