Sempre più intelligenti e sempre più connesse, le case sono a pieno titolo una piattaforma per la IoT: nei prossimi anni praticamente qualsiasi oggetto, più o meno tradizionale, presente all’interno delle abitazioni, sarà dotato di connettività internet.
La connected home o smart home è fatta di dispositivi classici ma oggi più intelligenti (e sopratutto interconnessi) come lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, tv; di dispositivi per il risparmio energetico come termostati o smart meters; dispositivi per il controllo del sistema illuminazione, per la sicurezza, per il riscaldamento; sistemi per il networking e per l’entertainement. Sono davvero numerosi i dispositivi già esistenti e che possono essere ancora inventati per trasformare la nostra casa in un ambiente che garantisca benessere, comfort e sicurezza; capace di autogestirsi in una serie di attività e che può essere controllata da remoto con uno smartphone, che raccoglie informazioni ambientali.
Il settore è decisamente hot e nei prossimi cinque anni raggiungerà tassi di crescita molto più alti di qualsiasi dispotivo digitale A dirlo è BI Intelligence, che ha stimato che entro il 2019 il mercato raggiungerà la produzione di 1,8 miliardi dispositivi (M2M), con un tasso di crescita del 67%. Poichè il popolo dei consumatori non sia ancora del tutto consapevole né delle varie categorie di prodotti già disponibili, né convinto dell’effettiva utilità e tantomeno di come funzionano, il mercato deve ancora raggiungere la sua piena potenzialità. Certamente i dispositivi che guideranno la crescita del settore sono quelli legati al risparmio energetico e alla sicurezza, in cui il vantaggio è più facilmente percepito dal consumatore.
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