Modelli sostenibili

Symbola porta a Macerata il Festival dell’economia “soft”

Dal 23 al 25 giugno la Fondazione organizza il seminario “Perché l’Italia deve fare l’Italia”. Obiettivo: riflettere su qualità del territorio e imprese, alla ricerca di un modello economico più sostenibile. Partecipa il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina

Pubblicato il 12 Giu 2015

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Symbola

Delineare le linee guida dello sviluppo dell’Italia evidenziando ciò che di unico è in grado di offrire il nostro Paese al mondo attraverso il suo territorio e le sue imprese: è l’obiettivo del tradizionale seminario estivo a Macerata e provincia di Fondazione Symbola, “Soft Economy – Festival delle Qualità Italiane“, che quest’anno si svolge dal 23 al 25 giugno e si intitola “Orgoglio e Pregiudizio. Perché l’Italia deve fare l’Italia”. Seminario al quale, come di consueto, interverranno studiosi, economisti, esponenti delle categorie sociali e della politica.

Insieme rifletteranno sui tempi proposti da Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane nata nel 2005 e presieduta da Ermete Realacci allo scopo di promuovere un nuovo modello di sviluppo orientato alla qualità in cui si fondono tradizione, territorio, ma anche innovazione tecnologica, ricerca, design. Interverrà tra gli altri Stefano Micelli, direttore scientifico della Fondazione Nord Est ed è prevista la presenza del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.

Il Festival si svolgerà a a Treia (Macerata) il 23 e 24 giugno e a Macerata il 25 giugno 2015. Qui il programma completo. “Senza un’idea di futuro – si legge nel comunicato che accompagna il programma – facciamo fatica a lasciarci alle spalle la lunga e dura crisi che come una tempesta perfetta si è abbattuta sulle nostre economie e società. L’Italia ha molto da dire al mondo con la qualità dei suoi territori e delle sue imprese scommettendo su un’economia a misura d’uomo. Un’Italia consapevole dei gravi problemi aperti ma anche dei suoi punti di forza. Expo 2015 può essere la metafora e l’occasione del racconto di questa Italia: capace di dare senso, forma, qualità e bellezza ad un’economia orientata alla sostenibilità e alla sobrietà. Un’Italia che fa l’Italia e che chiama a raccolta i suoi talenti per affrontare le sfide del nostro tempo”. (L.M.)

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