Una denuncia penale contro oltre 20 hater che l’hanno insultata sui social, depositata presso 7 procure in tutta Italia. È questo la richiesta d’aiuto che Valentina Pitzalis ha scelto di lanciare a nome di tutte le vittime di odio online in Italia, in
occasione del Safer Internet Day, la giornata internazionale dedicata all’uso consapevole di Internet.
La decisione di denunciare, presso diverse procure, alcuni tra i più violenti leoni da tastiera che l’hanno perseguitata in questi anni, vuole richiamare l’attenzione di tutti: cittadini e istituzioni. Valentina, infatti, è solo una delle tante donne colpite dal victim blaming, ovvero dall’odio e dalla colpevolizzazione nei confronti delle vittime di violenza. Al suo fianco in questa iniziativa sono FARE X BENE ONLUS, da sempre accanto a Valentina e alle vittime di abusi e violenze, e Chi Odia Paga, la startup legaltech che difende le vittime di odio online.
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Entrambi i partner si impegnano ad aggiornare tutti i sostenitori di Valentina sull’esito dell’iniziativa, che verrà raccontata puntualmente sul sito www.difendiamole.it.
La storia di Valentina, vittima degli hater
La vita di Valentina Pitzalis è cambiata quella lontana sera del 17 aprile 2011. Il suo incubo, infatti, iniziò lì, quando rimase vittima di un tentativo di femminicidio da parte del marito, che le diede fuoco e morì nel rogo da lui stesso provocato. Valentina, a discapito di tutto, sopravvisse alla tragedia che le portò via il volto e parte del corpo, rendendola per sempre disabile e non autosufficiente. Reagendo e lottando, è diventata il simbolo vivente del contrasto alla violenza sulle donne, della sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno.
Questo, però, si è scontrato con una campagna d’odio online nei suoi confronti senza precedenti, che Valentina ha dovuto affrontare per tutta la durata dell’inchiesta a suo carico, aperta a seguito dell’ennesimo esposto presentato contro di lei dalla famiglia del marito con le accuse di omicidio volontario, istigazione al suicidio e incendio doloso. L’inchiesta, durata 3 anni, si è conclusa ovviamente con l’archiviazione di ogni accusa nei confronti di Valentina, dichiarata, ancora una volta, unica vittima di quella notte, ma le ha lasciato 100.000 euro di spese legali e perizie da pagare.
Il fatto sconvolgente è che la sentenza non solo non abbia comunque fermato gli attacchi degli hater, ma li abbia addirittura fomentati.
Il successo della raccolta fondi
Allo scopo di ripagare le spese sostenute per difendersi durante l’inchiesta, FARE X BENE ONLUS e Chi Odia Paga hanno aiutato Valentina attraverso la realizzazione della raccolta fondi “Regala un sorriso per Vale” a fine 2020. La generosità dei donatori e degli artisti e personaggi pubblici che sono schierati al suo fianco, ha permesso di raccogliere, in un solo mese, oltre 126 mila euro totali. Questo risultato ha dato la possibilità a Valentina di saldare le spese del passato ma anche, come dichiarato da subito nel caso in cui la cifra fosse stata superata, anche di attuare una seconda azione di difesa.
Un gesto fatto legalmente per lei, ma simbolicamente per tutte le vittime di odio online: una causa contro i suoi principali odiatori online.
Safer Internet Day: la lotta agli hater non si ferma
Dato il successo della campagna, ora Valentina Pitzalis ha deciso di dedicare la cifra eccedente raccolta, per dimostrare quanto sia sempre e comunque importante difendersi contro l’odio online e denunciare gli hater e i leoni da tastiera. In molti, infatti, commentano ancora i suoi social mettendo in dubbio la verità, con commenti offensivi e diffamatori che continuano a causare sofferenza e dolore a Valentina e sono un chiaro esempio di victim blaming: “Assassina”, “Devi morire mostro”, “Ti sei arricchita sulla tragedia”.
Questa seconda fase della campagna di sensibilizzazione parte non a caso il 9 febbraio, giornata dedicata alla sicurezza su Internet (Safer Internet Day). Valentina intende battersi in prima linea contro la piaga dell’odio on line, che spesso non viene punita con una applicazione doverosa e puntuale del diritto e delle relative sanzioni: la denuncia contemporanea presso molte procure d’Italia intende richiamare anche enti e istituzioni a prendere una posizione chiara e trasversale contro questi reati.
Un concerto online in occasione del Safer Internet Day
Nel contempo, Valentina desidera ringraziare fortemente gli oltre 4mila donatori che hanno reso possibile tutto questo e come chiusura della campagna di raccolta fondi e evento simbolico di lotta all’odio on line, il gruppo Rock K3mama realizzerà un evento con accesso esclusivo dedicato ai donatori più generosi, dal titolo “Codice Rosso Rock”, in compagnia di Omar Pedrini, Andy dei Bluvertigo e i Punkreas. Anche questo concerto si svolgerà online il 9 febbraio.