Anche se l’hype del metaverso è ormai lontano, le tecnologie che ne stanno alla base continuano a generare valore in ambiti specifici, come ad esempio quello sanitario. Le tecnologie immersive e i mondi virtuali sono infatti preziosi alleati nella cura e riabilitazione dei pazienti, utili supporti per gli operatori medico-sanitari, e innovativi strumenti al servizio delle aziende di settore.
Nuove esperienze e nuove cure per il paziente
Il metaverso è un mondo simulato, all’interno del quale possiamo entrare con un dispositivo di realtà virtuale o aumentata: e se indossando questi occhiali… potessimo entrare in una vera e propria clinica virtuale? La simulazione 3D permette di evolvere drasticamente l’interazione tra pazienti e medici, soprattutto quando si tratta di spiegare lo stato di salute del nostro corpo, o di argomentare una terapia complessa o rischiosa. Ambienti virtuali dove esplorare i gemelli digitali di un organo, magari fedeli riproduzioni dell’organo di un paziente specifico, sul quale il medico può argomentare chiaramente e in tempo reale le complessità del prossimo intervento. Le prime sperimentazioni in questo ambito non mancano. Ma se la clinica diventa virtuale, perché non andare oltre? Le tecnologie immersive possono diventare infatti veri e propri strumenti di riabilitazione, sia fisica che cognitiva. Grazie alla gamification legata a specifici movimenti del corpo, infatti, in questi mondi virtuali si possono allestire scenari estremamente coinvolgenti, in cui i pazienti possono affrontare sfide molto simili a quelle di un videogioco. Mi cimento in un combattimento con la spada o a un match di boxe, e seguendo movimenti predefiniti all’interno dell’applicazione ottengo – oltre a divertirmi – anche una piena riabilitazione degli arti superiori! E c’è di più: la riabilitazione può essere anche cognitiva. E’ infatti dagli anni ’90 che alcune branche della psicologia utilizzano la VR per riabilitare pazienti con fobie o disturbi post-traumatici da stress. La logica è la stessa: il paziente viene “immerso” in uno scenario sintetico estremamente credibile, capace di elicitare emozioni così realistiche da essere paragonabili a quelle che si vivono nel mondo reale. Sono proprio queste emozioni la chiave per curare determinate patologie, agendo in profondità sul funzionamento del nostro cervello.
Supporto immersivo agli operatori in corsia
Soluzioni di realtà aumentata per la collaborazione in tempo reale, magari con colleghi di altre sedi, sono disponibili da diversi anni per chirurghi e altri medici specializzati. L’occhiale permette di lasciare le mani libere al dottore durante l’operazione e al tempo stesso mostrare ai colleghi in remoto il suo campo visivo, aumentato con informazioni utili a preparare o svolgere l’operazione. Mostrando in realtà aumentata il gemello digitale 3D dell’organo del paziente, il chirurgo potrà avere una chiara visione di dove andare ad operare ancora prima di incidere il corpo, e magari discutere l’intervento con i propri colleghi residenti presso altre strutture ospedaliere. E se la realtà aumentata supporta in tempo reale durante l’attività sul campo, la realtà virtuale permette di creare simulazioni realistiche per migliorare l’efficacia della formazione e dell’educazione medico-sanitaria. Sono numerosi gli scenari virtuali interattivi dove il personale può sperimentare in prima persona situazioni pratiche reali, visualizzando elementi complessi che simulano veri e propri ambienti di lavoro, permettendo di fare pratica, magari anche qui insieme a colleghi collegati da altre sedi. Si tratta di veri e propri simulatori, e i vantaggi in questo caso sono evidenti: si può “apprendere facendo” le teorie apprese sui libri, aumentando il coinvolgimento e la concentrazione, ma soprattutto… si può sbagliare! Operare situazioni critiche in piena sicurezza permette infatti al discente di sbagliare più volte senza le spiacevoli conseguenze del mondo reale, apprendendo dall’esperienza (per quanto virtuale): gli studenti possono quindi esplorare tecniche e situazioni critiche senza rischi, migliorando non solo la loro comprensione ma anche la loro capacità di operare sotto pressione.
Informazione scientifica immersiva per le aziende di settore
C’è poi una terza categoria di attori che vede nelle tecnologie immersive un importante alleato: parliamo delle società che operano nel settore medico-sanitario, e in particolare le aziende farmaceutiche e le aziende produttrici di dispositivi medici. Si tratta infatti in entrambi i casi di prodotti complessi, tanto che spesso la differenza tra il ruolo del venditore e quello del formatore si assottiglia drasticamente. Grazie ai software immersivi, è possibile migliorare l’argomentazione di farmaci e materiali medici, supportando l’informatore scientifico nelle sue sessioni di divulgazione verso medici e farmacisti con esperienze interattive chiare, coinvolgenti e altamente formative. Anche i produttori di dispositivi medici ne fanno largo utilizzo: questi device, complessi e costosi, ben si sposano con il concetto di gemello digitale – una copia virtuale della macchina stessa con finalità di monitoraggio e simulazione. E sono proprio questi gemelli digitali simulativi che, grazie alle tecnologie immersive e interattive, diventano un valido strumento di formazione per l’utilizzo e la manutenzione del macchinario stesso, e ovviamente di argomentazione commerciale. I mondi virtuali sono quindi particolarmente utili durante il giro visite, ma anche durante gli eventi: le esperienze immersive, spesso gamificate, rendono gli incontri di presentazione o gli stand congressuali più ingaggianti, permettendo di attirare l’attenzione e stimolare l’interesse dei medici. Congressi che, è bene ricordarlo, in alcuni casi –in particolare durante la pandemia da Covid – si sono tenuti interamente da remoto all’interno di mondi virtuali sociali. All’interno insomma, del metaverso.