il punto di vista del moige

Perché è importante valorizzare quanto c’è di positivo nei contenuti tv e in streaming



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Il 21 giugno alla Camera dei Deputati il Moige, Movimento Italiano Genitori, assegnerà “Un anno di Zapping (e di streaming)”, premio nato 17 anni fa per valorizzare i migliori contenuti televisivi a misura di famiglia. Il ruolo del digitale, le opportunità, i pericoli

Pubblicato il 14 giu 2024

Antonio Palmieri

Fondatore e presidente di Fondazione Pensiero Solido



serie tv
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“Un anno di Zapping (e di streaming) è nato 17 anni fa come guida per premiare i migliori contenuti televisivi a misura di famiglia. Siamo gli unici in Italia ad aver creato una guida e successivamente un vero e proprio evento sui prodotti tv – e negli ultimi anni anche web – idonei per i nostri figli.”

È legittimamente orgoglioso, Antonio Affinita, direttore generale del Moige, Movimento Italiano Genitori

Presidente Affinita, come funziona questo premio, che avrà luogo venerdì 21 giugno pomeriggio alla Camera dei deputati?

“Il nostro Osservatorio Media lavora tutto l’anno ad un’attività di monitoraggio e analisi dei prodotti audiovisivi. Questa attività di vigilanza viene riassunta ogni anno nella Guida – dapprima cartacea, ora online – e sfocia con l’evento di premiazione…”

Che quest’anno farete alla Camera…

“…per la verità sono anni che lo facciamo a giugno presso la Camera dei Deputati. Ci fa molto piacere, perché testimonia l’alto valore sociale riconosciuto all’iniziativa.”

Una iniziativa che punta a valorizzare il positivo che c’è, invece di limitarsi a stigmatizzare le negatività…

“Noi abbiamo sempre indicato le cose che non vanno solamente per cercare di allertare genitori e figli, a beneficio di tutti. Nel corso del tempo ci siamo resi conto che è ancora più utile valorizzare le cose che funzionano, che sono utilizzabili per una crescita equilibrata dei giovani. Da qui il nostro premio, che coinvolge produttori, direttori di rete, content creator, talent e aziende. Li vedrete tra pochi giorni.”

Darete spazio anche alla tecnologia di cui tutti parliamo, l’intelligenza artificiale generativa e conversazionale? Quale impatto ha sulla vostra attività?

“È inevitabile. L’intelligenza artificiale è figlia della digitalizzazione e della tecnologia. Come per questi ambiti, i suoi effetti vanno in due direzioni differenti: se da una parte l’AI consente di creare progetti e contenuti innovativi e di sperimentare oltre i limiti pensabili fino a qualche tempo fa, dall’altra non bisogna dimenticarci della creatività, caratteristica che rende l’essere umano unico e che ha la capacità di personalizzare e rendere impattante qualsiasi prodotto.”

Quindi?

“Quindi nel nostro lavoro stiamo individuando le modalità migliori per sfruttare e utilizzare l’intelligenza artificiale in linea con gli standard del momento, premiando sempre, però, l’unicità e l’originalità delle persone, piuttosto che la freddezza degli algoritmi. Lo faremo in ciascuno dei nostri principali ambiti di azione: sostegno alla genitorialità fragile, tutela dei minori da bullismo e cyberbullismo e rischi e opportunità legate alla digitalizzazione.”

Digitale di cui, se capisco bene, avete comunque una valutazione positiva…

“Il digitale è sicuramente un arricchimento, per giovani e per i meno giovani. Naturalmente, come ogni costruzione umana, può diventare una minaccia concreta se non utilizzato nel modo giusto. La società odierna è ricca, variegata e stimolante, ma di contro ha tanti pericoli che la caratterizzano.”

Da questa doverosa premessa cosa ne deriva?

