Leonardo e Telespazio premiano i vincitori di un concorso internazionale di Open Innovation in ambito spaziale.
Si è svolta il 24 gennaio a Bruxelles, nell’ambito della quindicesima edizione dell’European Space Conference, la cerimonia di premiazione del Telespazio Technology Contest (#T-TeC 2022), il concorso di Open Innovation promosso da Leonardo e Telespazio, aperto a studenti e ricercatori provenienti da università e dipartimenti di tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere l’innovazione tecnologica nel settore spaziale tra le giovani generazioni, valorizzarne idee e intuizioni e immaginare insieme le tecnologie che segneranno il futuro. I riconoscimenti sono stati consegnati dal Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e Amministratore delegato di Telespazio, Luigi Pasquali, dal Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo, Franco Ongaro, dal responsabile Innovation and Technology Governance di Telespazio, Marco Brancati e dall’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Sono intervenuti alla cerimonia il Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Josef Aschbacher e il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Giorgio Saccoccia.
L’iniziativa rientra nelle attività promosse da Leonardo per l’Open Innovation: l’innovazione condivisa che ha assunto un ruolo chiave nel promuovere nuove idee e opportunità, con una visione di lungo periodo delineata dal piano strategico Be Tomorrow – Leonardo 2030.
Telespazio Technology Contest: cos’è
Giunto alla quarta edizione, il Telespazio Technology Contest – che nel 2022 ha visto la presentazione di 20 proposte da team di 21 università di 12 Paesi – da quest’anno si trasforma in un incubatore di startup. Il team vincitore, infatti, oltre al premio in denaro di 10 mila euro accederà a un percorso di accelerazione per lo sviluppo del progetto premiato attraverso la Business Innovation Factory (BIF) di Leonardo.
Chi sono i premiati del contest Leonardo-Telespazio
Il primo premio è stato conferito a un team della Delft University of Technology (Paesi Bassi) e dell’Observatoire de Paris (Francia) che ha presentato il progetto SAFE – System to Avoid Fatal Events, un software innovativo che può essere facilmente integrato in qualsiasi stazione di terra in grado di valutare le probabilità di collisioni in orbita e suggerire le manovre ottimali per evitarle, riducendo al minimo il consumo di carburante e i tempi di inattività del servizio.
Il secondo premio, del valore di 6 mila euro, è stato assegnato a un team dell’Imperial College (Regno Unito), del Max Planck Institute (Germania), dell’ETH Zurich (Svizzera), della Stanford University (USA) e della University of Oxford (Regno Unito). Nome del progetto è SPAICE e ha l’obiettivo di supportare l’InOrbit Servicing offrendo una soluzione basata su tecniche di miglioramento del fotorealismo, ossia sulla trasformazione delle immagini sintetiche (realizzate al computer) di assetti spaziali in una versione dall’aspetto realistico. Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, SPAICE fornisce immagini accurate, indispensabili nelle operazioni in orbita finalizzate all’avvicinamento e all’aggancio di un oggetto in movimento, come ad esempio il rifornimento o la riparazione di un satellite. Il progetto sarà avviato ad un percorso di pre-incubazione a cura della I3P del Politecnico di Torino, che permetterà al team di prepararsi 2 al meglio per ambire a un posto nel percorso di incubazione dell’Agenzia Spaziale Europea presso il Business Incubator Centre di Torino (ESA BIC Turin).
Il terzo premio, del valore di 4mila euro, è stato attribuito a un team del Politecnico di Milano, con il progetto SunCubes. La proposta si candida a fornire un’alternativa all’attuale sistema di alimentazione elettrica degli assetti orbitanti e consiste nel proporre una rete di satelliti allo scopo principale di produrre e accumulare energia, riducendo drasticamente i costi sostenuti dai produttori di satelliti per i sistemi di generazione e accumulazione di energia elettrica a bordo.
Un quarto team del Politecnico di Torino ha ricevuto il premio che rappresenta una delle novità di questa edizione, il Test-it Award. La giuria ha ritenuto infatti che il progetto Constellation architecture in lunar orbit for energy wireless transmission on the Moon, che si propone di realizzare un’infrastruttura in orbita lunare per la trasmissione di energia senza fili alla superficie della Luna attraverso una costellazione di satelliti, sia pronto per una “proof of concept” finanziata da Leonardo con la collaborazione tecnica di Telespazio. Questo fornirà al team strumenti e risorse per passare dall’idea alla sperimentazione e verifica del progetto in laboratorio.
La novità: un percorso di pre-incubazione e accelerazione
“Questa edizione del Telespazio Technology Contest rappresenta una conferma e al tempo stesso un cambio di passo nella storia di questo concorso. Per la prima volta, infatti, abbiamo deciso di promuovere un vero e proprio percorso di pre-incubazione e accelerazione che aiuterà i progetti più meritevoli a trasformarsi in soluzioni reali e concrete, in grado di contribuire alla crescita della space economy”, ha dichiarato Luigi Pasquali, Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e Amministratore Delegato di Telespazio.“Oggi premiamo idee innovative di studenti e ricercatori su tecnologie di frontiera, nel rispetto di una sostenibilità sempre più importante anche nel settore spaziale”.
“Ricerca e innovazione sono alla base delle nostre attività – sottolinea Franco Ongaro, Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo – in quest’ottica rafforzare un modello di innovazione condivisa è essenziale per trovare soluzioni utili ad arricchire la nostra offerta, le nostre soluzioni, i nostri prodotti. Iniziative come #T-TeC contribuiscono a creare un canale diretto con giovani di talento, start up e università. Vogliamo rafforzare un sistema di innovazione aperta che oggi, per Leonardo, è rappresentato dalla collaborazione con oltre 90 tra atenei e centri di ricerca a livello globale – con circa 400 progetti di ricerca in corso – oltre 90 PhD finanziati nel 2022 e più di 100 ricercatori impegnati nei Leonardo Labs, i laboratori di ricerca dell’Azienda dedicati alle tecnologie di frontiera”.