“La tecnologia non è neutrale. Trasmette sempre una visione del mondo. Di conseguenza può essere usata per promuovere libertà e vero sviluppo oppure il suo esatto contrario.”
“Assolutamente no! Il coding è una semplificazione comunicativa e sta all’informatica così come le tabelline stanno alla matematica. Non è il fine. È il lato scientifico-culturale dell’informatica, definito anche pensiero computazionale, che aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente. Questo é l’obiettivo, perché queste capacità sono importanti per tutti i futuri cittadini. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding ) in un contesto di gioco.”
Ho capito, professore, perdoni la semplificazione eccessiva.
“Perdonato. Mi lasci però aggiungere un concetto importante.
Dica pure…
“Tutto questo rientra in quella che noi chiamiamo “Responsabilità sociale dell’informatica””.
Noi?
“Sì noi di Informatics Europe, l’associazione europea dei Dipartimenti universitari e Centri di ricerca in Informatica, dellaxquale sono l’attuale presidente. A questo tema abbiamo dedicato il nostro convegno annuale, che quest’anno faremo a Roma dal 28 al 30 ottobre.”
Informatics Europe è presente in 31 Paesi europei e conta 135 istituzioni accademiche, 4 associazioni più Elsevier Facebook, Google, Microsoft Research e Springer-Verlag. Quali sono i temi forti della vostra assemblea di Roma?
“Noi come scienziati dobbiamo porci il problema dell’impatto del digitale sulla nostra vita, per questo il convegno di Roma si pone tre obiettivi.”
Quali sono, in sintesi?
“Il primo obiettivo è appunto approfondire e rilanciare il concetto di “Responsabilità sociale dell’informatica“; il secondo è promuovere il “Manifesto per l’Umanesimo Digitale“, che abbiamo finalizzato a Vienna, la scorsa primavera, per riportare la tecnologia digitale al servizio degli esseri umani; infine capire in che modo dare sostanza e raccogliere adesioni forti alla “Dichiarazione di Roma“, l’appello a tutte le istituzioni nazionali ed internazionali affinché l’informatica sia parte dell’educazione scolastica e permanente.”