FOOD DELIVERY

Open innovation: perché Pellegrini (mense aziendali) ha acquisito la startup Mymenu

“Puntiamo a raggiungere nuovi mercati e nuovi target di clienti, in un contesto in continua evoluzione in termini di trend di consumo e modelli di lavoro quale lo smart working” dice Valentina Pellegrini, vicepresidente del Gruppo che ha acquisito Mymenu, startup italiana del food delivery. Qui i dettagli dell’operazione

Pubblicato il 02 Feb 2021

Valentina Pellegrini

Il trend è quello della distribuzione di pasti già pronti, in crescita in tutto il mondo anche per l’incremento del ricorso allo smart working dovuto alla pandemia. È per perseguire questo trend, e parallelamente per diversificare la propria offerta, che il Gruppo Pellegrini, partner di riferimento italiano nel mercato dei servizi di ristorazione aziendale, forniture alimentari, buoni pasto e welfare aziendale, ha acquisito Mymenu, primo operatore a capitale italiano nel settore del food delivery, focalizzato su ristoranti di fascia alta, con una presenza consolidata in diverse città. I termini finanziari dell’operazione non sono stati resi noti.

“Entrare in nuovi mercati creati dallo smart working”

“Con l’acquisizione di Mymenu – dice in una nota Valentina Pellegrini, vice presidente del gruppo che opera anche, tra le altre cose, nelle pulizie, sanificazioni e nella distribuzione automatica – puntiamo a raggiungere nuovi mercati e nuovi target di clienti, in un contesto in continua evoluzione, sia in termini di trend di consumo sia di modelli di lavoro, quale lo smart working. Intendiamo, così, ampliare la gamma di servizi dedicati alle aziende, ai loro dipendenti e alle loro famiglie, prendendoci cura del loro benessere anche al di fuori del tradizionale luogo di lavoro”.

Che cosa fa Pellegrini

Pellegrini, che nel 2019 ha registrato un fatturato di 670 milioni di euro e che ha 10mila dipendenti nelle sedi di Milano, Roma e Mendrisio (CH), ha una storia di 55 anni nel settore della ristorazione. Ha anche una sua attività di ricerca, sviluppo e formazione attraverso l’Accademia Pellegrini e una squadra di 800 chef che ogni giorno operano in oltre 600 cucine.

Come è nata e che cosa fa Mymenu

Fondata a Padova nel 2013 da Giovanni Cavallo, Edoardo Tribuzio e Lorenzo Lelli, la società ha un team di 20 persone e opera in sei città: Milano, Brescia, Bologna, Modena, Padova, Verona. Conta oltre 500 ristoranti partner selezionati di fascia medio/alta, oltre 600 driver che collaborano (dati 2019). La sua mission è offrire un servizio che permette ai clienti di ordinare il pranzo e la cena a domicilio da un’attenta selezione dei migliori ristoranti della città. Si occupa dell’intero processo, dall’inserimento dell’ordine da parte del cliente alla consegna dello stesso completata da un driver incaricato. Negli anni si è fusa con Sgnam e ha acquisito Bacchetteforchette, due operazioni che l’hanno resa in grado di competere con colossi internazionali quali Just Eat, Deliveroo e Glovo. Nel 2020 ha registrato una crescita del 74% rispetto al 2019 generando un valore complessivo per i ristoranti suoi clienti di 9 milioni di euro e raggiungendo il punto di pareggio.

Pellegrini ha voluto valorizzare il know-how, la visione e l’approccio innovativo della giovane azienda. Ora, si legge in una nota, metterà a fattor comune con Mymenu il suo impulso innovativo e le proprie competenze tecnologiche. Obiettivo: diventare un volano di sviluppo, in grado di anticipare l’evoluzione del mercato.

“Siamo entusiasti di entrare nella grande famiglia Pellegrini – dichiarano i tre fondatori di Mymenu Edoardo Tribuzio, Giovanni Cavallo e Lorenzo Lelli, che rimarranno presenti all’interno della compagine sociale – della quale condividiamo i valori distintivi e la visione del futuro. L’operazione è coerente con la nostra strategia di sviluppare ulteriormente la presenza nel canale B2B e trova nella Pellegrini un naturale partner industriale”.

All’interno di Mymenu, che manterrà indipendenza operativa con il proprio marchio, Valentina Pellegrini ricoprirà il ruolo di presidente, mentre Edoardo Tribuzio sarà l’amministratore delegato.

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