L’avvento del nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO) segnerà con molta probabilità una svolta importante per il settore del telemarketing, inducendo profondi cambiamenti negli assetti organizzativi e nei modelli di business degli operatori. Eccoli.
Nuovo Registro delle Opposizioni: ora si estende ai cellulari
Primo aspetto disruptive del nuovo RPO è che esso limita fortemente il pool di dati a disposizione dei telemarketer, estendendo l’operatività del Registro delle Opposizioni anche ai telefoni cellulari – circa 80 milioni di numeri in Italia contro i “soli” 10 milioni di utenze fisse – e prevedendo l’opposizione automatica e la revoca del consenso ad ogni trattamento di dati personali per finalità promozionali al momento dell’iscrizione da parte del contraente.
Oltre a limitare il raggio di azione delle attività di telemarketing, lo schema di Regolamento del RPO pone in capo agli operatori del settore diversi oneri di natura organizzativa che potrebbero comportare, tra l’altro, notevoli conseguenze sul piano economico.
Nuovo Registro delle Opposizioni: l’impatto sulle organizzazioni
Tutti gli operatori – per tali intendendosi non solo le compagnie telefoniche o i provider di luce e gas, ma, in generale, chiunque effettui attività di telemarketing o attività promozionali a mezzo posta cartacea – saranno tenuti a conformare le proprie infrastrutture e le proprie organizzazioni ai nuovi standard di settore. Standard che verranno definiti dal Gestore del RPO al termine della fase di consultazione con i principali operatori, attualmente in corso.
Call center, niente più compositori telefonici automatici
Tra le novità in ambito tecnologico rientra anche il divieto per gli operatori di utilizzare compositori telefonici per la ricerca automatica dei numeri di telefono (sistemi che assegnano automaticamente le chiamate agli addetti del call center disponibili). Ciò potrebbe comportare significative perdite di efficienza, imponendo l’adozione di strumenti e soluzioni meno efficaci per la gestione delle attività dei call center.
È altresì probabile che gli operatori, al fine di recepire tempestivamente in tutti i database l’opposizione da parte dei contraenti e di essere in grado di dimostrare di aver dato seguito a tale opposizione, potranno essere chiamati a dover aggiornare i propri tool di gestione dei consensi.
Alla ricerca di 03modelli alternativi al telemarketing
Se da un lato, quindi, la nuova disciplina del RPO incrementerà il livello di tutela dei consumatori, ponendoli al riparo dalle pratiche, spesso aggressive, degli operatori del settore, dall’altro questi ultimi saranno probabilmente indotti a ripensare i propri modelli di business e a creare nuovi canali di vendita per controbilanciare l’aggravamento degli oneri a proprio carico per lo svolgimento di attività di telemarketing.
Al netto dei rallentamenti dell’iter di adozione, la stretta di vite che verosimilmente il Regolamento segnerà, si innesta in un più ampio trend legislativo volto a delineare in maniera sempre più netta i limiti dell’utilizzo di dati personali nell’ambito delle attività commerciali.