Quali sono i Paesi più innovativi del mondo? Una risposta arriva dal Global Innovation Index 2020 (GII), la 13esima edizione del report che individua le economie più innovative preparato in collaborazione dalla Cornell University di Ithaca, New York, dall’Institut européen d’administration des affaires (INSEAD), e dalla World Intellectual Property Organization. In testa si conferma la Svizzera, seguita da Svezia e Stati Uniti. L’Italia? Continuate a leggere per trovare la nostra posizione. Per capire come il Paese dei Cantoni per il decimo anno mantenga la leadership dell’innovazione è necessario conoscere i criteri con cui viene calcolato l’Index. Vediamoli.
Paesi più innovativi del mondo, i parametri utilizzati
Per stilare la classifica finale lo studio analizza le economie di 131 Paesi da tutti i continenti in base a più di 80 parametri divisi in due categorie fondamentali: “Innovation inputs” e “Innovation outputs”. Fanno parte del primo gruppo i livelli di sviluppo e le performance ottenute in diversi ambiti con un ruolo considerato chiave nel sostegno dell’innovazione come le istituzioni, il capitale umano e le capacità di ricerca, le infrastrutture, la sofisticatezza dei mercati e delle attività economiche.
Gli “Innovation outputs”, invece, guardano ai risultati già ottenuti tramite l’innovazione a livello creativo e tecnologico. I Paesi, poi, vengono suddivisi in gruppi a secondo dell’area geografica di appartenenza e del livello medio di ricchezza.
La classifica globale e la situazione italiana
Per il decimo anno di fila, anche nel 2020 la Svizzera ha mantenuto saldo il titolo di economia più innovativa del mondo. Al secondo posto della classifica globale si posiziona la Svezia, mentre in terza posizione troviamo gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito, i Paesi Bassi e la Danimarca. Nelle prime cinque posizioni, quindi, figurano ben quattro Paesi di area UE. La Cina, invece, è stata posizionata al 14esimo posto a livello globale ma al primo tra i Paesi a medio reddito.
Tra i tanti parametri a fare la differenza nel modello svizzero spiccano gli alti livelli raggiunti nella manifattura high-tech, il numero di brevetti depositati, i risultati nel settore ricerca e sviluppo e la performance ambientale.
L’Italia si è posizionata al 28esimo posto su 131, in crescita rispetto al 31esimo posto raggiunto nel 2018 e al 30esimo del 2019. Il nostro Paese è risultato al di sopra della media dei Paesi ad alto reddito nei settori delle infrastrutture e della tecnologia, mentre è carente negli altri cinque fattori chiave. L’ambito peggiore riguarda la sofisticatezza del mercato, soprattutto a causa delle complicazioni riscontrate nelle operazioni di accesso al credito o negli investimenti.
Secondo il report, in ogni caso, la perfomance italiana rimane in linea con le aspettative basate sul PIL pro capite, anche se il Paese “produce maggiori risultati a livello innovativo rispetto agli investimenti ricevuti”.
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L’impatto del Covid-19 sull’innovazione
Inevitabilmente, anche i risultati del Global Innovation Index 2020 sono stati influenzati dalla pandemia di Covid-19. Secondo gli autori, però, “ora piú che mai l’innovazione, volta soprattutto alla ricerca di un vaccino, è la nostra migliore speranza per superare il lockdown economico”.
Nonostante la crisi sanitaria abbia messo in forte difficoltà alcuni Paesi, l’invito è comunque quello di continuare a portare avanti i programmi a lungo termine e promuovere l’innovazione anche al di là del settore sanitario. L’interesse, negli ultimi mesi, è infatti aumentato anche per ambiti come il lavoro da remoto, la didattica a distanza, l’e-commerce e le nuove soluzioni di mobilità.
“Esplorare queste forze positive può aiutare a raggiungere obiettivi di ampia portata sociale, come la riduzione del cambiamento climatico” affermano gli autori del GII 2020, che ricordano anche come “ogni crisi porta con sé possibilità per mettere in atto trasformazioni creative”.