Va alla multiutility Acea il premio italiano per l’innovazione del settore utility: il Gruppo è stato incoronato vincitore di Top Utility Ricerca e Innovazione RSE, parte dei premi Top Utility dedicati alle eccellenze italiane nel settore dei servizi di pubblica utilità.
Un premio che rappresenta un importante riconoscimento dell’impegno assunto dal Gruppo Acea nella ricerca e nell’innovazione, progressivamente sempre più importanti nelle scelte di business.
Che cos’è il premio Top Utility
Giunto alla sua undicesima edizione, Top Utility è il principale think tank italiano di riferimento nel settore public utility. Coordinato da Althesys e organizzato in collaborazione con Utilitalia, l’evento valuta ogni anno le cento maggiori aziende nel comparto dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti e ne riconosce le eccellenze.
Quest’anno è stata Brianzacque ad aggiudicarsi il premio Top Utility Assoluto in quanto migliore utility italiana secondo i parametri economico-finanziari, ambientali, comunicazione, customer care, formazione e ricerca&sviluppo. I premi tematici sono invece andati ad Acea (Ricerca e Innovazione RSE), Acqualatina (Diversità e Inclusione), Agsm Aim (Comunicazione), CVA (Performance Operative), Hera (Formazione Fonservizi), Savno (Consumatori e Territorio) e Smat (Sostenibilità).
In occasione dell’evento di premiazione, tenutosi presso la sede della Camera di Commercio di Milano, è stato anche presentato lo studio di Althesys “Le performance delle utility italiane. Analisi delle 100 maggiori aziende dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti”.
Top Utility, la situazione in Italia
Secondo la ricerca, le 100 maggiori utility italiane valgono l’8,5% del PIL: nel 2021 hanno generato un valore di produzione aggregato di 152 miliardi di euro, con una crescita del +18,6% rispetto ai livelli pre-covid del 2019.
Di queste, solo 15 superano il miliardo di euro di ricavi, mentre 56 sono sotto i 100 milioni con una spiccata vocazione territoriale.
Per quanto riguarda i settori di attività, la maggioranza delle top 100 italiane sono monoutility idriche (35%), multiutility (26%) ed aziende di servizi ambientali (23%), con una minoranza attiva solo nella distribuzione/vendita di gas (7%) e pochi grandi player energetici nazionali e internazionali. Nel complesso, coprono una parte consistente dei relativi mercati: la quasi totalità delle vendite di elettricità, il 63% di gas, il 67% dell’acqua e il 43% dei rifiuti urbani raccolti.
Utility in Italia: la crescita tra tecnologia e sostenibilità
Lo studio ha rilevato un andamento positivo delle varie aree di attività delle top utility italiane, con una spiccata crescita in tutti i comparti nel 2021 rispetto al 2020 e ai valori pre-pandemia. Particolarmente rilevante è il forte aumento degli investimenti, anche se complessivamente si registra un leggero calo nel rapporto con il fatturato a causa degli aumenti dei prezzi energetici, con impatto specialmente sul settore elettrico.
Le utility italiane mostrano di aver compreso l’importanza della trasformazione digitale in atto: sono cospicui gli investimenti in innovazione e digitalizzazione, affiancato da quelli in cybersecurity.
Aumentano anche le risorse impiegate in ricerca e sviluppo (dal 48% al 61% in due anni per le aziende dotate di una struttura interna dedicata) e le collaborazioni con università e centri di ricerca, che arrivano a coinvolgere l’84% delle aziende contro il 70% del 2019. Infine, crescono del 3% le spese annue per la ricerca e innovazione per un totale di 111 milioni di euro, e aumenta il numero di nuovi brevetti, 61 nell’anno 2021.
Parallelamente, cresce l’attenzione ai temi di sostenibilità, sia verso la transizione ecologica che per quanto riguarda i temi sociali, sempre più al centro delle strategie delle utility più all’avanguardia. Nel 2021, tra le 100 top utility italiane il 74% redige rapporti di sostenibilità. Cominciano a prendere piede anche le politiche per la diversità e l’inclusione, per quanto ancora resti spazio di miglioramento. Grande attenzione è invece dedicata alla formazione (93% dei dipendenti), seppure le ore annuali previste si attestino su una media di 17 a dipendente, con casi virtuosi di 40.
Perché Acea ha vinto il premio Ricerca e Innovazione?
All’interno di questo quadro di crescita ed evoluzione del settore dal punto di vista tecnologico e innovativo, il Gruppo Acea si è aggiudicato la vittoria del premio Top Utility nella categoria Ricerca e Innovazione per “la capacità di sviluppare progetti di ricerca che applicano tecnologie digitali e di cybersecurity innovative ai sistemi di telecontrollo delle infrastrutture fisiche; sperimentano piattaforme ICT sicure che abilitano la partecipazione di utenze diffuse e di piccola taglia ai mercati della flessibilità energetica; coinvolgono ricercatori, operatori, costruttori e start-up nel processo di innovazione tecnologica”.
Tanti i progetti attivati dall’azienda in questo senso, dall’automazione delle infrastrutture elettriche a strumenti di AI e computer vision, senza dimenticare le iniziative all’insegna della transizione ecologica sul territorio, come l’Acea Innovation Tour svoltosi a luglio 2022.
Il riconoscimento arriva a coronare un percorso di innovazione che coinvolge tutto il Gruppo, a partire dall’impegno per coltivare una cultura dell’imprenditorialità e di un mindset innovativo al suo interno, attraverso un modello di open innovation collaborativo che comincia dentro l’azienda e abbraccia tutto l’ecosistema.
Ascolta qui la videointervista con Silvia Celani, Head of Innovation