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SAP chiude SAP.IO: per l’open innovation è la fine di un’era?



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Il colosso tedesco del software ha chiuso la sua unità di open innovation SAP.IO, che era un riferimento a livello globale. Le aziende cambiano ed è arrivato l’inverno anche per l’innovazione aziendale, più freddo del previsto. Ma chi ha visione strategica non smette di innovare

Pubblicato il 12 mar 2024



SAPIO
Sapio chiude Sap.io

Settimana scorsa la comunità internazionale dell’Open Innovation ha subito un discreto shock. È stata, difatti, resa pubblica la decisione di SAP (il colosso tedesco del software) di chiudere SAP.IO, l’unità di open innovation del gruppo (in tutto 50 persone, sparse su una dozzina di location su quattro continenti).

Si tratta di un team con cui ho avuto l’opportunità di lavorare negli scorsi anni e di conoscerne bene il valore, a partire da Alexa Gorman che lo ha guidato sin dalla nascita, Joachim von Goetz, responsabile di intrapreneurship e Venture Studio, fino a Ram Jambunathan e Domitilla Caputo, con cui ci abbiamo collaborato in Silicon Valley.

Alexa Gorman, che ha guidato SAP.IO, ai Corporate Startup Stars Awards

Ho parlato di shock perché per SAP.IO, nei suoi sette anni di vita, è stato spesso un riferimento a livello globale per le diverse attività svolte:

  • I suoi programmi di accelerazione (SAP.iO Foundry) hanno supportato oltre 500 startup che hanno complessivamente raccolto circa 13 miliardi di dollari. Tra queste sono emersi 5 unicorni e 70 exit. L’angolo di SAP è sempre stato abilitare connessioni e opportunità di business con le migliaia delle proprie aziende clienti (la stima qui è di qualche decina di milioni di fatturato prodotti).
  • Il programma di intrapreneurship rimane un modello per la sua dimostrata capacità di coinvolgere un’ampia porzione dei dipendenti (cosa non semplice in una multinazionale di oltre 100mila persone), promuovere la diversity, formare e stimolare il self-judgement e, non ultimo, creare un deal flow di progetti innovativi.
  • Il SAP Venture Studio ha lavorato da Venture Builder su circa 20 progetti innovativi (degli oltre 250 che sono arrivati alla fase finale del programma) investendo, per validarne la fase iniziale, circa 2 milioni ciascuno. Quelli che la hanno passata hanno ricevuto ulteriori significativi capitali necessari allo sviluppo della stessa. Tra i casi di successo ricordiamo Encore che è diventato parte di CatenaX, innestando elementi di economia circolare nella principale piattaforma di scambio di dati sui flussi di materiali all’interno dell’industria dell’auto.
  • La costante di SAP.IO è stata soprattutto la capacità del team di evolvere nel tempo i modelli utilizzati, fatto non così frequente. Rimando ad un articolo precedente per chi volesse approfondire.

Ovviamente l’impegno di SAP sul fronte dell’innovazione non si spegne. In primis, attraverso il fondo Sapphire Ventures che, per quanto indipendente, vede SAP come unico LP e si posiziona tra i pochi CVC sopra il miliardo di dollari. Rimangono, al momento, altri programmi come SAP PartnerEdge, Grow with SAP for Scaleups and the Hypergrowth Catalyst Program.

Di certo si tratta di un significativo ridimensionamento.

Come leggere la notizia della chiusura di SAP.IO?

  1. Le grandi aziende cambiano

Corporate Innovation and Venturing organizations come and go”, come bene dice Illai Gesheit, Venture Partner di Siemens Energy Ventures.

Nelle grandi aziende succede e le ragioni possono essere diverse: riorganizzazioni, cambio del vertice e della governance, o semplicemente disallineamento sulla percezione dei risultati conseguiti (e non dimentichiamoci che le attività di open innovation producono risultati in gran parte intangibili e su orizzonti lunghi, avere i giusti KPIs può salvare la vita) .

Alla fine, dipende dal “current mindset in the company and culture”. Situazioni del genere sono pertanto destinate a ripetersi, a prescindere che si tratti di corporate accelerators, CVCs, venture builders o altro.

2. Open Innovation winter is coming

Scelte come queste sono spesso figlie della fase di contrazione economica che stiamo vivendo. Lo scorso ottobre all’apertura di SMAU (un po’ nello scetticismo generale, come spesso mi capita) avevo ribadito che l’onda lunga della crisi del comparto VC (il cd. “VC Pullback”) si sarebbe successivamente estesa sul segmento corporate e di conseguenza sull’open innovation (qui l’articolo in cui riassumevo il mio pensiero). Purtroppo sta succedendo. La notizia della chiusura di SAP.IO segue quella tech incubator Store No. 8 di Walmart, giusto per citare due casi molto visibili.

3. Fa molto più freddo di quello che si percepisce

Mentre le aziende comunicano tanto il lancio di nuovi programmi, sono molto discrete (per usare un eufemismo) quando li seppelliscono. Non c’è stato alcun comunicato ufficiale da parte di SAP circa la chiusura delle proprie Foundry. La notizia (nell’aria da un paio di mesi) è stata resa pubblica da una mail di Alexa Gorman ad alcuni selezionati external partners, seguita da una riga sul sito.

Quindi la contrazione è probabilmente molto più ampia di quella che possiamo percepire dall’esterno. Ciò sia sul fronte delle iniziative di open innovation (molte aziende hanno limato i budget di open innovation o stanno per farlo) sia sul fronte degli investimenti (i CVC, soprattutto per le aziende che investono off-balance, che sono la stragrande maggioranza, in fasi di contrazione si vedono ridimensionare o congelare le allocazioni di capitale, e, di fatto, diventano inattivi).

4. Chi ha visione strategica non smette di innovare

Nei periodi di debole crescita o di contrazione, tagliare o rallentare l’investimento in innovazione, per quanto comprensibile, è miope.

La realtà è che ci vuole grande lungimiranza strategica per continuare ad investire in innovazione quando le condizioni esterne non sono favorevoli.

Ma le aziende migliori sono quelle che lo fanno. Era emerso anche dall’ultimo Open Innovation Outlook pubblicato da Mind the Bridge a gennaio (ne avevo parlato qui) ove, in un clima generalizzato di tagli di budget, un gruppo di aziende (il top 30th percentile) stabilmente continua ad aumentare i propri investimenti in innovazione.

Quelli sono i modelli cui tendere. Perché oltre ad essere incumbent oggi, probabilmente lo saranno anche domani.

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