OPEN INNOVATION

OVHcloud Startup Program: l’innovazione italiana che attrae l’azienda francese

Jonathan Clarke, OVHcloud Startup Program Leader per Europa meridionale, Italia, Spagna e Portogallo, spiega a EconomyUp il senso di questo programma per realtà innovative lanciato 6 anni fa dall’azienda francese, che ha debuttato un anno fa da noi. Ecco le realtà italiane più promettenti. Focus: aerospazio e fintech

Pubblicato il 02 Nov 2021

Il programma per startup di OVHcloud

“Vogliamo dare alle startup la libertà di innovare”: così Jonathan Clarke, OVHcloud Startup Program Leader per Europa meridionale, Italia, Spagna e Portogallo, spiega a EconomyUp il senso di questo programma per realtà innovative lanciato 6 anni fa da OVHcloud, azienda francese presente in tutto il mondo che fornisce soluzioni di cloud pubblico e privato, hosting condiviso e server dedicati in 140 Paesi.

Un’attività di open innovation che tuttavia vuole distinguersi dai comuni incubatori: “Siamo aperti tutto l’anno, le startup possono fare il loro ingresso nel programma quando sono pronte. Non chiediamo equity, non facciamo investimenti nelle giovani realtà innovative: entrambe le cose per consentire loro di essere libere di scegliere il momento migliore” ribadisce Clarke, manager cosmopolita. Nato a Londra, ha vissuto molti anni a Parigi, dove ha anche creato una sua startup, per poi scegliere come residenza Madrid. “Ma vengo spesso a Milano” afferma Jonathan che, nonostante nome e cognome anglosassoni, è originario di Bergamo. A lui è stato affidato un programma che aveva già 5 anni di vita, con l’obiettivo di renderlo internazionale. E di curare il debutto, un anno fa, anche in Italia.

“OVHcloud è nata 22 anni fa come una startup, perciò conosciamo perfettamente le esigenze delle giovani imprese innovative” assicura Clarke. “Siamo diventati scaleup, poi unicorno, quindi multinazionale e il 15 ottobre 2021 ci siamo quotati alla Borsa di Parigi. È questo che vogliamo fare: permettere alle realtà nascenti di esprimere tutto il proprio potenziale. Ma sempre nella massima libertà di azione”.

Jonathan Clarke, OVHcloud Startup Program Leader per Europa meridionale, Italia, Spagna e Portogallo

Come funziona l’OVHcloud Startup Program

Lanciato nel 2015 a livello internazionale, lo Startup Program di OVHcloud ha già sostenuto più di 2000 giovani aziende innovative in tutto il mondo attraverso un investimento di oltre 6 milioni di euro in crediti infrastrutturali e supporto allo sviluppo. Un anno fa il programma ideato per supportare startup e scaleup che mettono il cloud al centro del loro modello di business ha fatto il suo debutto in Italia. “L’azienda è francese e ha sempre avuto buona parte del suo successo in Francia – dice Clarke  – ma voleva fare ancor meglio. Così, per il programma dedicato alle startup, è stato reclutato un team internazionale. A gennaio 2020 sono arrivato io, il programma è stato rilanciato ufficialmente a settembre 2020. La ripartenza è stata caratterizzata dalla volontà di internazionalizzazione e dalla creazione di ecosistemi locali a Barcellona, Madrid, Milano, Roma”.

Che tipo di startup cerca OVHcloud? “Non abbiamo criteri troppo rigidi –  commenta il manager – l’importante è che sia costituita legalmente e che abbia bisogno di tecnologia cloud“.

Cosa garantisce il programma a startup e scaleup

In termini pratici, viene stilato un programma di 1 anno ritagliato sulle esigenze specifiche delle startup/scaleup, che prevede un contributo economico (fino a 10.000€ per le startup e fino a 100.000€ per le scaleup) per l’utilizzo di soluzioni OVHcloud, un supporto personalizzato, l’accesso alla community e all’ecosistema di OVHcloud, oltre che all’Open Trusted Cloud. OVHcloud agisce anche come facilitatore nell’ambito della community, mettendo in contatto le startup con i partner necessari al loro sviluppo (esperti IP, finanziatori, incubatori, venture capital) e fornendo al contempo l’infrastruttura sulla quale si basa il loro modello di business.

OVHcloud Startup Program: focus sull’Italia

Dall’anno scorso è partito l’”assalto” all’Italia: nel periodo più buio della storia recente causato dalla pandemia mondiale, OVHcloud si è attivata per individuare le realtà innovative più interessanti del territorio. Sono 25 le startup che finora hanno aderito al programma. Per quanto riguarda i settori di attività, è emerso un focus su aerospazio, fintech e health tech. Ma, almeno in teoria, nessuno è escluso.

“In Italia siamo partiti da zero e ad oggi abbiamo 13 partners (incubatori, acceleratori, investitori)” ricorda Clarke. Le giovani realtà sono state supportate attraverso training, programmi di mentoring, partnership con incubatori e Hub dedicati all’innovazione, e organizzazione di pitch contest. Sono state organizzate più di cinquanta sessioni di formazione online e un programma di mentoring di tre mesi che ha visto i professionisti di OVHcloud affiancare attraverso attività di consulenza e supporto ai team delle startup.

