Google ci sta provando da parecchio, Apple è intenzionata a farlo, Tesla ci è già parzialmente riuscita. Ma ora a scompaginare le carte sul tavolo dell’auto senza pilota arrivano Uber e Volvo che, con un’inedita alleanza, investiranno insieme 300 milioni di dollari in R&S per sviluppare l’hardware e i sensori dedicati al rilevamento del traffico e degli ostacoli. Intanto, però, l’app del servizio di taxi privato e la casa automobilistica svedese (controllata dai cinesi) hanno già una flotta di veicoli su strada: verrà inaugurata la prossima settimana a Pittsburgh, in Pennsylvania, e sarà basata su veicoli VXc90 di Volvo equipaggiati con i sistemi di guida autonoma sviluppati da Uber (che ha annunciato poche settimane fa l’acquisizione della startup Otto, fondata da ex manager di Google, Apple e Tesla per sviluppare camion senza pilota).
► UberStory: guarda tutte le tappe
Dalla prossima settimana, dunque, nella città americana (che non è stata scelta a caso: Pittsburgh è infatti sede del dipartimento di robotica della Carnegie Mellon University, dove si sono formati i nomi più noti del settore della guida automatica) sarà possibile prenotare il taxi Uber via app come sempre, e a rispondere sarà un’auto autonoma. Che, almeno durante la fase di test, avrà comunque a bordo un “controllore”: il tassista sarà infatti seduto al posto di guida e potrà intervenire in caso di emergenza o malfunzionamenti del sistema.
► Uber, vizi e virtù della multinazionale dello scandalo
Uber ha comunque fatto sapere di non aver intenzione di fare concorrenza a Tesla producendo auto a guida autonoma su larga scala: “Nessuno ha creato software che possano guidare in modo affidabile un’auto in modo sicuro senza guidatore – ha infatti spiegato il Ceo Travis Kalanick a Bloomberg Businessweek – e noi ci stiamo focalizzando su questo”. Del resto, nemmeno l’accordo con Volvo è esclusivo: la multinazionale dei taxi punta infatti a stringere accordi anche con altre case automobilistiche. Magari anche con Ford, che solo pochi giorni fa ha annunciato di avere in progetto l’introduzione, entro il 2021, dell’auto driverless (cioè a guida completamente autonoma), e che per questo sta collaborando con quattro startup e con la cinese Baidu. Ma anche gli altri costruttori non stanno a guardare: sempre con Baidu (oltre che con Intel) è impegnata anche BMW, mentre la Nissan ha la Nasa come partner, la Volkswagen ha in corso un progetto in partnership con Gett, mentre GM, Mercedes, Toyota, Daimler, Tesla e Honda hanno accordi con Lyft.