L’azienda italiana Neosperience, che si occupa di intelligenza artificiale, ha reso disponibile la propria base dati e il lavoro dei suoi data scientist alla comunità scientifica impegnata nella lotta contro il coronavirus in un progetto che vede primo partner il Politecnico di Milano.
Con l’aggravarsi della situazione legata alla pandemia di coronavirus, contro cui stanno lottando ormai più di 140 Paesi in tutto il mondo, anche i data scientist e le aziende attive nel campo del Machine Learning si sono attivate per offrire il proprio contributo a favore del progresso e di una gestione rapida ed efficace dell’emergenza.
L’intelligenza artificiale, infatti, è da anni utilizzata in campo sanitario per sviluppare sistemi informatici utili a rendere più precisa la risposta medica, tanto nella quotidianità come in situazioni critiche. L’e-Health – questo il termine coniato per definire la sinergia tra tecnologia e medicina – è sfruttata, ad esempio, per tener traccia dell’evoluzione delle cartelle cliniche dei pazienti, per monitorare l’esito delle cure e le conseguenze a breve e lungo termine degli interventi o ancora per organizzare in modo sinergico i network di ospedali che collaborano l’uno con l’altro. La digitalizzazione è anche un alleato fondamentale nella farmacovigilanza e aiuta quindi a raccogliere e coordinare informazioni utili a controllare l’effetto dei farmaci sul grande pubblico, e può migliorare l’health literacy, l’alfabetizzazione sanitaria dei cittadini, creando un dialogo più stretto e informato tra medico e paziente.
Intelligenza artificiale e coronavirus: l’esempio di Neosperience
È in situazioni di emergenza globale, però, che l’apporto dell’intelligenza artificiale diventa più importante che mai. I virus, le malattie, le infezioni non conoscono confini: la capacità di condividere e analizzare una quantità enorme di dati in tempi rapidi è fondamentale per fermare l’epidemia di Covid-19. Con l’hashtag #defeatcovid19, l’azienda italiana Neosperience – attiva nel campo dall’IA dal 2006 – ha reso disponibile la propria base dati e il lavoro dei suoi data scientist alla comunità scientifica impegnata nella lotta contro il coronavirus: la piattaforma Neosperience Cloud, nella versione Core Edition, è già accessibile gratuitamente a tutti gli enti di ricerca pubblici, privati e non-profit attivi nel mondo della salute, che potranno sfruttarla in diversi progetti volti a fronteggiare l’emergenza.
“Stiamo aggregando un team di esperti di intelligenza artificiale da tutto il mondo – ha spiegato Dario Melpignano, Presidente di Neosperience – l’intelligenza artificiale e il machine learning possono fornire un contributo nella diagnosi precoce ai sistemi sanitari per organizzare l’operatività, programmare le terapie e migliorare l’efficienza in un momento così critico”.
Primo partner dell’iniziativa è il Politecnico di Milano con il suo laboratorio TeDH, Technology and Design for Healthcare, guidato da Giuseppe Andreoni, che ha chiarito: “Il nostro obiettivo è accogliere da subito in modo ampio e inclusivo gli apporti delle organizzazioni e dei data scientist più esperti, valorizzando gli sforzi di ciascuno verso il bene comune”. Ha partecipato alle fasi di ideazione e creazione anche Alberto Barosi, responsabile della Diagnostica Non Invasiva Cardiovascolare dell’Ospedale Sacco (MI).
Dati e risultati condivisi con la comunità scientifica
Dal punto di vista tecnico, le tecnologie che Neosperience ha messo a disposizione includono le reti neurali specializzate nel riconoscimento di pattern specifici all’interno di immagini e i modelli di correlazione dei dati, che potranno poi essere impiegati nel supporto allo screening per valutare caso per caso le terapie migliori da seguire. Prognosi migliorate, quindi, e un’analisi più precisa dei singoli pazienti: “In queste ultime settimane ci siamo dedicati a comprendere come essere più utili alla nostra comunità nella difficile situazione che stiamo vivendo” ha affermato Melpignano.
I dati e i risultati saranno immediatamente condivisi, senza scopo di lucro, con la comunità scientifica mondiale tramite strumenti open source come Github. Viene così potenziata la rete di ricercatori, italiani e internazionali, al lavoro per migliorare in breve tempo gli strumenti di diagnosi e cura.