Design Fiction, cos’è? Nel corso della prima Design Thinking Jam, l’Osservatorio Design Thinking for Business del Politecnico di Milano ha riunito in presenza la comunità di design thinker per sperimentare nuovi approcci per stimolare il pensiero speculativo nell’immaginare e realizzare futuri desiderabili.
In un’epoca in cui la tecnologia ha ridotto le distanze fisiche facilitando connessioni virtuali fruibili dalla maggior parte della popolazione, è diventato cruciale comprendere come l’utilizzo di diversi approcci al design e all’innovazione come la Design Fiction possano supportare individui e aziende a immaginare e progettare futuri desiderabili.
Il metaverso come abilitatore di scenari futuri
Con questo in mente, Roberto Acquaviva, Lead del settore fashion, e-commerce e travel di Meta, ha raccontato come Meta consideri il metaverso l’ultima frontiera dell’innovazione tecnologica, piattaforma di aggregazione di content creator, partner, sviluppatori e istituzioni, supportando le persone a immaginare un mondo futuro in cui possano esprimere a pieno la propria identità.
Il metaverso infatti non sarà il risultato degli sforzi di una singola azienda, ma potrà funzionare al meglio sfruttando le potenzialità della connettività e dell’interoperabilità. Sarà inoltre fondamentale sviluppare strumenti a supporto del pieno sviluppo del metaverso come piattaforme, strumenti creativi e tecnologie abilitanti che permettano una collaborazione efficace tra i diversi attori. Infatti con l’emergere di nuovi linguaggi di storytelling nel mondo dei social (e.g. Reels, filtri AR etc.) e di nuovi modi di fare e-commerce (e.g. AR commerce, Avatar Stores etc.) è diventato fondamentale per le aziende acquisire le giuste competenze per comprendere come sfruttare al meglio queste opportunità.
Nella fase di Q&A è emerso come tematiche quali tempi e modalità con cui verrà implementato il metaverso, il suo potenziale impatto economico e il ruolo che i content creator avranno nell’ecosistema rimangano temi caldi da analizzare in modo approfondito. Infine, forte enfasi è stata posta su come assicurarsi che il metaverso rimanga un luogo sicuro dove le persone possano esprimersi liberamente.
Design discorsivo: una provocazione in ambito R&D
Come sottolineato da Bruce Tharp e Stephanie Tharp, professori dell’università del Michigan Stamps School of Art & Design, aziende e istituzioni hanno iniziato a utilizzare approcci discorsivi al design all’interno di programmi di ricerca per meglio comprendere, immaginare e progettare il futuro.
Approcci discorsivi al design come la Design Fiction hanno al centro la volontà di provocare il pensiero critico per stimolare il dibattito e l’immaginazione di futuri desiderabili. Rispetto ad approcci più tradizionali al design come il design industriale, il design discorsivo si pone l’obiettivo di stimolare la riflessione critica, progettando artefatti con una forte componente comunicativa, quasi come strumenti di pensiero.
Design fiction: un esempio di design discorsivo
Un famoso esempio di applicazione del design discorsivo è l’esperimento condotto dai designers Auger e Loizeau, che hanno lanciato sul mercato un impianto dentale in grado di ricevere segnali audio dall’esterno e trasmetterli direttamente al cervello umano. Anche se il prodotto non esisteva veramente, l’esperimento speculativo è stato preso sul serio da importanti testate giornalistiche, raggiungendo l’obiettivo di stimolare il dibattito sulle possibilità della biotecnologia e sul suo potenziale impatto sulla società e sulla cultura.
Progettare futuri desiderabili: i test di Design Fiction
Perché nell’era phygital è interessante approfondire approcci per immaginare e realizzare futuri desiderabili come la Design Fiction? Perché in un ambiente caratterizzato da forte dinamicità e incertezza le aziende fanno fatica a disegnare la loro strategia d’innovazione per rimanere rilevanti. Di conseguenza tali approcci discorsivi possono supportare le aziende nel costruire scenari futuri alternativi per riconoscere quali possano essere quelli desiderabili per costruire un piano d’azione per realizzarli in modo proattivo.
È proprio con l’obiettivo di stimolare tali riflessioni che l’Osservatorio del Design Thinking for Business ha testato l’approccio della Design Fiction. Infatti, nel corso di tre Sessioni Esperienziali la comunità di design thinker si è riunita per prendere parte alla riflessione su importanti tematiche:
- Consumo di energia sostenibile: nel corso della prima Sessione Esperienziale, Assist Digital ha supportato i partecipanti nell’immaginare futuri desiderabili di preservazione delle risorse primarie nel settore turistico, rispondendo al brief proposto da E.ON ed Electrolux Professional;
- Esperienze retail phygital: nel corso della seconda Sessione Esperienziale, i partecipanti hanno risposto alla sfida proposta da Poste Italiane e Sisal nell’immaginare scenari desiderabili per migliorare l’esperienza di Clienti e Dipendenti e fornire servizi radicalmente nuovi;
- Cittadinanza partecipata: nel corso della terza Sessione Esperienziale, i partecipanti hanno risposto alla sfida proposta da Sogei nell’immaginare scenari desiderabili in cui soluzioni innovative permettano un’interazione più efficace tra governo e cittadini.
Per concludere, perché è necessario adottare approcci discorsivi per immaginare e progettare futuri desiderabili? Perché in un contesto in continua evoluzione, dove le barriere tra mondo fisico e digitale si fanno sempre più sottili e le sfide all’innovazione sempre più complesse, è fondamentale sperimentare con approcci al design e all’innovazione che riescano ad affrontare queste sfide a livello sistemico.