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Open Innovation, perché l’ecosistema Tunisia è interessante (e Terna ha aperto un hub)



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Il Tech Scaleup Tunisia 2025 Report fa emergere un ecosistema di innovazione che rappresenta una finestra di opportunità per l’Open Innovation, su cui punta Terna con il primo hub africano a Tunisi

Pubblicato il 18 feb 2025



Open Innovation Tunisia

Torno dalla Tunisia (spoiler: no, non sto ancora considerando di andare in pensione e ho saputo, solo al mio rientro dai giornali e dai TG, che la Tunisia è il nuovo eldorado dei pensionati italiani) con una possibile risposta ad una domanda di quelle toste.

“Che ruolo può giocare un ecosistema che si trova, insieme a migliaia di altri hub regionali, nelle prime fasi della Innovation Ecosystem Life Cycle Curve?”

Qui ci sono due possibili linee di risposta:

  • 10,000-Mile View (aka il “bicchiere mezzo vuoto”): Il mondo dell’innovazione – e in particolare quello dell’open innovation – purtroppo non è piatto. Pochi grandi tech hub dominano la scena globale delle startup, attirando l’attenzione degli innovation hunters—VC funds e multinazionali. Tutti gli ecosistemi che non raggiungono una massa critica rilevante sono di fatto invisibili sulla mappa mondiale dell’innovazione..
  • Opportunity View (aka il “bicchiere mezzo pieno”): Ci sono ecosistemi che, opportunamente guidati e supportati, crescono più rapidamente degli altri, attirano interesse e si conquistano un posto sullo Scaleup Global Atlas. Al riguardo, politiche governative e connessioni internazionali giocano un ruolo essenziale, facendo da boost alla crescita e alla integrazione globale.

Per quanto cinismo e realismo suggerirebbe la prima, quanto sto vedendo succedere in un ecosistema come la Tunisia suggerisce che la seconda opzione è praticabile.

Open Innovation Tunisia: i dati dell’ecosistema

Insieme a Crunchbase, abbiamo condotto un’analisi approfondita dell’ecosistema startup della Tunisia. Il Tech Scaleup Tunisia 2025 Report, realizzato da Mind the Bridge con il supporto di ICC Tunisia e Terna Innovation Zone Tunisia, è stato presentato a Tunisi lo scorso 12 febbraio (disponibile per il download qui) al primo “Innovation Summit – Tunisia: the Regional Hub for (Open) Innovation”.

Ad oggi, la Tunisia ospita 17 scaleup e oltre 1.450 startup. Il paese è anche la culla di uno delle più grandi tech success stories del continente: Instadeep, che ha raccolto oltre 100 milioni di dollari ed è stata acquisita da BioNTech in uno dei più grandi tech M&A deals mai registrati in Africa.

Ma questa è solo la punta di quello che chiamiamo innovation iceberg. Sotto la superficie si trova un ecosistema sfaccettato che include:

  • 15 istituzioni pubbliche e 14 NGOs a supporto dell’entrepreneurship.
  • 54 università
  • 26 local VCs attivi che investono dal Seed al Series A
  • 34 istituzioni di ricerca (16 research centers, 9 technopoles, 9 industry-focused technical centers)
  • 62 innovation brokers (incubators, accelerators, startup studios)
  • una rete distribuita di oltre 80 innovation communities, spaces, and labs

Tunisia, la finestra di opportunità

Mentre i principali ecosistemi di innovazione in Africa — Sud Africa, Egitto, Nigeria e Kenya —ospitano ciascuno circa 150 scaleup con oltre 2 miliardi di dollari raccolti, la Tunisia appartiene alla seconda fascia insieme a Marocco, Mauritius, Ghana, Seychelles e Uganda.

Nonostante una popolazione relativamente piccola (12,5 milioni), la Tunisia registra 0,14 scaleup e 12,5 startup ogni 100.000 abitanti. Questi numeri sono in linea con quelli dell’Egitto e superano quelli dei vicini Marocco e Algeria.