“Ne deriva che tanti dei nostri progetti hanno come obiettivo quello di educare le nuove generazioni a farne un uso più sano e consapevole, sfruttando le sue potenzialità ed evitando eventuali rischi. Tra i rischi, i fenomeni più diffusi in questo momento sono bullismo e cyberbullismo, che spesso si nutrono di troppe omertà e sottovalutazioni che rendono difficile l’intervento. Pensiamo ad esempio al cyberbullismo: come può un adolescente salvarsi da vessazioni continue, se le minacce e le offese una giovane vittima se le porta anche dentro casa, attraverso uno smartphone? Ecco perché abbiamo deciso di dedicarci a campagne per la promozione a un uso più consapevole della strumentazione digitale, per i ragazzi ma anche per i grandi.”

Anche per i grandi?

“Anche per gli over65 la digitalizzazione è fondamentale. Una delle nostre iniziative, “Nonno Clicca Qui”, punta a creare un dialogo tra le persone più agée e i cosiddetti nativi digitali, in altre parole vogliamo ripristinare la relazione tra nonni e nipoti, grazie ad una maggiore inclusione data anche dall’educazione digitale.”

Quindi oltre ai genitori vi siete “allargati” ai nonni…

“È un effetto naturale di questa nostra società della longevità. Il Movimento Italiano Genitori nasce nel 1997 da una esigenza mia e di mia moglie, sulla quale abbiamo coinvolto amici genitori di tutta Italia. Abbiamo visto che era un’esigenza molto sentita, perché non eravamo solo due genitori molto giovani che cercavano un appoggio, ma abbiamo incontrato centinaia, migliaia di giovani genitori, che volevano un aiuto che non c’era. Nel panorama italiano mancava un’associazione capace di supportare tutte le criticità legate alla genitorialità, più o meno fragile, perché per poter chiedere aiuto in quanto genitori non bisogna necessariamente vivere una condizione svantaggiata, a volte si ha solo bisogno di un supporto per poter tornare in carreggiata più forti di prima. Questa strada prosegue con molti dei nostri amici che nel frattempo sono diventati nonni. A maggior ragione, oggi come allora, non vogliamo lasciarli soli.”

Come avete fatto e come fate a portare avanti il vostro progetto?

“Il Moige ha iniziato ad essere una realtà di supporto molto attiva fin dai primi anni. Oggi siamo un’associazione ben radicata nel contesto sociale e continuiamo a parlare direttamente ai genitori e ai minori, grazie alle tantissime iniziative promosse dal nostro team di esperti. Andiamo fisicamente nelle scuole e nelle piazze di tutta Italia, ci siamo fatti conoscere così e continuiamo a creare un rapporto autentico e diretto con i nostri interlocutori. Questa è la forza del Moige.”

Una forza che si è giovata anche del sostegno di testimonial famosi…

“Con il tempo abbiamo avuto l’appoggio di diversi volti dello spettacolo e della TV, come Milly Carlucci, Sabrina Ferilli, Guillermo Mariotto, che ci hanno sostenuto e ci hanno permesso di diventare popolari, nel senso più buono e umile del termine, non inteso come notorietà, ma come vicinanza alle persone, alle famiglie. Un percorso che continua e si amplia grazie al digitale.”

A proposito di digitale, in conclusione possiamo dire che essere genitori nell’era tecnologica è molto più difficile di quanto non lo fosse per i nostri genitori e i nostri nonni?

“Come diceva il grande Eduardo, i figli sono “pezzi di cuore”, oggi come allora. Essere genitori significa combattere ogni giorno per il bene dei figli, in un’epoca che la tecnologia rende inedita nella storia dell’umanità. Questo porta con sé un dispendio di energie che, se pur fatto con amore, può comportare grandi difficoltà, sacrifici e obbliga a dilatare gli ambiti di azione dei genitori. Quindi si, è più difficile. A maggior ragione, noi, nascendo in un ambiente con radici legate all’antropologia cristiana, con una forte vocazione comunitaria, siamo vicini a tutti i genitori, senza se e senza ma. Vogliamo sentano che non sono soli, li aiutiamo a tutelare figli e nipoti dalle insidie della tecnologia e a sfruttarne le tante opportunità che essa offre.”

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