L’interesse di OVHcloud si è focalizzato, tra le altre cose, sul nascente polo dell’aerospazio. “Stiamo creando un piccolo ecosistema sullo spazio dentro il più ampio ecosistema dell’innovazione. A Roma, dove ci sono incubatori e startup del mondo aerospaziale, abbiamo trovato terreno fertile”. Non a caso, proprio nella capitale, a ottobre 2021, OVHcloud e Serco  hanno organizzato un hackathon con il supporto di ESA, ESA BIC Lazio (Lazio Innova) incentrato sulle nuove applicazioni di cloud e big data per la New Space Economy. Tre i vincitori: i team GISKY, Planetgissky e LOKY. “Per noi – chiosa Jonathan Clarke – sono molto interessanti le startup data intensive, che ospitano cioè grandi masse di dati, come appunto Gisky che utilizza i dati satellitari”.

Un altro elemento interessante è la presenza di startup del Sud. Le 25 realtà coinvolte coprono, infatti, gran parte delle regioni italiane, con una significativa presenza anche di aziende del Meridione. “In Italia, rispetto ad altri Paesi come la Francia o l’Inghilterra, non ci sono abbastanza investimenti privati per le startup, eppure abbiamo individuato soluzioni originali anche nelle aree geografiche di solito considerate meno attrattive dagli investitori” afferma il leader del programma per startup di OVHcloud.

Gli ambiti in cui operano i nuovi imprenditori sono molteplici: si va dal fintech (tecnologia applicata alla finanza), con la milanese Hercle, all’ IOT della romana Wise Robotics, passando per l’Edtech di Cervellotik con sede a Potenza, fino all’Intelligenza Artificiale applicata agli Analytics di Contents.com. E se il fintech la fa ancora da padrone in termini di presenze,  di rilievo sono anche i settori dell’agritech e del neurotech.

Le startup dell’OVHCloud Program: case study

Il caso Mapo Tapo

Quest’anno l’Italia è stata protagonista nel mondo dello sport e della musica, sbaragliando avversari e conquistando il podio in diversi ambiti e discipline. Nell’ambito dell’innovazione va aggiunta un’altra medaglia: quella del Pitch contest che ha visto prevalere Mapo Tapo, startup milanese ideatrice di una piattaforma per progettare e organizzare viaggi di gruppo di arrampicata su roccia in destinazioni fuori mano. In pratica Mapo Tapo ha vinto il torneo a livello internazionale, sbaragliando le società innovative di tutti gli altri Paesi, e si è così aggiudicata il premio di 10.000€, oltre a un incontro con il CEO di OVHcloud Michel Paulin.

“È proprio l’anno dell’Italia” scherza Clarke. “Mapo Tapo ha colpito la giuria di partners, investitori e incubatori provenienti da ogni parte del mondo. Forse la startup entrerà l’anno prossimo nel nostro programma, per il momento è ospite dell’incubatore della Bocconi B4i. Avranno bisogno di cloud perché, dopo aver iniziato con le arrampicate, puntano a sviluppare la piattaforma per tutti gli sport estremi”.

Il caso FlowPay

Un’altra startup italiana nel mirino di OVHcloud è FlowPay. “Ci hanno colpiti con il potenziale dell’idea, li abbiamo appoggiati per la parte tecnologica” spiega Jonathan Clarke.

Nata nel 2019, la società punta a rivoluzionare il sistema dei pagamenti B2B efficientando i processi di gestione delle fatture, riducendo i ritardi e migliorando i rapporti tra i soggetti coinvolti. Grazie a una piattaforma proprietaria distribuita e integrata con i provider di fatturazione elettronica, FlowPay offre un servizio alle imprese che consente di automatizzare i pagamenti delle fatture partendo esclusivamente dalle informazioni contenute nell’SDI, utilizzando l’open banking e delegando parzialmente al sistema il servizio della gestione finanziaria dell’impresa.

Prima startup a ottenere entrambe le licenze da Banca d’Italia per operare come AISP (Account Information Service Provider) e PISP (Payment Initiation Service Provider), in occasione dell’ultimo WMF si è aggiudicata il premio di 50.000€ in prodotti cloud garantito da OVHcloud: un portfolio che include hosted private cloud, public cloud storage & compute, Data analysis, AI, Kubernetes. OVHcloud ha supportato Flowpay nell’utilizzo dei prodotti selezionati, affiancando il team della startup con i propri esperti.

Come ha sottolineato il CTO di Flowpay Edordo Tommasi, “la partnership con OVHcloud ci ha permesso di avviare a tempo zero e con minimo sforzo un’architettura cloud in Europa, gestita con i migliori strumenti open source, ed estremamente leggera nella gestione”.

“La collaborazione continua” assicura Clarke. “La nostra idea è essere lì quando la storia di una startup comincia, ma anche a lungo termine. Per FlowPay, per esempio, sarà interessante il marketplace di OVHcloud”.

Le partnership

Accanto al sostegno diretto a alle imprese aderenti al proprio Startup Programm, OVHcloud ha dato vita a una serie di partnership con poli di innovazione e acceleratori di impresa italiani, quali Polihub Milano, LeVillageByCA Milano, LuissEnLabs, InnovUp, contribuendo alla promozione di iniziative incontri e attività di supporto fondamentali per permettere alle giovani realtà di esprimere tutto il proprio potenziale.

Un impegno che proseguirà. “In un anno di vita – prosegue Clarke – lo Startup Program di OVHcloud ha raggiunto in Italia risultati che sono andati oltre le nostre più rosee aspettative. Questo ci fornisce una grande motivazione a moltiplicare il nostro impegno e i nostri sforzi perché sempre più startup possano usufruire del nostro supporto, della nostra consulenza e dei nostri prodotti, così da poter ripetere i successi di Flowpay e delle altre realtà che hanno preso parte al programma. Tutto ciò si concretizzerà nella prosecuzione di un supporto specifico di qualità ad ogni startup”.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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