A seguito degli impatti economici e sociali della pandemia COVID-19, ci troviamo ad affrontare una crisi con pochi precedenti nella storia. Tuttavia, le trasformazioni in atto che determinano la crisi offrono anche opportunità a chi sa coglierle e cavalcarle attraverso l’innovazione. In questo contesto anche P4I, la società di Advisory e Coaching del gruppo Digital 360, vuole fare la propria parte nel supportare le imprese nel loro percorso di trasformazione, aiutandole a creare le condizioni organizzative favorevoli per accelerare i loro processi di innovazione.
Dalla crisi sanitaria alla crisi economica
Stiamo progressivamente passando da una crisi sanitaria – tuttora non completamente arginata, vista la crescente diffusione dei contagi in diverse zone del mondo come ad esempio il Sud America – a una crisi economica con pochi precedenti storici.
Le misure adottate dai vari governi per contenere la diffusione del virus COVID-19 hanno condotto a una simultanea riduzione della domanda e dell’offerta di beni, con impatti devastanti sulle supply chain globali – pensiamo, ad esempio, a quanto accaduto al prezzo del petrolio negli USA a fine aprile, contrattato a prezzi negativi, evento mai accaduto nella storia – causando, inevitabilmente, una forte recessione globale che ci accompagnerà nei prossimi mesi di questo 2020. Inoltre, i collegamenti globali sono messi a dura prova anche dallo scostamento temporale che la pandemia sta dimostrando nel diffondersi nei diversi paesi.
Per la prima volta dalla Grande Depressione, sia le economie avanzate sia quelle emergenti sono in recessione.
Gli ultimi dati comunicati dalla Federal Reserve a giugno stimano che il Pil degli Stati Uniti Usa scenderà del 6,5% nel 2020 per poi rimbalzare del 5% nel 2021 e del 3,5% nel 2022. Il nostro Paese, primo tra le economie occidentali a soffrire l’emergenza sanitaria, sarà particolarmente impattato dalla crisi economica: l’impatto sul PIL per il 2020 è stimato a -9,1%.
Dobbiamo aspettarci che gli effetti della crisi economica saranno di lunga durata e il recupero nel 2021 potrà essere solo parziale. Diventa quindi fondamentale iniziare a capire il contesto che caratterizzerà il mercato nel prossimo futuro e, verosimilmente, si tratterà di affrontare quella che l’Economist ha recentemente battezzato “90% economy”, ovvero un’economia alla quale viene sottratto il valore generato dalle attività di prossimità, di fatto non sostenibili con le misure di sicurezza sanitaria imposte dai governi. D’altra parte, anche i comportamenti dei consumatori saranno differenti, i mesi di lockdown hanno costretto a modificare abitudini e atteggiamenti che erano prima radicati in usi e costumi della società pre-coronavirus.
Perché la crisi può essere un’opportunità per gli innovatori
Joseph Schumpeter – economista di inizio ‘900, padre della teoria dello sviluppo economico – ha affermato che il processo di “distruzione creativa”, sebbene doloroso, favorisce l’innovazione e il progresso scartando il vecchio e il familiare per il nuovo e il migliore. Da questo punto di vista, la crisi diventata recessione può essere una fonte di opportunità per gli innovatori.
Infatti:
- una crisi può creare il coraggio organizzativo di intraprendere azioni a sostegno di uno scopo che sarebbe impensabile in tempi di calma;
- quando una crisi colpisce, imprese e manager sono costretti a confrontarsi su come funzionano (o non funzionano) le proprie organizzazioni e processi. Le aree in cui le cose potrebbero essere fatte meglio o in modo più efficiente diventano palesemente evidenti
- per stare al passo con un mondo in rapido cambiamento, i processi interni devono essere snelliti, il comando e il controllo allentati e l’autonomia data a coloro che stanno prendendo decisioni sul campo. Tutto questo alleggerisce il tradizionale apparato burocratico che rallenta le organizzazioni consolidate
- una crisi forza le organizzazioni a creare rapidamente esperimenti, vedere cosa succede e sperimentare ancora. Questo processo di sperimentazione consente alla libertà di testare diversi pensieri, fallire velocemente, apprendere e andare avanti – in breve, di introdurre anche in organizzazioni tradizionali un approccio imprenditoriale.
