Poste acquisisce dal Club degli Investitori la startup del ritiro dei pacchi al bar

Il network piemontese di business angel ha ceduto a Poste Italiane le quote di IndaBox, società che consente di far recapitare la merce comprata online presso esercizi commerciali indicati dagli utenti. Una nuova exit per gli “angeli” dopo Directa Plus, azienda del grafene che nel 2016 ha debuttato alla Borsa di Londra

Pubblicato il 20 Feb 2017

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Poste Italiane ha acquisito la startup IndaBox dal Club degli Investitori, il più grande network regionale di business angel in Italia con sede in Piemonte. Si tratta della prima azienda italiana specializzata nel ritiro dei prodotti acquistati su Internet. L’importo della transizione non è stato reso noto.

Come è nata e cosa fa IndaBox

La startup torinese, co-fondata da Giovanni Riviera e Michele Calvo, ha messo in piedi una piattaforma digitale che permette di far recapitare i pacchi a bar, edicole e tabacchi indicati dagli utenti. Che sia sotto casa, vicino all’ufficio o nei pressi della palestra, l’idea è di depositare la merce in un posto fidato e sempre presidiato, così anche chi è fuori casa tutto il giorno non avrà problemi a ricevere i pacchi.

Si tratta di una nuova exit per il Club degli Investitori dopo Directa Plus, quotatasi nel 2016 con successo sull’AIM di Londra. Directa Plus è nata per produrre grafene, il materiale sintetizzato dai due premi Nobel Andrej Gejm e Konstantin Novoselov, e svilupparlo con un processo industriale che lo rendesse purissimo, low cost e pronto ad andare sul mercato dopo ogni tappa del procedimento e non soltanto alla fine.

Directa Plus in Borsa, vi portiamo nella fabbrica del grafene

IndaBox ha ottenuto dal Club degli Investitori un investimento complessivo pari a 415 mila euro attraverso due round: il primo risale a luglio 2013, quando IndaBox contava 92 punti di ritiro. Lavorando a stretto contatto con i founder di IndaBox e visti i risultati ottenuti, il Club degli Investitori, nel giugno 2014, ha accordato un secondo round, con l’obiettivo di trasformare la società da semplice startup a vera e propria azienda, mettendo le basi per imporsi come leader di mercato.

Fin da subito i Soci del Club degli Investitori hanno creduto nelle potenzialità di questo progetto che, in un triennio, è cresciuto fino ad espandersi su tutto il territorio nazionale, andando a colmare un vuoto “logistico” nato dal trend del millennio dell’acquisto online: IndaBox ha superato i 3.000 punti di ritiro, ha stretto partnership tra gli altri con Carrefour e IP, e i suoi ricavi sono cresciuti di anno su anno.

“Il 2016 è stato un anno particolarmente importante – dichiara Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori – Directa Plus, azienda italiana nel nostro portfolio, tra i più grandi produttori e fornitori di materiali a base grafene al mondo, lo scorso maggio è stata quotata sull’AIM di Londra, mentre a fine anno, Poste Italiane ha acquisito le quote di IndaBox. Questo conferma che il processo di screening, di selezione e di scelta degli imprenditori su cui puntare, si sta rivelando efficace”.

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