Per comprendere come sia cambiata e come stia cambiando l’approccio delle impese all’open innovation c’è un centro di riferimento che si chiama Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano. Diretto da Alessandra Luksch, l’Osservatorio ha appena chiuso il suo quarto, intenso anno di lavoro che ha contribuito a un bilancio decisamente positivo: dal 2014 8000 startup internazionali analizzate sui temi più di frontiera, dal Machine Learning alla Blockchain, oltre 180 incontrate al Politecnico, più di trenta incontri organizzati, sia di scouting sia di lavoro con gli Innovation Manager. Forte dei propri risultati, l’Osservatorio si prepara ora al quinto anno, che vedrà il via ufficiale con il kickoff del prossimo 28 giugno e avvierà le nuove attività in ottobre.
OPEN INNOVATION E CORPORATE ENTREPRENEURSHIP
Di fronte alle numerose sfide che stanno vivendo, le imprese sono spinte non solo a rivedere prodotti, processi e modelli di business ma a ripensare il concetto stesso di innovazione, in primis digitale, verso un approccio più agile e aperto. Concetti come open innovation e corporate entrepreneurship, fino a pochi anni fa considerati temi interessanti ma poco concreti, da discutere nei convegni, sono diventati vere e proprie leve per la sopravvivenza.
L’Osservatorio Startup Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con PoliHub, da quattro anni supporta le imprese verso queste trasformazioni – oltre 50 ad oggi con i loro Innovation Manager – tra queste ACI, Agos Ducato, Amadori, BNL BNP Paribas Leasing Solutions, Danieli, Enel, Eni, E.ON, Edison, Esprinet, Esselunga, Falck-Renewables, FCA, Ferrero, Ferrovie dello Stato Italiane, Gruppo Hera, Inail, Janssen-Johnson&Johnson, Lavazza, Leonardo, Lispa, Mastercard, Pelliconi, Pirelli, Poste Italiane, Prysmian Group, Rai Way, Siram, Sisal, Unicopp Firenze, Vivigas.
IL RUOLO DELLE STARTUP NELL’INNOVAZIONE DELLE IMPRESE
L’Osservatorio accompagna le imprese verso una nuova cultura dell’innovazione e le profonde trasformazioni ad essa connesse, partendo dalla consapevolezza del ruolo che le startup possono giocare nelle economie mature. Esse possono incrementare l’innovazione delle imprese, anche non necessariamente tecnologica; permettono di coinvestire in R&D per vie esterne con un team dedicato; consentono di arricchire il “sistema di offerta”, magari in ambiti nuovi – attraverso accordi commerciali o strategici (anche equity-based); rappresentano una possibile diversificazione del proprio business e/o esplorazione di mercati diversi; offrono l’opportunità di incrementare l’innovazione organizzativa individuando modelli e persone di alto potenziale; infine esse rappresentano indubbiamente una leva per l’aumento dell’occupazione e del sistema economico creando lavoro e fatturato. Anche nel nostro Paese l’ecosistema sta assumendo un profilo più interessante con una crescita degli investimenti, soprattutto internazionali.
In questi primi quattro anni l’Osservatorio Startup Intelligence ha analizzato oltre 8000 startup a livello internazionale sui temi più di frontiera, dal Machine Learning alla Blockchain, e ne sono state incontrate oltre 180 al Politecnico. Sono stati svolti più di trenta incontri sia di scouting sia di lavoro con gli Innovation Manager.
I principali risultati del programma sono stati innanzitutto una migliore comprensione degli scenari di innovazione, secondo quasi il 90% delle imprese partecipanti, nel 57% dei casi sono aumentate le opportunità di innovazione, e la metà ha avviato collaborazioni con startup. Per oltre il 40% è stato possibile sensibilizzare l’organizzazione nei confronti della nuova cultura dell’innovazione e condividere metodologie ed esperienze con gli altri partecipanti della prima e più ampia community di Innovation Manager in Italia creata dall’Osservatorio.
Forti di questi risultati ripartiamo con il quinto intenso anno di lavoro che vedrà il via con il kickoff del prossimo 28 giugno e avvierà le attività dell’edizione in ottobre.