La storia insegna: nei momenti di crisi nascono grandi imprese
La storia passata ci insegna che nei momenti di grandi crisi e discontinuità sono nate alcune delle imprese e dei servizi di maggior successo: Microsoft durante la crisi energetica negli anni ’70, Salesforce è sopravvissuta alla bolla dot com, Airbnb e Whatsapp sono nate e cresciute durante l’ultima grande crisi finanziaria, solo per citare alcuni degli esempi più famosi. Anche nella crisi che stiamo vivendo ci sono già tante aziende e startup «al lavoro». Ad esempio, sono state mappate oltre 700 innovazioni sviluppate in risposta al COVID-19, non solo focalizzate su temi sanitari e di sicurezza, ma anche per rendere più semplice e piacevole la vita di persone e imprese, dallo sport agli strumenti di pagamento, dai servizi di dating al mercato del lavoro.
Se è vero che le grandi crisi solitamente accelerano le tendenze già in atto, l’adeguamento della propria offerta e della propria organizzazione a un mondo sempre più digitale diventa, forse, uno step obbligatorio per tanti attori. Non per tutti la ricetta sarà la medesima: alcuni svilupperanno veri e propri servizi digitali, altri utilizzeranno i canali digitali per vendere gli stessi servizi e prodotti già “a catalogo”, altri ancora sfrutteranno le tecnologie digitali per rendere più efficaci ed efficienti (se non addirittura l’unico modo per continuare a operare) le proprie modalità di lavoro.
Sconfitti e vincitori: come riconoscerli in una crisi
Una crisi economica ha sicuramente un impatto avverso su molti attori, ma nel lungo periodo non ci saranno solo “sconfitti”:
- i “vincitori” sono coloro che capiscono prima dei competitor che le variabili alla base della competizione (offerta, prezzi, organizzazione del lavoro, ecc.) saranno diverse rispetto a quelle del passato;
- tra gli sconfitti ci sono maggiori probabilità di individuare quelle imprese che non solo hanno reagito alla crisi diminuendo la capacità produttiva, ma anche riducendo investimenti in innovazione.
Come trasformare la crisi in opportunità: gli strumenti
Per questi motivi, Partners4Innovation ha dedicato a tutte le imprese che vogliono affrontare lo scenario futuro «all’attacco» un servizio volto a supportarle nel percorso di innovazione della propria offerta di servizi e prodotti che, sfruttando in maniera intelligente i vantaggi abilitati dalle tecnologie digitali, siano in grado di cogliere le opportunità offerte dalla crisi, attrattivi nei confronti dei clienti e competitivi perché basati su risorse e competenze chiave.
Il servizio è volto ad accompagnare in maniera rapida e concreta – un vero e proprio Innovation Sprint di poche settimane – le imprese che intendono reagire prontamente alle sfide che la pandemia COVID-19 ha generato, cogliendo le opportunità emerse dalla nuova situazione. Partners4Innovation offre il supporto metodologico per la definizione e il disegno – o anche una più immediata revisione – di servizi, prodotti o soluzioni che, facendo leva su risorse e asset a disposizione dell’azienda, possano soddisfare le nuove esigenze dei clienti e, allo stesso tempo, essere conformi alle disposizioni di natura normativa e sanitaria.
D’altro canto, al di là della risposta istantanea e rapida, molte aziende tradizionali dovranno adeguare la propria organizzazione a un mondo sempre più digitale. È quindi il momento opportuno per ridisegnare l’organizzazione, basandosi sui principi di innovazione, imprenditorialità e agilità, trasformandola per essere in grado affrontare il contesto futuro, anticipando o addirittura guidando il cambiamento.
L’emergenza COVID-19, infatti, ci ha mostrato l’importanza di far assumere alle organizzazioni caratteristiche di resilienza, ovvero la capacità di sopravvivere ad uno shock o a una crisi senza soccombervi, e se possibile addirittura di antifragilità, che permettano non solo di resistere alle situazioni di stress ma di trarre una spinta per rafforzarsi e migliorare. È quindi possibile accelerare tale trasformazione intervenendo su 4 leve fondamentali: la struttura organizzativa, la cultura e le competenze, i processi e gli strumenti, l’ecosistema.