Adesso c’è la data: 17 agosto. È il giorno in cui Diego Piacentini, Senior Vice President di Amazon, prenderà l’aspettativa dall’azienda statunitense per trascorrere un periodo di tre anni nel ruolo pro bono di Commissario per l’Italia digitale. La data è stata svelata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in un post in cui descriveva l’incontro di venerdì 22 luglio con Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, a Firenze. Oltre ad annunciare che il colosso dell’e-commerce aprirà una sede a Rieti e una a Torino (rispettivamente un centro per la logistica e un centro di ricerca per l’intelligenza artificiale), Renzi ha aggiunto la “terza buona notizia”: “Riguarda Diego Piacentini – ha scritto – un italiano che è uno dei top manager di Amazon e che lascerà Seattle dal 17 agosto per assumere l’incarico di Commissario per l’Italia digitale. Un servizio civile che per tre anni legherà Diego al nostro Paese e che porterà uno dei migliori manager mondiali di questo settore a guidare il processo di digitalizzazione dell’Italia che cambia”.
Anche l’annuncio di Piacentini Commissario era stato dato da Renzi, a febbraio scorso, attraverso la diffusione di uno scambio di tweet con Jeff Bezos. L’unica discrepanza tra le informazioni fornite venerdì scorso dal premier e quelle diffuse ufficialmente cinque mesi fa riguarda la durata dell’incarico di Piacentini: a febbraio si è scritto di “2 anni” di incarico, il premier parla di tre. Il dubbio si scioglierà a fine mese, quando il VP di Amazon arriverà a Palazzo Chigi.
Intervistato ieri da La Repubblica, il suo – ormai quasi ex – capo, Jeff Bezos, ha detto: “Diego è un collega e un amico, siete fortunati. Lo conosco da vent’anni e mi ha sempre detto che un giorno sarebbe tornato per sdebitarsi con il suo Paese”. Alla domanda se Piacentini tornerà o meno in Amazon dopo la fine del mandato, Bezos ha risposto: “Gli ho detto che può tornare quando vuole, magari anche domani. No, (ride), domani meglio di no. So che tiene molto a questo suo nuovo impegno, è una sua passione”.
Ed è anche un compito estremamente difficile, sebbene Piacentini possa vantare un curriculum fuori dal comune. Nato a Milano 55 anni fa, fin da ragazzo ha avuto la curiosità e la voglia di conoscere il mondo. A diciassette anni, durante il liceo, ha partecipato al programma Intercultura, associazione che permette ai ragazzi di frequentare un anno scolastico all’estero. Ha vinto una borsa di studio per Olympia, capitale dello Stato di Washington, a 50 miglia da Seattle. È stato il suo primo approccio con un Paese che sarebbe diventato la sua seconda patria.
►Tutto quello che vorreste sapere su Diego Piacentini, neo commissario del Governo per il digitale
Tornato in Italia si è laureato in economia politica all’Università Bocconi. Dopo un periodo trascorso in Fiatimpresit, dove si è occupato di gestione finanziaria, nel 1987 è entrato in Apple, dove è passato dal ruolo di amministratore delegato per l’Italia a direttore commerciale e poi vicepresident e general manager per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Dal 2000, anno in cui è entrato a far parte dell’azienda di Jeff Bezos, è Senior Vice President di Amazon. È inoltre il dipendente maggior azionista della società dopo il Ceo Bezos. Di sé, tra le varie cose, ha detto: “Quello che mi ha aiutato di più nella vita? L’energia e l’onestà. Non bisogna dire le cose in maniera indiretta, poco chiara, bisogna essere sempre diretti con le persone”.
►Diego Piacentini, il pensiero del Commissario per l’Italia digitale in 10 pillole
Al momento dell’annuncio della nomina, Piacentini ha detto: “Dopo 16 anni di lavoro ad Amazon, questo è un modo per restituire qualcosa al Paese nel quale sono nato e dove ho vissuto 40 anni della mia vita”. All’epoca le testate internazionali hanno ricordato che il suo ruolo in Amazon era particolarmente focalizzato sulla crescita in India e sull’accelerazione del business in Europa. Lo stesso Piacentini ha avuto modo di scrivere in un post che avrebbe portato in patria un po’ della filosofia di Amazon: “Pensa in grande e resta focalizzato sul cliente: è quello che intendiamo fare in Italia”.
Varie le reazioni nel nostro Paese all’annuncio della nomina di Piacentini a Commissario del Digitale: da chi l’ha trovata una giusta mossa per innovare la PA italiana a chi ha messo in dubbio la capacità di un uomo solo, seppure di altissimo profilo professionale, di gestire una macchina faticosa e complessa come quella della pubblica amministrazione. Vediamo i principali commenti, a suo tempo raccolti da EconomyUp.
►Carlo Mochi Sismondi: “Bentornato Piacentini! Ma sarai staff o line?” – Il presidente di Forum PA, uno dei maggiori conoscitori della pubblica amministrazione, dice: “Non serve un altro consigliere, ma un amministratore delegato…”
►Elserino Piol: “Un’operazione demagogica” – Il “Grande Vecchio” del web italiano commenta: “Scelta valida e corretta. Ma anche una manovra politica e di immagine. Un uomo da solo non può fare molto. Mi auguro che avrà una struttura da governare. E che potrà intraprendere azioni per scardinare la macchina burocratica”
►Costanza: “Mi aspetto una diagnosi completa del malato Italia” – “Mi aspetto che il governo raccolga seriamente la sfida di un’Italia veloce ed efficiente e che sappia individuare le cause dei fallimenti di questi anni, che hanno fatto finire il nostro Paese al 25° posto in Europa nella digital economy” dice l’imprenditrice e giurato di “Shark Tank”
►Cosa si attendono le startup – Interventi a sostegno degli investimenti e la creazione di sinergie fra le nuove imprese e le grandi ma anche con la pubblica amministrazione. Le priorità per il manager che arriverà da Amazon secondo Paola Marzario (BrandOn), Gian Luca Ranno (Gnammo), Roberto Macina (Qurami) e Mirko Lalli (TravelAppeal)
►Bicocchi Pichi: “Ci aiuti a realizzare la strategia delle due portaerei” – Una è quella italiana per fare atterrare le nostre imprese negli Stati Uniti, l’altra è quella americana per fare arrivare in Italia imprese e capitali Usa. Un appello del presidente di Italia Startup al prossimo Commissario Digitale. Che dovrà dimenticare gli interessi statunitensi in Europa
►Camisani Calzolari: “Con Piacentini finisce l’era dei Gattopardi digitali” – «Finora innovatori e consulenti hanno annunciato di voler cambiare tutto per non cambiare niente», dice il titolare della rubrica Pronto Soccorso Digital su Rai1. «Il commissario nominato da Renzi è la nostra ultima speranza». (L.M.)