Mini-versioni di noi stessi si aggireranno presto per il mondo. Non è fantascienza, ma il risultato della costante affermazione sul mercato delle stampanti 3D, che non sono certo una novità, essendo state lanciate già 2 anni fa, ma che adesso stanno facendo irruzione nel settore marketing delle grandi aziende.
Coca Cola, Nokia, Ebay e Volkswagen sono alcuni dei giganti che stanno sfruttando l’innovativa tecnologia per rafforzare il proprio brand, sia a scopi “ludici” sia per offrire specifici servizi al cliente.
L’elemento di gioco è presente nella strategia di marketing della Coca-Cola, che ha realizzato un esperimento in Israele in collaborazione con la Gefem di Tel Aviv. Dopo aver invitato i consumatori a creare piccole versioni digitali di se stessi attraverso una app per mobile (per capirci, un avatar in stile Tamagotchi), la multinazionale ha selezionato una quota dei partecipanti per una visita a una fabbrica della Coca Cola, dove i visitatori hanno potuto stampare la versione in 3D della loro immagine virtuale e conservarla per ricordo.
Più pratico l’utilizzo da parte di Dvv, compagnia di assicurazioni belga che, in collaborazione con Happiness Brussels, offre una soluzione agli smemorati vittime dello smarrimento delle chiavi. Attraverso il servizio “Key Save”, destinato a partire il mese prossimo, i clienti possono scannerizzare le proprie chiavi e mettere al sicuro i dati in un server dedicato. In caso di perdita, non dovranno far altro che immettere i dati in una stampante 3D e creare una nuova chiave. È la bacchetta magica non solo per gli utenti ma anche per le compagnie di assicurazione, che ogni anno impiegano una quota del loro denaro per sostituire i lucchetti delle chiavi dei clienti.
Anche Nokia non poteva non mettersi al passo con l’evoluzione tecnologica: da gennaio scorso il produttore di telefonia ha cominciato ad offrire ai clienti un kit per stampare in tre dimensioni le copertine del Lumia 820. Al passo coi tempi pure Ebay, il gigante del commercio elettronico che include nella propria mercanzia gli oggetti stampati in 3D e che di recente ha lanciato un’app per iOs, eBay Exact, per consentire a chi non possiede una stampante ad hoc di acquistare oggetti da aziende specializzare in questo tipo di stampa come Sculpteo, MakerBot e Hot Pop Factory.
La Volkswagen Polo e la Ddb di Copenhagen hanno invece deciso di trasformare gli utenti in designer. La campagna “The Polo Principle” invitava le persone a disegnare la propria versione del modello Polo originale: le 40 idee più creative sono state stampate in 3D e messe in mostra a Copenaghen, mentre il vincitore ha visto la propria proposta diventare realtà.
L’idea più curiosa l’ha avuta BlaBlabLab, che ha realizzato una speciale installazione a Madrid: i turisti potevano farsi ritrarre in pose plastiche all’interno di una piattaforma collocata lungo le vie della capitale e vedere poco dopo il proprio corpo in dimensioni ridotte stampato in tempo reale in tre dimensioni. Così il souvenir che riportavano a casa erano se stessi.
Sulla stessa lunghezza d’onda il concorso lanciato da Muji, catena di grandi magazzini giapponese: si invitavano i clienti a ritrarsi e poi “stamparsi” in versione 3D in tutte le sedi di Muji attrezzate per l’occasione. I vincitori erano invitati a ritrovarsi tutti insieme in una misteriosa località. Ma non proprio loro in carne e ossa: le loro mini-versioni in 3D. Roba da giapponesi. E da innovatori.