OPEN INNOVATION

Snam: così il Procurement fa lavorare meglio e insieme l’azienda e le startup

In quale modo il procurement è riuscito ad agevolare l’Open Innovation in Snam? Secondo Guido Amendola, Senior Vice President Corporate & Group Supply Chain dell’azienda “è un abilitatore di questa strategia, in alcuni casi un acceleratore”. Ecco perché

Pubblicato il 23 Mag 2023

Cecilia Visibelli, Head of Open Innovation Hub e Guido Senior Vice President Corporate & Group Supply Chain di Snam

Burocrazia e processi aziendali: un deterrente non da poco per le aziende interessate a portare soluzioni innovative e tecnologie nel mondo Snam. Qui si è inserito l’intervento del Procurement con l’obiettivo di snellire e semplificare per attirare soluzioni e non allontanarle.

Le realtà sono rimaste, le sperimentazioni sono cresciute, la società ne ha ricavato benefici. “Abbiamo smontato e rimontato il processo di Procurement rendendolo più snello e riducendo le tempistiche” spiega a EconomyUp Guido Amendola, Senior Vice President Corporate & Group Supply Chain di Snam, che, insieme ai colleghi, ha contribuito a favorire direttamente e indirettamente il programma di Open Innovation in azienda.

La società che realizza infrastrutture energetiche e offre servizi integrati si è sempre caratterizzata per una forte propensione all’eccellenza tecnica e tecnologica. Un’attitudine che è diventata ancora più strategica negli ultimi anni segnati dalla pandemia, dalla ripresa dell’inflazione e dai temi di sicurezza energetica scaturiti dal conflitto russo-ucraino. Proprio perché è una delle principali aziende di infrastrutture energetiche al mondo, Snam riveste un ruolo centrale nella transizione energetica; perciò, ha voluto scommettere sull’innovazione e sull’Open Innovation in grado di portare avanti e implementare questa transizione. In particolare, ha puntato su SnamTEC, iniziativa che include oltre 50 progetti ad altissimo contenuto di innovazione tecnologica e su una ampia iniziativa dedicata all’Open Innovation, Snaminnova, che coinvolge sia grandi player sia startup e piccole e media imprese. Come si inserisce il Procurement in questo scenario? In quale modo il processo tramite il quale si ottengono i beni e i servizi necessari per il business è riuscito ad agevolare l’Open Innovation, cioè la modalità teorizzata nel 2003 dallo studioso californiano Henry Chesbrough per spiegare come le aziende possano cercare innovazione al loro esterno?

“Il Procurement è un abilitatore di questa strategia, in alcuni casi un acceleratore” spiega a EconomyUp Guido Amendola. “Entrare in contatto ed attivare una collaborazione, in qualità di fornitori, con un’azienda delle dimensioni e complessità di Snam può essere difficile, time-consuming, a volte farraginoso, soprattutto per realtà meno strutturate. Questo può generare blocchi o abbandoni. E, di conseguenza, una perdita di valore per tutta la filiera. Non riuscire ad entrare in relazione con una startup significa perdere occasioni di innovazione e potenziale valore aggiunto per il business. Per questo il Procurement gioca un ruolo fondamentale”.

Procure4Innovation: come risolvere i “blocchi” delle startup?

Questo ruolo è apparso evidente soprattutto quando “All’interno di SnamTEC – chiarisce Amendola – ci sono stati casi in cui la tecnologia doveva essere selezionata con processi di Open Innovation legati al mondo delle startup. Ebbene, questa componente non riusciva a decollare”.

“Abbiamo deciso di ripensarci in modo autocritico – prosegue il manager di Snam – e insieme con i colleghi dell’Open Innovation abbiamo fatto un percorso di benchmarking sul mercato, per capire cosa facessero gli altri e quale fossero le best practice. Abbiamo poi progettato all’interno dell’azienda l’evoluzione di linee guida per un nuovo processo di onboarding specifico e dedicato a questi processi di acquisto. L’abbiamo reso coerente con i vincoli normativi e gli standard di reputation e abbiamo lanciato Procure4Innovation”.

Cos’è Procure4Innovation e come semplifica la vita alle startup

Si tratta di un’iniziativa nata per accompagnare le startup nel percorso di innovazione aperta, “limando o eliminando le barriere all’ingresso da un lato e creando potenziali percorsi di scale-up a valle”. A seguito di una selezione di idee e soluzioni tecnologiche e digitali presentate al team di Open Innovation, le realtà a più alto potenziale entrano in un programma finalizzato a sviluppare progetti innovativi. Programma che parte da una sperimentazione pilota. Oggi tutto il processo è stato semplificato.

