Rocchietti: i prestiti delle banche alle startup possono creare sconquassi

Il presidente del Club degli Investitori fa una riflessione sul ruolo degli istituti di credito come soggetti che concedono finanziamenti alle nuove imprese: «C’è il rischio che vengano fuori giovani società troppo indebitate». E sull’open innovation: «I nostri soci in alcuni casi sono possibili acquirenti delle innovazioni delle neoimprese»

Pubblicato il 13 Giu 2016

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Giancarlo Rocchietti, presidente del Club degli investitori, spiega cos’è e cosa fa l’associazione di business angel e di imprenditori che presiede ricapitolando quanto il Club ha investito nel 2015 (3,5 milioni di euro) e anticipando i primi riscontri del 2016. Segue una riflessione sul ruolo delle banche come soggetti che concedono finanziamenti alle startup. “Va bene”, dice Rocchietti. “Purché il livello del debito non superi l’equity sennò verranno fuori startup troppo indebitate e si creeranno sconquassi”. Infine, il presidente racconta che alcuni degli imprenditori associati sono anche possibili acquirenti delle innovazioni messe a punto dalle startup su cui il Club ha investito, a dimostrazione che anche le associazioni di business angel possono diventare canali di open innovation. GUARDA IL VIDEO

EconomyUpTv - Intervista a Giancarlo Rocchietti

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