Personaggi

Marissa Mayer, la donna del sorpasso. E non solo

La bionda numero uno di Yahoo! ha portato la società in testa alla classifica dei siti americani più cliccati: i 196,6 milioni di visitatori unici superano quelli di Google, fermi a 192,3 milioni. Una rivincita festeggiata con una mega villa da milioni di dollari e che riaccende la curiosità su questa donna, come racconta la ‘Biografia non autorizzata’ di Business Insider

Pubblicato il 02 Set 2013

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Marissa Mayer, ad di Yahoo!

Questa volta i vertici di Yahoo! hanno davvero motivo di esultare: il portale è diventato a luglio il sito più visitato degli Stati Uniti. Il numero di visitatori unici del portale della società Usa ha avuto un’impennata del 21%, arrivando a quota 196,6 milioni e superando gli utenti di Google, “solo” 192,3 milioni. E così Yahoo!, per la prima volta dal maggio 2011, torna in testa alla classifica. Un nuovo successo per Marissa Mayer, amministratore delegato da poco più di un anno, che era già riuscita a raddoppiare il valore del titolo fino a quota 28 dollari.

Una rivincita festeggiata con una mega-villa da 35 milioni di dollari: secondo il Daily Mail, Miss Yahoo! si sarebbe regalata l’immobile più grande e costoso di tutta San Francisco.

Ma come ha fatto Marissa a raggiungere tutto questo potere? La Mayer conosce bene il concorrente Google, avendo iniziato proprio lì la sua carriera. Oltretutto per un banale errore, come racconta la “Biografia non autorizzata” che, pubblicata da Business Insider a firma di Nicholas Carlson, ha riacceso la curiosità sulla bionda numero uno di Yahoo!. La biografia racconta infatti che Marissa Mayer è stata baciata dalla fortuna fin dall’inizio della carriera: appena laureata, ricevette immediatamente una dozzina di offerte di lavoro.

Aveva deciso di cancellare tutte le successive per concentrarsi su quelle, ma per sbaglio, invece di eliminare l’ultima richiesta arrivata nella sua mail, la aprì. Era quella di Google, con i cui fondatori, Sergey Brin e Larry Page, il suo professore le aveva consigliato di consultarsi l’anno precedente per la realizzazione di un motore di ricerca. Così si rese conto che la sua strada era quella, e rispose alla mail che avrebbe voluto cancellare entrando a far parte di quella startup che sarebbe diventata il colosso di Mountain View.

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C.D.

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