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PNRR, Italia in ritardo: per la digitalizzazione usati solo il 20% degli investimenti



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Mancano poco più di due anni al completamento dell’attuazione del PNRR, ma l’Italia ha utilizzato solo 51 miliardi di euro, pari al 26% degli investimenti totali disponibili. Nel settore “Digitalizzazione” è al di sotto della media, con una spesa pari al 20%. Cosa fare? I numeri

Pubblicato il 16 dic 2024

Fabio Pasquazi

Associate Partner ICTLAB PA



PNRR

Siamo alla fine dell’anno ed è tempo di bilanci. In ambito finanza agevolata ci sembra abbastanza interessante provare a fare il punto sullo stato di attuazione del PNRR, (Piano nazionale di ripresa e resilienza), il piano più significativo lanciato in Italia negli ultimi decenni.

Proviamo a fornire un quadro sintetico della situazione con un focus specifico sulla misura dedicata alla digitalizzazione che ci riguarda più da vicino. Lo facciamo facendo riferimento ai dati resi disponibili dalla fondazione Openpolice con OpenPNRR, un sito appositamente pensato per fornire informazioni specifiche e, soprattutto, indipendenti sullo stato di avanzamento del PNRR.

Al momento il Piano è quasi in linea con le previsioni per quanto riguarda le riforme che il Governo italiano si era impegnato ad emanare. Siamo al 78% contro una previsione dell’84%.

Il piano di investimenti merita, invece, un’attenzione particolare in quanto, in termini generali, sono stati spesi, ad oggi, 51 miliardi di euro rispetto ai 194 miliardi stanziati.

Dall’inizio del Piano, sono stati avviati complessivamente oltre 262 mila progetti per un valore totale di 208 miliardi di euro, di cui 136 miliardi coperti da fondi PNRR.

Per maggiori dettagli rimandiamo al sito OpenPNRR dove è possibile approfondire tutti i temi di interesse.

PNRR: la situazione delle diverse linee di intervento

La tabella seguente riporta sinteticamente il quadro delle spese fin qui effettuate e delle spese pianificate, suddivise per settori di investimento. Nell’ultima colonna viene riportata invece la percentuale spesa ad oggi rispetto al totale pianificato. I settori di investimento sono stati ordinati in base alla spesa totale pianificata per ciascuno di essi.

SETTORI DI INVESTIMENTOSpesa Effettiva (MLD €)Totale Pianificato (MLD €)% Speso
Infrastrutture21,853,340,9%
Transizione Ecologica1,437,33,7%
Impresa e Lavoro15,534,644,8%
Scuola, Università e Ricerca6,528,522,8%
Salute1,815,611,6%
Digitalizzazione2,613,120,1%
Inclusione Sociale0,55,88,2%
Cultura e Turismo0,44,97,9%
Giustizia Amministrativa0,82,336,2%
Personale Pubblica Amministrazione0,030,545,1%

Il totale delle spese fin qui effettuate ammonta, come visto, a circa 51 miliardi che rappresentano il 26% circa degli investimenti totali disponibili.

Il settore delle “Infrastrutture” è quello dove erano previsti i maggiori investimenti e dove si è effettivamente speso di più con il 40,9% delle spese già effettuate. La maggior parte delle spese si è concentrata in questo caso sul “patrimonio edilizio” (14,4 miliardi spesi, 73% del totale). A seguire le spese sulle infrastrutture ferroviarie (6,8 miliardi spesi, 27% del totale).

Il settore “Impresa e Lavoro” con il 44,8% di spese effettuate risulta il primo in temini percentuali con una forte concentrazione sul tema “Competitività, concorrenza e innovazione”.

Molto indietro il settore della “Transizione Ecologica” dove sono pianificate spese significative ma finora è stato speso solo il 3,7%.

Tra i settori importanti in termini di investimenti pianificati, risultano sotto la media anche i settori “Scuola, Università e Salute” (22,8% di spese effettuate) e “Salute” (11,6% di spese effettuate). Indietro anche i settori “Inclusione Sociale” (8,2% di spese effettuate) e “Cultura e Turismo” (7,9% di spese effettuate).

PNRR: i ritardi sul digitale

Un approfondimento specifico lo riserviamo ovviamente agli investimenti nel settore “Digitalizzazione”. In ambito PNRR erano stati pianificati investimenti significativi (13,1 miliardi di euro), ma ad oggi è stato speso un quinto della cifra complessiva (20,1%).

La tematica su cui si sono maggiormente concentrati gli investimenti è stata quella denominata “Imprese e privati digitali” con 1,4 miliardi di euro spesi (28,6% del totale pianificato).

A seguire “Amministrazione digitale” con 504 milioni di euro spesi (14,8% del totale) e “Cittadinanza digitale” con 314 milioni di euro spesi (12,1% del totale).

Su “Sicurezza digitale” sono stati, infine, spesi 87 milioni di euro (14% del totale).

Cosa fare nei prossimi due anni

Quando mancano poco più di due anni dal completamento del Piano abbiamo utilizzato il 26% circa degli investimenti totali disponibili. Nel settore “Digitalizzazione” siamo ancora al di sotto di tale media avendo speso il 20% circa. Un po’ meglio “Scuola Università e Salute” con uno speso del 23% circa.

Occorre un grande impegno da parte di tutti (istituzioni, amministrazioni, aziende) per provare a centrare entro il 2026 gli obiettivi che il Piano si era posto. Una grossa responsabilità perché è in gioco la nostra crescita e la nostra competitività in Europa e nel mondo.

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