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Open innovation: l’innovazione in Inail passa dall’analisi del fallimento

L’ente che assicura contro gli infortuni sul lavoro ha progettato una piattaforma di innovazione per la condivisione delle idee di successo ma anche dei fallimenti già affrontati. “Vanno identificati prima, per evitarli nell’ultima fase”, dice Paolo Guidelli, Coordinatore Generale Innovazione Tecnologica di Inail

Pubblicato il 15 Nov 2019

L'innovazione in Inail

INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) è un Ente pubblico, non economico, che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali italiano, ha sede a Roma ed è attivo dal 1898 sul territorio.

L’azienda lavora ormai da molti anni sui temi dell’innovazione, e dal 2014 ha avviato la revisione della propria organizzazione, delle metodologie di lavoro e del sourcing realizzando l’area chiamata Innovation Lab.

È ora in una fase di maturità rispetto al tema dell’innovazione e in particolare è stata progettata una piattaforma per la condivisione sia delle idee di successo, quanto dei fallimenti precedentemente affrontati. Anche per Inail il fallimento fa parte dell’innovazione ma serve essere veloci nel fallire per limitare gli impatti. Operativamente, Inail affronta il tema del rischio legato all’innovazione, anticipando il monitoraggio nella fase di PoC (Proof of Concept), prima che parta il progetto pilota e la successiva sperimentazione. Nella fase di PoC, che per prassi non può durare più di un mese, vengono definiti specifici KPIs, vengono utilizzate le metodologie Agile e Design Thinking, che ormai fanno parte degli strumenti di lavoro quotidiani, con l’obbiettivo finale di coinvolgere tutti gli stakeholder.

Terminata questa prima, segue la valutazione da parte di una commissione più ampia, per capire se la soluzione trovata sia trasferibile o sia di interesse per altri soggetti o Line of Business. Infine, la fase di sperimentazione coinvolge anche attività di formazione e change management, per trasferire correttamente l’ownership del progetto dal team di Innovazione all’owner e all’utente finale. “Per questo motivo, è necessario che tutti i possibili errori siano già stati identificati nelle fasi precedenti, non si può tollerare il fallimento in questa ultima fase”, afferma Paolo Guidelli, Coordinatore Generale Innovazione Tecnologica di INAIL, durante il workshop Startup Intelligence Fail&Learn tenutosi in ottobre 2019.

Paolo Guidelli, Coordinatore Generale Innovazione Tecnologica di Inail
Per ridurre ulteriormente il rischio di errore alla radice e possibili sovrapposizioni progettuali, sono stati fusi in un’unica entità il tavolo della ricerca e quello dell’innovazione. In questo modo si condividono le idee, si selezionano i progetti e altre attività in sinergia.

L’Innovation Lab possiede un minimo di risorse per la sperimentazione ma ricorre ai budget delle Direzioni per i progetti. Come ente pubblico, INAIL possiede risorse fortemente pianificate e questo può essere un grosso vincolo per chi fa innovazione, mentre la possibilità di un budget più flessibile potrebbe essere di aiuto.

Nonostante il settore estremamente normato in cui opera l’azienda, INAIL è stata in grado di portare avanti iniziative di innovazione tramite un’accurata pianificazione delle tematiche da trattare.

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Alessandra Luksch
Alessandra Luksch

Direttore dell'Osservatorio Startup Thinking degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano

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