REAL ESTATE

Pietro Martani lancia Office Society: come cambieranno gli spazi di lavoro dopo la pandemia

Office Society è il nuovo progetto di Pietro Martani, imprenditore del settore real estate e founder di Copernico. “Non accettiamo che gli immobili determino come lavoriamo”, spiega. “Per questo raccogliamo idee dal mondo per imparare e stimolare i decision maker: i workspace saranno luoghi di incontro e condivisione”

Pubblicato il 03 Mar 2021

Pietro Martani

Come organizzeremo il nostro lavoro nel futuro? In casa, nella natura o in nuovi uffici? A queste domande intende dare risposta Office Society, il nuovo progetto di Pietro Martani, imprenditore nel settore real estate dall’inizio degli anni Duemila e founder di Copernico di cui è stato CEO fino al 2020, che debutta con il lancio del sito  TheOfficeSociety.com, un luogo dove esplorare il futuro del lavoro e degli spazi in cui viene svolto. Un tema caldo dopo lo smart working forzato a cui ha costretto la pandemia da coronavirus.

“Quando pensiamo all’ufficio, siamo naturalmente portati a ragionare sullo spazio fisico, ma alle origini del termine, ai tempi di Roma, “officium” connotava una “attività” legata alla persona; solo successivamente il lavoro ha subito una identificazione con lo stesso spazio fisico divenendo ufficio=lavoro”, spiega Pietro Martani. “Su Office Society, mettiamo in discussione questo concetto, non accettiamo che gli immobili determinino come lavoriamo, crediamo che il real estate debba “ascoltare” le aziende e le persone adeguandosi per divenire un alleato delle strategie e necessità delle organizzazioni.

Il futuro degli spazi di lavoro sarà sempre più social: il nome The Office Society sottolinea la natura “comunitaria” che dovrà connotare ogni spazio di lavoro. Che senso ha recarsi in un “workspace” se non per incontrare persone, interagire, ascoltare, imparare e condividere?

“The Office Society è un progetto aperto a contributi di chi ha una esperienza sui temi trattati, intende raccogliere e diffondere idee provenienti dal mondo, per imparare e stimolare i “decision makers””, racconta Martani. “Il nostro obiettivo è raccogliere stimoli, studi e esperienze dal mondo e renderli accessibili al manager italiano che intende affrontare in modo costruttivo le sfide poste dall’emergenza coronavirus”. Per far questo lavorerà con architetti, designer, psicologi, esperti di immobiliare e consulenti di organizzazione.

La pandemia non pone solo questioni di distanziamento, è in discussione la relazione con gli spazi di lavoro e il loro stesso concetto. “Nell’ottica di rendere operative la trasformazione del “workspace”, esploriamo soluzioni e strumenti funzionali alla creazione dell’ufficio agile, le pratiche organizzative migliori, gli accorgimenti che ognuno di noi può adottare per rendere piacevole e più efficace il lavoro ogni giorno”, conclude Martani.

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