“Michael Fassbender non assomiglia per niente a Steve Jobs”. “Un altro film sul fondatore di Apple non ci voleva”. “Non vedo l’ora: ha già colto l’essenza”. “Speriamo sia meglio di quello con Ashton Kutcher”. È uscito oggi il primo trailer dell’atteso “Steve Jobs“, pellicola di Danny Boyle che vedremo in Italia solo nel 2016, e già il web è impazzito con commenti, critiche e condivisioni, al punto che il topic “SteveJobs” è stato per alcune ore tra i trend di Twitter.
Il film, che nelle sale statunitensi uscirà il 9 ottobre 2015, quattro giorni dopo la quarta ricorrenza della morte di Jobs, è molto atteso sia perché girato da Boyle, premio Oscar per The Millionaire e regista di Trainspotting, sia perché scritto da Aaron Sorkin, già autore di The Social Network, e basato sul libro di Walter Isaacson, la biografia più nota e apprezzata sull’innovatore californiano.
“I musicisti suonano gli strumenti, io dirigo l’orchestra”, “Mi sono chiuso in un garage e ho inventato il futuro”, “Nessuno vede il mondo come lo vedi tu”: sono alcune delle frasi che si sentono nel trailer dove Fassbender è inquadrato sempre di spalle, vestito con i famosi Levi’s 501, il lupetto nero di Issey Miyake e le New Balance ai piedi.
Il film racconta la storia dietro tre delle più famose presentazioni di Steve Jobs: il lancio del primo Mac, l’esordio di Next, nel periodo in cui fu esiliato da Apple, e infine il debutto dell’iPod.
Kate Winslet impersona Joanna Hoffman, ex responsabile marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è interpretato da Seth Rogen, e Jeff Daniels veste i panni dell’ex Ceo della Apple John Sculley.
Il film ha anche come interpreti Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan, l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originari del team addetto allo sviluppo del Macintosh della Apple.
Sono in molti a sperare che questa pellicola sia migliore di “Jobs” con Ashton Kutcher, uscito nelle sale americane ad agosto 2013 e rivelatosi un semi-flop: il regista Joshua Michael Stern in precedenza aveva diretto solo altri due film, entrambi massacrati dalla critica, e Steve Wozniak, uscito dal cinema, spiegò di essersi “divertito ma non abbastanza da raccomandare il film”.