
Una componente importante del successo di molte delle principali imprese protagoniste della “digital innovation” è – come ho più volte ricordato nel mio libro “Strategia” – la loro propensione a ignorare le regole, nonchè la loro bravura nell’evitare eccessive punizioni a fronte delle violazioni.
Alcune di queste violazioni trovano poche giustificazioni, altre – come spesso è capitato nella storia – possono essere viste positivamente da chi ritiene che le regole violate non corrispondano all’interesse della collettività, ma siano finalizzate a mantenere in vita attività decotte o a proteggere interessi molto puntuali.
Uber e Airbnb, oggetto di odio per alcuni e di grande ammirazione per altri, rappresentano il prototipo di imprese che senza violazioni non

sarebbero cresciute, di imprese che si sono enormemente espanse ma che stanno tuttora combattendo per la sopravvivenza, per gli equilibri che hanno rotto in larga parte del mondo e le reazioni che continuano a destare.
“The Upstarts” è un libro su Uber e Airbnb e su come sono riuscite a riscrivere le regole. Non l’ho ancora letto, ma sono in procinto di farlo, dopo averne letto la descrizione che ne fa il Financial Times.
► Qui puoi vedere il webinar di Umberto Bertelè sulla digital disruption