L’Europa spinge sempre di più sulla sostenibilità, tra incentivi e nuove regolamentazioni: Tassonomia Ue, Sustainable finance disclosure regulation (Sfdr), Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd), Corporate sustainability due diligence directive (Csddd). Adeguarsi alle nuove direttive non è un compito facile, specialmente per le PMI che si trovano spesso sommerse di burocrazia e costrette a correre dietro a una cascata di regole non sempre ben chiare.
Non bisogna però dimenticare che ESG e sostenibilità non sono soltanto un obbligo calato dall’alto, ma anche e soprattutto un’opportunità per startup e piccole e medie imprese. Ecco come, e quali strumenti possono aiutare in questo percorso.
Qui un approfondimento su piani e norme dell’UE per la sostenibilità
I vantaggi di una cultura della sostenibilità
Regole e le best practice per un business più sostenibile mettono indubbiamente diversi paletti nella vita quotidiana delle azienda. Tuttavia, la sostenibilità apre anche molte opportunità potenziali per la crescita e di aziende e PMI.
Secondo Doorway, Società Benefit e operatore Venture Capital italiano che si occupa ogni giorno di accompagnare le imprese in un percorso di sviluppo, sono principalmente tre i vantaggi della sostenibilità:
- Si ampliano le occasioni di business perché aumenta la possibilità di entrare in diverse catene di fornitura “sostenibili”. In futuro, i capofiliera dovranno sempre più escludere quelle aziende che, per quanto eccellenti sul fronte produttivo o tecnologico, non sono compliant, a favore di imprese più sostenibili.
- Le nuove generazioni sono naturalmente orientate verso acquisti sostenibili: sono disposte a pagare di più per prodotti e servizi che rispettino ambiente e società e prediligono di lavorare in aziende che facciano della sostenibilità concreta una bandiera. Essere sostenibili diventa quindi anche una scommessa di business.
- Le aziende che rispettano i criteri ESG sono privilegiate anche sul fronte dell’attrazione di capitali: questo perchè la sostenibilità a tutto tondo è elemento di resilienza, misurato da diverse analisi e studi accreditati.
Due strumenti per rendere la sostenibilità più semplice per le PMI
La diffusione di una cultura della sostenibilità è la chiave per fare breccia nelle strategie delle PMI, ma spesso le idee non bastano. Vediamo alcuni strumenti concreti che aiutino ad abilitare questa trasformazione senza assorbire troppe risorse economiche e strategiche.
Un esempio è la startup Ecomate, che propone un tool tecnologico con una gamma completa di feature per integrare la sostenibilità di aziende di qualsiasi dimensione, anche micro e startup.
Ecomate offre infatti la prima suite software ESG, ovvero algoritmi di intelligenza artificiale che guidano l’utente verso l’assessment della sua aderenza ai criteri ESG. Una volta ottenuto un rating di sostenibilità, lo stesso tool suggerisce le azioni da compiere e le aree da ristrutturare per diventare compliant con la Tassonomia dell’Unione Europea e con la Sfdr. Tutto attraverso informazioni già in possesso dall’azienda, attraverso pochi click e un linguaggio semplice.
Altro strumento utile è offerto da Goodpoint, che affianca le aziende nella messa a fuoco del loro impatto sociale e negli interventi strategici di Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR), supportandole in maniera personalizzata attraverso consulenze dedicate, progetti sociali, iniziative di welfare aziendale e stakeholder engagement. L’obiettivo di Goodpoint è guidare le imprese nel percorso per ottenere la certificazione B Corp o per acquisire la qualifica di Società Benefit, introdotta in Italia con la legge Finanziaria 2016.
Goodpoint aiuta le PMI, che in molti casi hanno già in origine obiettivi di impatto sui territori di riferimento, a intraprendere le azioni necessarie per qualificarsi e completare la procedura per ottenere la certificazione e tutti i suoi vantaggi.