Samsung scommette sull’Internet of Things (IoT): entro il 2017 il 90% dei suoi prodotti si focalizzerà su questo comparto che estende l’utilizzo della Rete al mondo degli oggetti e che entro cinque anni il 100% dei suoi dispositivi sarà predisposto alla connessione di oggetti smart. Lo ha detto BK Yoon, Ceo della corporation sudcoreana nel discorso di apertura al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, discorso tutto incentrato sull’Internet delle Cose, ovvero sulla possibilità di far comunicare tra loro attraverso specifici sensori elettrodomestici, device e altri oggetti di uso quotidiano.
Naturalmente Samsung ha già puntato da qualche tempo sull’Iot, così come stanno facendo altre aziende sparse per il mondo, ma nel suo discorso BK Yoon ha tenuto a sottolineare l’importanza che acquisirà il settore nel futuro. Anzi ha affermato: “Attualmente è l’argomento più rilevante per la nostra industria”. Dopo un accenno al film “Back to the Future 2”, che si svolge proprio nel 2015, il Ceo di Samsung ha detto: “Molti pensano che l’Iot si imporrà in un lontano futuro: non è così. Una parte della tecnologia è già qui, perciò non si tratta più di fantascienza (“science fiction”) ma di fatti scientifici (“science fact”).
Il top manager ha quindi mostrato al pubblico del CES un video dove veniva chiesto alle persone quali aspettative hanno dalle applicazioni dell’Internet delle Cose nei prossimi anni. Uno degli intervistati ha risposto che vorrebbe una macchina che si guidi da sola per andare a prendere i figli a scuola. “Quello che abbiamo ascoltato non è più fantasia ma realtà” ha incalzato, aggiungendo che “esistono già molti device in versione consumer pronti per diventare parte dell’Iot”.
Ma, ha specificato Yoon, sono necessari tre elementi per implementarli: “potenza di elaborazione, sensori e connettività Internet”. Ha quindi fatto l’esempio di una sedia smart che si adatta in automatico alla temperatura corporea di chi vi si siede. “La tecnologia si adatterà ad ogni persona” ha detto. “Non dovremo più premere bottoni per far funzionare gli oggetti: funzioneranno da soli e ci aiuteranno a rendere le nostre vite più confortevoli”.
Sul palco è poi salito l’economista Jeremy Rifkin, presidente della Foundation of Economic Trends, per affermare: “Alla fine tutti gli oggetti quotidiani si ‘mescoleranno’ insieme. Avremo automobili senza guidatore ed altri oggetti smart. È l’era della ‘super-connettività’ che contribuirà a rendere più economica la gestione di aziende e abitazioni e contribuirà a minimizzare il dispendio delle risorse naturali”.
Tornando davanti alla platea del CES, BK Yoon ha rimarcato che Samsung produce già una vasta gamma di dispositivi Iot. Per esempio una soluzione attraverso la quale la sveglia dello smartphone è in grado di accendere il music player e la tv dell’utente: tv che si spegne in automatico quando l’utente se ne va. “Tutta questa tecnologia – ha assicurato Yoon – sarà disponibile entro la fine dell’anno”. Infine ha assicurato che l’ecosistema dell’Internet of Things “made in Samsung” sarà aperto. Questo significa che in sostanza sarà una piattaforma open, composta da dispositivi che collaborano tra loro e sviluppatori liberi di esplorarla e sfruttarla liberamente.
Dopo Yoon è intervenuto Alex Hawkinson, Ceo della startup SmartThings acquistata l’anno scorso da Samsung per 200 milioni di dollari. Ad aprile 2015 la società sfornerà una centralina di controllo per l’abitazione smart, in grado di consentire all’utente di regolare da remoto attraverso un’unica app termostato, tv, illuminazione e ogni genere di apparecchio: una sorta di “hub” che dovrebbe funzionare anche in mancanza di energia elettrica.
Naturalmente Samsung non è l’unica a intravedere nell’Iot “the next big thing”, la grande innovazione del futuro. Già a febbraio 2014 un’analisi degli Osservatori del Politecnico di Milano evidenziava i numerosi casi di successo negli Usa riguardanti le startup dell’Internet of Things e osservava che anche in Europa si stavano moltiplicando le iniziative in questo settore.
Internet of Things, la foto di un boom annunciato scattata dal Polimi
In Italia, lo scorso ottobre, Reply, società specializzata nella progettazione e implementazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali, ha annunciato un investimneto in un incubatore avanzato, Breed Reply, rivolto proprio alle startup che hanno idee e offrono servizi nell’ambito dell’IoT. Basato a Londra, con sedi operative in Italia e Germania, l’incubatore si propone di supportare, economicamente e strategicamente, imprenditori e giovani talenti, provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, e accompagnarli nella fase di ingresso nel mercato.
Perché Breed Replay scommette sull’IoT
Del resto i dati parlano chiaro: l’Internet degli Oggetti è la “next big thing” dell’ICT, con un fatturato per tecnologie e servizi dedicati che può crescere dai 4,8 trilioni di dollari del 2012 ai 7,3 trilioni nel 2017, secondo le stime dell’International Data Corporation.
Oltre a preannunciare la nuova era dell’Internet of Things, al CES di Las Vegas Samsung ha presentato innovativi prodotti ispirati dai desideri e dalle necessità delle persone e capaci di offrire nuove e più coinvolgenti esperienze d’uso: dalla rivoluzione dell’intrattenimento domestico offerta dai nuovi SUHD TV e dalle soluzioni audio di ultima generazione, ai primi monitor curvi per la casa e l’ufficio,.