In termini di allocazione di capitale, la Tunisia dedica 0,4% del suo GDP all’innovazione — il doppio del Morocco (0,2%) e quattro volte l’Algeria (0,1%) —anche se rimane ancora indietro rispetto all’Egitto, che investe quasi il doppio.

Se guardiamo allo Scaleup Atlas dell’Africa (appunto da dieci mila piedi) si capisce l’opportunità: manca ancora un main tech hub nel quadrante Nord Ovest dell’Africa. Che paradossalmente è quello più strategico data la sua vicinanza con l’Europa.

Ci sono tre candidati: Algeria, Marocco e Tunisia, in ordine alfabetico, che, sia pure seguendo strade diverse, stanno tutti mostrando sviluppi interessanti (non a caso Yacine El-Mahdi Oualid lo scorso dicembre è stato riconosciuto come Person of the Year agli Startup Ecosystem Stars Awards di ICC per il suo lavoro come ministro dell’innovazione in Algeria).

Perché la Tunisia può vincere la sfida

Come dicevo, la crescita degli ecosistemi può essere accelerata in presenza di politiche e interventi corretti.

Il sistema tunisino ha iniziato la sua emersione (sempre riprendendo la metafora dell’Innovation Iceberg) nel 2017. Guarda caso a seguito dello Startup Act (promulgato nel 2016). Le basi della crescita risalgono però ad inizio secolo (la legge che ha istituito i Tecnopoli ha avuto un ruolo importante per avviare il Tech Transfer in modo distribuito sul territorio tunisino).

Oggi possiamo assistere ad un ulteriore cambio di passo. Sul fronte normativo è difatti stato promulgato lo Startup Act 2.0 che, insieme al Digital Tunisia 2025 Plan, vuole favorire la crescita e l’apertura internazionale dell’ecosistema.

La sfida è difatti sbloccare il pieno potenziale di innovazione del Paese colmando il divario di finanziamento rispetto ad altri ecosistemi fiorenti.

In questo contesto si inserisce il Terna Innovation Zone di Tunisi, primo hub di innovazione in Africa gestito dal gruppo italiano, che – inaugurato lo scorso 29 gennaio a Tunisi dall’Amministratore Delegato Giuseppina Di Foggia – nasce per promuovere l’innovazione tecnologica nel paese, oltre a favorire lo sviluppo delle competenze nel settore energetico tunisino.

Come ha ricordato Carla Napolitano, Responsabile Innovazione di Terna, all’apertura dell’Innovation Summit di Tunisi, primo evento del Terna Innovation Zone Tunisia, “il crescente numero di nuove imprese innovative in Tunisia evidenziano un ecosistema locale in rapida evoluzione, sempre più favorevole all’imprenditorialità. Questo conferma il potenziale del Paese nel panorama nordafricano dell’innovazione: grazie a una posizione strategica, a un ambiente dinamico e a una vivace cultura imprenditoriale, la Tunisia può affermarsi come piattaforma di open innovation leader nella regione. In un’ottica di collaborazione, Terna intende sostenere questo processo mettendo a disposizione competenze, risorse e relazioni per rafforzare ulteriormente l’ecosistema tunisino”.

“L’Innovation Summit, in particolare, mira a favorire la collaborazione tra startup, aziende, fondi di investimento, università e acceleratori, generando sinergie che sostengono la crescita locale e regionale e producono ricadute positive per l’economia nazionale”, continua Napolitano. “Grazie a questo approccio integrato, Terna intende contribuire allo sviluppo di progetti innovativi e al consolidamento dell’imprenditorialità, sostenendo la trasformazione della Tunisia in un hub di open innovation di riferimento nell’area nordafricana”.

Innovation or Isolation”, come ricordavamo nel nostro ultimo Report. La rilevanza degli ecosistemi passa attraverso connessioni globali. Non ci sono altre strade. L’alternativa è l’irrilevanza.

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