Innanzitutto, è stata creata una categoria merceologica ad hoc dedicata alle startup. Per l’accreditamento a questo gruppo non viene richiesto alcun contributo economico, proprio per favorire l’ingresso delle nuove realtà nell’Albo Fornitori di Snam. È stata ridotta la mole di documenti da presentare, in particolare il documento standard contrattuale, pieno di clausole che generavano dubbi e “ansia” tra gli startupper (ora è molto più snello, ma ovviamente mantiene tutti i requisiti minimi necessari).

È stata definita la possibilità di concedere alla realtà innovativa un anticipo di pagamento del valore della POC (Proof of Concept), anche “per dare un segnale di fiducia. In questo modo – afferma Amendola – l’azienda ha potuto attivare tutti i POC interessanti e questo processo ha abilitato una crescita percentuale importante nell’arco di pochi mesi”.

Con l’obiettivo di facilitare l’engagement e l’onboarding di queste realtà si è pensato di progettare un processo di approvvigionamento end to end, dalla qualifica alla contrattualizzazione, rendendolo più fluido, snello e con minime barriere all’ingresso rispetto a quanto in essere per tutti le altre tipologie di fornitori.

Risultato: ad oggi il Procurement in Snam è un processo end to end per le startup che dura meno di due settimane, rispetto a un processo standard di 4-8 settimane.

“Nel 2022 – dice il Senior Vice President Corporate & Group Supply Chain di Snam – siamo passati da poche unità a un numero importante. Da aprile a dicembre 2022 abbiamo attivato 12 POC”.

Snaminnova: verso una Call4Partner per la sostenibilità

L’approccio lean di Snam è diventato così un modello. Se ne è parlato anche alla Convention Fornitori Snam, incentrata su temi quali “Sicurezza, sostenibilità ed efficienza”, alla quale hanno partecipato più di 150 fornitori. In vista della convention si è tenuto un percorso di workshop con alcuni fornitori con lo scopo di raccogliere spunti utili e condividere idee innovative su tre temi principali: innovazione/digitalizzazione, decarbonizzazione e partnership.

“L’approccio lean che ci ha consentito di ripensare lo specifico processo di ingaggio delle startup – commenta Amendola – è stato riproposto nella progettazione di questi workshop nei quali abbiamo raccolto vari spunti. Da qui è nata la collaborazione per la realizzazione di un’iniziativa condivisa con Snaminnova, il programma di Open Innovation di Snam che intende valorizzare sia il patrimonio di conoscenze ed esperienze interne, sia le migliori startup innovative presenti sul mercato, per promuovere una metodologia di lavoro agile, inclusiva e, soprattutto, sostenibile. Si tratta del lancio della Call4Partner – Sustainable Supply Chain dedicata alla sostenibilità: una challenge per promuovere tecnologie e soluzioni sostenibili per un percorso di co-design e sviluppo con Snam e per condividere best practice da applicare alla filiera. Anche in questo caso riteniamo che avvicinarsi al mercato con iniziative come questa possa ridurre le distanze tra una capo-filiera come Snam e le PMI e startup”.

La Call4Partner – Sustainable Supply Chain nasce infatti per promuovere una maggior consapevolezza rispetto agli obiettivi di sostenibilità, identificando iniziative e soluzioni concrete da introdurre, insieme, per raggiungere i target di decarbonizzazione. Per questo Snam, partendo da una survey di analisi dello status “innovativo-ambientale” dei partner, mira ad ampliare la propria rete di collaborazioni (partnership), attraverso la condivisione di best practice, idee e iniziative di successo, al fine di unire le forze per creare nuove sinergie e dar vita a soluzioni innovative per un futuro a zero emissioni.

Fino al 19 giugno è possibile candidare sul sito di Snaminnova una soluzione innovativa e contribuire all’evoluzione del percorso di decarbonizzazione di Snam.

L’approccio lean per tutti gli ambiti aziendali

I benefici dell’approccio lean per l’Open Innovation si riflettono indirettamente anche in altri ambiti aziendali sia grazie alla diretta riduzione delle tempistiche di approvvigionamento sia per l’aumento indotto del livello medio di innovazione nelle proposte a sostegno degli obiettivi aziendali.

Inoltre, aver garantito sicurezza, tracciabilità e coerenza nel processo specifico per le startup ha consentito a Snam di aumentare significativamente il numero di ingaggi finalizzati e di POC attivate, aprendo così una reale finestra sui trend evolutivi della tecnologia. “La consapevolezza di essere riusciti a smontare e rimontare in modo più che adeguato ed efficiente il processo di procurement – conclude Guido Amendola – ci sta inducendo ad applicare questa metodologia anche ad altri ambiti di business. Basti pensare a quanto fatto per finalizzare tutte le gare in ambito anche pubblicistico per la realizzazione del primo impianto di FSRU a Piombino che in poco meno di un anno dall’avvio del progetto sarà pronto ad entrare in esercizio”.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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