Politica economica

Manifattura 4.0: così la Lombardia promuove l’innovazione nelle Pmi

Il testo approvato dal consiglio regionale mette a favore delle aziende che hanno in programma attività di ricerca e competitività 580 milioni di fondi europei, l’abbattimento delle imposte per 5 anni e una serie di agevolazioni fiscali e immobiliari

Pubblicato il 18 Set 2015

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Si chiama Manifattura 4.0 ed è la legge approvata all’unanimità (come di rado accade) dall’altrimenti sempre litigioso consiglio regionale della Lombardia, per agevolare le imprese e l’innovazione.

Il testo approvato in Lombardia si rivolge allo sviluppo delle PMI e alle aziende che declinano le loro attività in base a criteri di ricerca, innovazione e competitività.
Sul piatto, per le aziende che risponderanno ai criteri dei bandi elaborati dalla Giunta, e in pubblicazione già dai prossimi mesi, ci sono 580 milioni di fondi europei, l’abbattimento delle imposte per 5 anni, e una serie di agevolazioni fiscali e immobiliari.

I fondi (disponibili per 7 anni) faranno capo agli stanziamenti per ‘l’asse 1’ quello, relativo a ricerca e innovazione e all’ ‘asse 2’ quello relativo alla competitività delle imprese.
Tra le voci di bilancio per cui si potrà chiedere sostegno la progettazione e l’acquisto di tecnologie innovative, l’acquisizione di spazi, di aree, di laboratori per la manifattura diffusa (per esempio fab lab, laboratori e hub di micro innovazione); in parallelo ci sarà l’avvio di un nuovo programma Start up con una dotazione iniziale di 30 milioni di euro e l’attivazione di iniziative di finanziamento diffuso (crowdfunding), favorendo anche gli investimenti privati (equity, venture capital, business angels) su imprese innovative.

A questa prima parte della legge lombarda, rivolta ai finanziamenti e, per così dire, a irrigare il terreno delle imprese, se ne affianca una seconda che invece riguarda la mancata tassazione e l’avvio di una serie di misure di agevolazioni fiscali e immobiliari, tra cui, dettaglio non da poco per le nuove imprese, l’accesso a condizioni agevolate a edifici di proprietà della regione e, ad oggi, inutilizzati.

Le aziende che potranno avere accesso ai fondi europei, e quindi regionali, dovranno essere o startup o aziende già esistenti che abbiano dimostrato di avere avviato o di avere in previsione un piano di innovazione tecnologica e creativa, oppure che mostrino di essere in contatto con centri di ricerca e innovazione per avviare sistemi di produzione innovativi.

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